Drakengard 2
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a cura di A bbbello
Il 2006, probabilmente, sarà l’ultimo anno di vita della Playstation 2 visto l’arrivo ormai imminente della sua sorella maggiore. Tutte le software house vanno congedandosi dal monolite nero Sony non senza presentare altri pezzi da novanta. In attesa dunque di far gustare Final Fantasy XII, Kingdom Hearts 2 e Dragon Quest VIII, Square-Enix allieta gli utenti PS2 col seguito di Drakengard (Drag-On Dragoon in Giappone), originale action RPG nel quale il protagonista era in grado di solcare i cieli a bordo di un maestoso drago.
Cavalieri del bene o del male?La storia si svolge 18 anni dopo le vicende del primo episodio. Nowe il “savior” entra a far parte del gotha dei cavalieri, i cavalieri del sigillo, eroi (?) che hanno il compito di mantenere la pace nel mondo. In seguito a una terribile e inopinata scoperta, il nostro alter ego compie un gesto sconsiderato che lo porterà ad essere esautorato. Come da copione Square-Enix, la trama ben congeniata e costellata di colpi di scena sarà uno dei cavalli di battaglia del titolo e il motivo principale che stimolerà a portare a termine il gioco.
Tra il cielo e la terraIl gameplay di Drakengard 2, alla stregua del prequel, si suddivide tra sezioni a terra e sezioni aeree. Le prime, che costituiscono il fulcro del gioco, sono decisamente orientate all’ hack’n’slash, dato che si riducono a continue ecatombe intervallate da enigmi di facile risoluzione. Data la natura del gioco, più che un utilizzo strategico delle combo, sarà molto più funzionale premere ripetutamente il tasto quadrato per menar fendenti o il triangolo per eseguire attacchi di uppercut utili per scagliare in aria i nemici. Nel corso di tutta l’avventura, si procederà con un party di personaggi switchabili in ogni momento con il tasto R2. A seconda delle situazioni e dei nemici da affrontare, è consigliabile scegliere il classico uomo (o donna) giusto al momento giusto: per fare qualche esempio, Nowe sarà quasi impotente contro i cavalieri non-morti a differenza di Eris che vanta armi molto più efficaci contro questo genere di nemici. Altre volte, invece, gli attacchi di Manah rappresentano la panacea per liberarsi dei maghi e dei possenti cavalieri. Negli ambienti aperti, è possibile in qualunque momento chiamare in causa il drago Legna (gestibile solo da Nowe) per ridurre sensibilmente il numero dei mostri su schermo. Infatti, la maggior parte di essi è del tutto inerme alla palle di fuoco lanciate dalla creatura alata, anche se va detto che alcuni avversari sono un serio pericolo per lui, in particolare quelli dotati di attacchi aerei. Per quanto riguarda l’arsenale a disposizione, nel gioco è presente un cospicuo numero di armi, che possono essere acquistate insieme ad altri items nei villaggi spendendo le monete raccolte durante le missioni o ritrovate nei meandri più nascosti dei livelli; ognuna di esse si distingue per varie caratteristiche, la più importante delle quali è il tipo di magia sprigionabile. In realtà, data la non eccezionale I.A. dei nemici che si limitano a venirci incontro e ad assumere per qualche secondo una posizione difensiva, non sarà necessario scoprire la peculiarità di ogni arma. Anche a causa della telecamera non sempre ottimale, è auspicabile compiere sempre le stesse azioni e colpire, se occorre, anche a caso. Le sezioni esclusivamente aeree a bordo del mistico dragone si rivelano la parte forse meno riuscita del titolo: complice soprattutto il sistema di puntamento automatico, queste sono eccessivamente semplicizzate, e i nemici che ci si scagliano contro sembrano più dei noiosi ostacoli da abbattere con facilità più che un modo serio di complicarci la vita. Spendendo qualche parola per il frame rate, questo è sempre alto fatta eccezione per degli scatti rarissimi dovuti all’accerchiamento dei nemici e agli effetti speciali palesati dal motore.Così come nel precedente capitolo, non mancano le side-quest utili per upgradare (caratteristica fondamentale di ogni gioco di ruolo degno di tale nomea) i personaggi del gioco, le armi e lo stesso dragone nonché per racimolare delle monete da spendere nel negozio in ogni genere di amenità. Anche queste missioni, però, ben presto finiscono col tediare il giocatore, a causa della loro eccessiva ripetitività, difetto che purtroppo investe tutto il gioco minando seriamente l’esperienza ludica; durante i 12 capitoli e le 90 missioni in cui si dipana l’avventura (per un totale di circa 15 ore di gioco), non viene mai variata la poco solida – in fatto di mero divertimento – formula hack’n’slash-sparatutto aereo che andava certamente infarcita di qualche chicca che quantomeno smussasse la monotonia.
Un drago fa sempre effettoTra grandi ambientazioni troppo simili tra loro e del tutto scevre di dettagli e un monster design decisamente anonimo, il comparto grafico non è uno degli aspetti migliori di Drakengard 2, anzi; le animazioni lasciano parecchio a desiderare, ma se ciò può essere accettato per quanto riguarda i nemici, altrettanto non si può dire per i personaggi principali. Soltanto i movimenti del drago Legna raggiungono un livello discreto.A risollevare il quadro generale è il comparto audio nonostante la poca rilevanza degli effetti sonori: le musiche sono sempre azzeccate e coinvolgenti e il doppiaggio inglese è pregevole, soprattutto per la voce altisonante del drago. Il fiore all’occhiello del gioco, comunque, sono gli splendidi filmati in FMV, sempre d’effetto dal punto di vista registico in particolare.
– Splendidi filmati in FMV
– Belle musiche
– Trama coinvolgente
– Gameplay troppo ripetitivo
– Grafica deludente
7.0
In Drakengard 2 sembra che il totale sia molto più riuscito delle singole parti, come se i programmatori avessero interrotto il loro lavoro in alcuni punti; nonostante un gameplay troppo ripetitivo e la grafica non proprio eccelsa, il gioco risulta godibile e il mordente non si perde col passare delle ore per il desiderio di scoprire tutti i risvolti di una trama ben studiata. Per realizzare un prodotto migliore, occorreva apportare qualche cambiamento a questo che è un titolo in tutto e per tutto simile al suo predecessore. Di sicuro Square-Enix punta molto di più su titoloni della risma di Kingdom Hearts 2, Final Fantasy XII e Dragon Quest VIII che su questo comunque discreto Drakengard 2.
Voto Recensione di Drakengard 2 - Recensione
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