Recensione

Dragon Quest Monsters Joker 2

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Secondo solo alla saga di Final Fantasy per numero di seguiti, ufficiali e non, spin – off e prequel assortiti, Dragon Quest ha vissuto una seconda giovinezza sui due schermi di Nintendo DS, grazie a riproposizioni di classici senza tempo (gli episodi dal quarto al sesto) e ad un capitolo tutto nuovo, che sembra aver segnato una svolta importante per il futuro del brand scegliendo la strada dei contenuti online.Dragon Quest Monsters Joker 2 giunge al tramonto della piccola console della grande N, a dare un seguito al titolo che, poco più di tre anni fa, seppe coniugare l’universo partorito da Yuji Horii con le meccaniche che hanno fatto dei Pokémon una delle saghe più fortunate della recente storia videoludica.

Tagli alla sceneggiaturaDragon Quest non ha mai avuto bisogno di trame particolarmente articolate per catturare milioni di fan, puntando piuttosto su un character design d’eccezione, made in Akira Toriyama, un battle system collaudato e perfettamente bilanciato e, soprattutto, un mondo magico, che trasuda “giapponesità” (consentiteci il neologismo) da ogni poro. Il primo Monsters Joker innalzava a dogma questa abitudine, nascondendo uno sviluppo narrativo francamente deludente dietro a meccaniche di gioco oliate e assolutamente riuscite, che offrivano un’alternativa di qualità ai vari capitoli degli ormai leggendari Pokémon: seguito spesso vuol dire more of the same, e questo serve a dare un’idea ben precisa di quello che ci si può aspettare dall’ultima fatica del tandem Square EnixNintendo. Dato un nome al nostro eroe simil – Saiyan, lo troveremo invischiato in un maldestro tentativo di imbarcarsi clandestinamente sulla nave diretta al più famoso torneo mondiale di Monster Scout: scoperto a nascondersi come un ladro dentro una delle casse sparse per la stiva, il nostro alter ego viene condannato a fare da mozzo e guadagnarsi così il suo particolarissimo biglietto. Di lì a poco, però, la nave è costretta ad un atterraggio di emergenza , che, oltre a farne un rottame, provoca non pochi problemi all’equipaggio, disperso sulla più inospitale delle isole, battuta dalla pioggia e popolata dei più disparati mostri…e indovinate a chi toccherà farsi strada tra la vegetazione alla ricerca di eventuali superstiti?

Gotta catch’em allSe avete giocato al primo (e discretamente famoso) episodio, saprete esattamente cosa questo secondo capitolo ha da proporvi: ma, a beneficio di quanti abbiano saltato a piè pari la prima escursione di Square Enix nel campo della cattura di mostri su Nintendo DS, andiamo ad analizzare la struttura che regge il titolo. Monsters Joker 2 è pesantemente incentrato sul grinding, pratica tipica di moltissimi giochi di ruolo giapponesi, che incentiva (quando non costringe) ad affrontare centinaia di battaglie per veder crescere il proprio party, facendone, passo dopo passo, uno squadrone della morte. Non a caso abbiamo iniziato da qui: quanti non sopportano questa pratica, qui portata allo zenith, farebbero bene a stare alla larga dal titolo che, per essere goduto pienamente, richiede un numero spropositato di incontri, necessari a far salire di livello i mostri catturati e, gradita novità, quelli sintetizzati. Partiremo da un singolo mostro, e, diverse centinaia di combattimenti dopo, ci troveremo a non avere più spazio nella nostra nave (che ha una capienza massima di cento mostri), indecisi se mescolare uno Slime con un Drago, piuttosto che con un Gelatile: tra il punto di partenza e quello di arrivo, il gioco propone un’esplorazione graduale e libera delle diverse location dell’isola, che vanno dalle piane brulicanti di flora e fauna alla fascia costiera, bagnata dall’oceano, ovviamente inframezzata dagli scontri con i mostri che popolano la zona, in uno schema che si discosta pochissimo da quello classico della serie, con un battle system rigorosamente a turni puri, che vede confrontarsi, generalmente, party composti da tre personaggi.Per alleviare la noia che altrimenti deriverebbe dalle ore necessarie a livellare il nostro party, i programmatori hanno deciso di snellire le fasi di combattimento attraverso una serie di piccoli espedienti: innanzitutto i nemici sono visibili a schermo, permettendo così di attaccare solo quelli che riterremo utili al nostro scopo; in secondo luogo, un’ottima intelligenza artificiale gestirà la fase di battaglia vera e propria, lasciando al giocatore un ruolo tutto sommato marginale e velocizzando notevolmente gli scontri, la cui durata media difficilmente supererà il minuto e mezzo (fatta eccezione per le sfide con i boss). In ultimo, l’abbassamento del livello generale di difficoltà favorisce il ritmo del gioco, sebbene questa scelta si ripercuota negativamente sulla longevità generale e sul tasso di sfida. Dicevamo di un sistema alquanto arbitrario di arruolare i mostri: selezionando “Recluta” dal menù (il gioco è interamente in un buon italiano), i nostri alleati si esibiranno in una dimostrazione di forza, tesa ad impressionare il mostro che vorremo catturare, spingendolo ad unirsi a noi: in realtà, si ha spesso la sensazione che la percentuale mostrata a schermo si alzi o meno in maniera del tutto casuale. Il risultato è che, spesso, riusciremo a ingaggiare mostri anche con percentuali ben sotto il 50% mentre, altre volte, questi ci scapperanno nonostante un più che rispettabile 75%: sotto questo punto di vista, il paragone con i Pokémon è impietoso verso il titolo in esame.Dove invece il gameplay brilla di luce propria è nel sistema di fusione dei mostri, che riesce ad appassionare il giocatore e a dare un senso ad altrimenti esagerate sessioni di grinding: tutti i mostri presenti, ognuno con la sua polarità, possono essere fusi con un altro dalla polarità opposta (più e meno, proprio come le comuni batterie), a patto che siano di livello dieci o superiore, così da dar vita alle soluzioni più impensabili, e, ovviamente, più potenti.Ogni mostro ottenuto dalla fusione può ereditare un minimo di tre abilità tra quelle dei due mostri che lo hanno generato, e questo consente al giocatore di sviluppare un vero e proprio ecosistema nel gioco, all’interno del quale preservare, tramite l’ereditarietà, determinate abilità, lasciando per strada quelle ritenute meno utili al fine ultimo, quello cioè di creare il mostro perfetto, per vincere il Torneo Scout organizzato dalle talpe presenti sull’isola.Il titolo risulta palesemente sbilanciato a favore del gameplay, lasciando le briciole al fattore esplorazione e soprattutto al filo narrativo, che si perde inesorabilmente dopo poche ore: questa tendenza appare evidente anche nella scelta di munire Monsters Joker 2 di un comparto multigiocatore di ottimo livello, che contempla la possibilità di confrontarsi sia in locale (da 2 a 8 giocatori), sfidando i mostri dei propri amici, sia online, partecipando ad un torneo mondiale, con il grande vantaggio di scontrarsi anche in maniera asincrona (sommando i risultati ottenuti anche quando si è offline), permettendo a tutti di cimentarsi a qualsiasi ora e in ogni luogo.

