Recensione

DragonBall Z: The legacy of Goku

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a cura di Ryuken

Il fenomeno Dragon Ball Z è arrivato su GBALa saga di Dragon Ball nasce dall’incontro fra la fervida immaginazione di Akira Toriyama e la famosa leggenda dello Scimmione di Pietra (adattata già in altre occasioni per il grande pubblico televisivo in serie come The Monkey e StarBlazer, rispettivamente da Osamu Tezuka e Leiji Matsumoto). A Toriyama, già celebre in patria per Dr. Slump & Arale e altre miniserie pubblicate anche qui in Italia, non rimaneva altro da fare che sfruttare la storia del viaggio, fisico e spirituale, di Goku, del monaco TOT e gli altri compagni per narrare vicende nuove, esilaranti e dissacranti com’era sua abitudine fare. È il 1984 quando per Shueisha il giovanissimo Son Goku fa il suo esordio sulla carta stampata di tutto il Giappone: un nuovo mito stava per nascere. Così, come ben sappiamo il passo dal fumetto all’animazione è breve ed il grande successo di vendite del fumetto convinse presto i produttori a sfruttare i diritti del manga per adattarne l’anime. Sebbene annacquato con vicende parallele spesso ridicole e tediose, qualche ritocco “politically correct” al character design ed impreziosito da una spessa grana di fondo soltanto per la metà dell’intera serie, questo anime ha avuto però il merito di diffondere ancor più il nome di Dragon Ball, non tanto in patria, ma soprattutto fuori. Non dimentichiamoci, infatti, che nel resto del mondo è giunto prima l’anime che il fumetto originale. Qui in Italia, già sul finire degli anni ottanta, Dragon Ball apparve sulle reti private di Junior TV, a poca distanza dalla prima trasmissione in patria e più o meno in contemporanea con un altro personaggio amatissimo da noi: Ken il Guerriero. La rivalità fra le due serie si accese presto, soprattutto fra i fans delle due tifoserie, seppure l’approccio ai combattimenti fosse diametralmente opposto nelle due saghe (almeno fino all’arrivo dei Saiyan nel cartone di Goku). In qualche frangente di Dragon Ball si potevano apprezzare momenti di scimmiottamento di Hokuto no Ken davvero esilaranti, che ovviamente non potevano essere replicati dall’altra parte. Poi venne il tempo di pubblicare il fumetto originale anche da noi: era l’aprile del 1995. Per due anni e mezzo, a cadenza quindicinale, Son Goku & Co. deliziarono con le loro gesta il vasto pubblico italiano che continuamente faceva nuovi proseliti. Furono sessantadue volumi d’appassionanti avventure, scontri titanici ed immancabili secche narrative ed espressive. Tuttavia il fenomeno era inarrestabile, la stessa Star Comics avviò la ristampa subito dopo la conclusione dell’opera in volumi mensili nel formato originale giapponese (leggasi identico numero di pagine) con un nuovo adattamento più attento e possibilmente scevro dalle disattenzioni della prima emissione. Sfruttando il successo del momento Mediaset acquistò i diritti della serie.

In sostanzaMa veniamo ora all’oggetto di questo articolo, ossia il videogioco DragonBall Z: The legacy of Goku per GameBoyAdvance che veste i panni di un RPG di stampo giapponese. Character design fantasy, trama lineare, innumerevoli enigmi da risolvere costituiscono gli ingredienti principali di quest’opera prima della software house WebFoot Technologies, che si è impegnata nello sviluppo. L’avventura narra di quando Son Goku decide di fare visita ai suoi vecchi amici sull’isola del Maestro Muten, per presentare loro Son Gohan, figlio suo e di Chichi. Chiaramente sono seguiti i passaggi della trama originale e ben presto assisteremo impotenti al rapimento di nostro figlio da parte di nostro fratello: il crudele Radish. Una valanga di sorprese e sconvolgenti verità attendono Son Goku sul suo cammino. Da questo incontro/scontro prende via il gioco vero e proprio. Alla ricerca di Son Gohan attraverseremo numerose terre, sconfiggeremo avversari e bestie feroci, ricostruendo come in un puzzle il nostro passato per giungere al ritrovare l’amato figlio catturato. Il gioco permette di incontrare tutti i personaggi ed alcune locazioni della serie, riconoscibilissimi attraverso il design particolareggiato e funzionale. La cosa che colpisce subito è la splendida presentazione, realizzata con disegni animati d’effetto. Tramite il pad del nostro GBA controlleremo i movimenti di Goku, mentre con gli altri tasti sarà possibile eseguire azioni, parlare con i personaggi incontrati e tirare colpi (speciali e non).L’accompagnamento sonoro è ottimo e vanta la musica della serie.Lo schema di gioco prevede una visuale aerea leggermente inclinata, grazie alla quale potrete controllare il mondo da esplorare. La situazione cambia quando entrate in alcuni edifici, sarete difatti accolti con delle inquadrature ad hoc. Per la gestione dell’inventario sono stati studiati degli appositi menù sempre richiamabili, tramite i quali sarete in grado di gestire al meglio il vostro personaggio. Nella parte superiore sinistra del display sarà sempre presente la barra dell’energia, accompagnata da quella relativa alla potenza dei vostri colpi. In ogni momento potrete salvare direttamente su cartuccia i vostri progressi, così da poter riprendere lo sviluppo della vicenda alla successiva partita. Infatti, la vostra potenza e le vostre capacità incrementeranno con il procedere del gioco, permettendovi di compiere nuovi colpi, incredibili parate, raggiungere locazioni prima inaccessibili e così via. Oltre ai soliti nemici, capiterà poi di incontrare dei Boss, contro i quali dovrete cimentarvi in duelli all’ultimo sangue.

Idea di base molto buona.

Discreto nel complesso.

Divertentissimo ed evocativo per gli appassionati di Dragonball.

Potrebbe non piacere a chi non ama particolarmente la serie animata.

Grafica nel complesso semplice.

7

Nel complesso un gioco imperdibile per tutti gli appassionati della serie di Dragon Ball, specialmente per i neofiti che intendono avvicinarsi ai videogiochi dedicati alla serie. Per tutti gli altri è un gioco in assoluto discreto.

Voto Recensione di DragonBall Z: The legacy of Goku - Recensione


7

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