Mostri per tutti i gustiAnche il comparto tecnico, sebbene non al livello di quello narrativo, risulta secondario in un titolo come Monsters Joker 2, in cui la smania di collezionare tutti i mostri presenti e di trarre da loro il team perfetto è di gran lunga il fattore trainante per l’utente: questo non significa che la grafica del gioco deluda, anche perché un’affermazione del genere non renderebbe giustizia all’ennesima prova convincente di Toriyama, il cui stile pur risaputo e uguale a se stesso negli anni, continua a fare il suo sporco lavoro, infondendo al gioco un’inconfondibile anima nipponica. Le costruzioni poligonali sono tutt’altro che complesse, e le ambientazioni perlopiù blande e parche di particolari, ma le animazioni dei mostri, soprattutto dei più mastodontici, che arrivano ad occupare entrambi gli schermi di Nintendo DS, risultano più che convincenti.Sufficienza piena anche per le musichette di circostanza, prese di peso dalla saga principale che, seppur ripetitive, contribuiscono all’atmosfera spensierata e colorata del gioco. Discorso diverso, invece, per la longevità, più che mai soggettiva: Monsters Joker 2 sa offrire decine di ore di gioco, forte di un post game molto corposo e delle succitate modalità multigiocatore, ma la scelta di far ripartire i mostri appena fusi dal primo livello è alquanto discutibile, e sembra dettata dalla volontà di allungare un po’ il brodo, e potrebbe, in quanto tale, far storcere il naso a molti.

– Modalità multigiocatore soddisfacenti

– Meccaniche di gioco che possono generare dipendenza

– Oltre 300 mostri da catturare e fondere

– Meccaniche di gioco che possono risultare ripetitive

– Comparto narrativo davvero blando

– Grinding a tratti eccessivo

7.5

La scelta di conferire a questo secondo capitolo la medesima votazione che il primo Dragon Quest Monsters Joker seppe meritarsi sulle pagine di Spaziogames è tutt’altro che casuale: se per molti aspetti, infatti, Square Enix ha migliorato il lavoro del 2008, aggiungendo feature interessanti (prima tra tutte la possibilità di fondere i mostri con tale libertà e le molte modalità per più giocatori), sotto altri punti di vista poteva essere oggettivamente fatto di più, e pensiamo specificatamente alla narrazione debole e alla dose forse eccessiva di grinding cui i programmatori hanno deciso di sottoporre l’utente.

Un titolo consigliato a quanti hanno amato i Pokémon, ma anche ai fan di Dragon Quest, che si troveranno a loro agio a muoversi in scenari familiari, tra un disegno di Akira Toriyama e un Cavaliere Slime.

Voto Recensione di Dragon Quest Monsters Joker 2 - Recensione


7.5

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