Recensione

Dragon Ball Z Legends

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a cura di Makinit

Nel 1996 venne pubblicato un videogioco ispirato alla famosissima saga di Dragon Ball, che si distinse parecchio dalle altre controparti sulle varie console. Non più GDR ne picchiaduro 1on1, ma qualcosa di totalmente diverso, e che ancora oggi è del tutto originale.

La leggendaIl gioco riprende la classica storia di Dragon Ball Z, partendo dal primo incontro con il mitico Vegeta sino alla battaglia finale col perfido Majin Bu. Dopo la blanda introduzione, arriverete al menù principale (dopo essere passato dalla schermata di premi-start). La modalità Storia ripercorre quindi queste tappe fondamentali dividendole in 8 livelli, ognuno dei quali è introdotto in maniera efficace da un mix di immagini, parlato e musica, che ricrea notevolmente l’epicità e l’angoscia della serie. La modalità VS. permette di giocare in doppio, sia contro che in cooperativa, o anche di guerreggiare in singolo contro il computer. La modalità SP verrà sbloccata dopo aver terminato la Storia, e consiste in una serie di 30 battaglie, alcune delle quali si basano su avvenimenti realmente accaduti nell’anime (come l’allenamento tra Gohan e Piccolo) o altre di pura fantasia (come i 3 Goku contro i 3 Vegeta in tutte le loro versioni).

Meccanica innovativa ma da rivedereOgni battaglia permette di schierare un massimo di 3 combattenti per team, per un totale di massimo 6 lottatori su schermo. L’arena è in totale 3D ma i personaggi possono muoversi solo lungo un unico binario comune, il che si traduce, in termini di giocabilità, nella sola possibilità di avvicinarsi o allontanarsi dal nemico con cui si combatte. Potete controllare solo un personaggio per volta, mentre gli altri verranno controllati dal computer, sia compagni che, ovviamente, nemici; potrete però cambiare in qualsiasi momento il vostro personaggio, anche nel bel mezzo della battaglia, così come potrete cambiare altrettanto istantaneamente il nemico contro il quale siete diretti. Fin qui sembra tutto molto accattivante, ma il vero problema risiede nei controlli. Il tasto direzionale SU vi permette di avvicinarvi al nemico, il pulsante GIU’ vi farà allontanare. Tecnicamente non potrete mai decidere liberamente dove andare, dal momento che non potete uscire fuori da questo binario prestabilito, se non per mezzo di complicate mosse, che durante l’azione, molto frenetica e veloce, sono difficili da eseguire. Tali mosse permettono infatti di: andare velocemente in alto, andare velocemente in basso, passare dall’altro lato dell’avversario e altro ancora; sarebbe stato decisamente meglio associare queste abilità a tasti specifici invece che a relativamente complesse combinazioni. Ovviamente dopo un po’ di pratica ci si inizia ad abituare, ma inserire dei controlli così ostici non è stata una scelta propriamente azzeccata. Il resto dei tasti di destra permette di attaccare fisicamente, parare i colpi, caricare energia/usare l’aura e sparare piccoli colpi energetici (anche caricati a ripetizione). Le frecce direzionali destra e sinistra possono essere combinate con altri tasti per creare delle combo (chiamate “chains”) o per, come detto, eseguire movimenti particolari.

Il Power BalanceAltro fattore innovativo è la barra del Power Balance. Ogni personaggio è dotato di una barra di vita (e ovviamente di una barra energetica), per farla diminuire al fine di sconfiggere l’avversario non basteranno i normali colpi fisici o energetici, questi invece faranno propendere la barra del PB dalla vostra parte. La PB è divisa in due colori, rosso e blu, gli stessi colori che rappresentano team che si fronteggiano, ad esempio, ogni qual volta un personaggio del team blu colpisce quello del team rosso, la PB si colorerà maggiormente di blu, e vice versa. Se la barra si colora completamente di blu o rosso partirà un attacco speciale (una specie di filmato in-game automatico, decisamente lungo e che spezza notevolmente l’azione) del personaggio della fazione corrispondente, e sarà solo tale attacco che farà scendere la barra vitale dell’avversario. Mediamente sono necessarie 3 o 4 attacchi speciali per sconfiggere un singolo nemico. Lo scopo di ogni battaglia è quindi quello di colpire l’avversario il più possibile, fino a far riempire la PB del colore della vostra fazione, in modo da far partire l’attacco speciale automatico.

DifettiIl primo evidente difetto è la grafica, che risulta essere decisamente scarna sia per i modelli dei personaggi (composti solo da una manciata di pixel) sia per il livello di dettaglio delle arene (pressocchè nullo). Altro difetto, conseguenza della sopracitata meccanica di gioco, è la ripetitività dell’azione: sostanzialmente vi ritroverete ad usare sempre la stessa tattica, e la gravità della cosa sta proprio nel fatto che anche una sola strategia può andare sempre bene per tutto, lasciando di fatto poco spazio all’inventiva e all’improvvisazione del giocatore; a incrinare la già tragica situazione dal punto di vista della varietà, ogni personaggio si differenzia solo per gli attacchi speciali e per qualche statistica, oltre questo aspetto sono tutti identici tra loro. Ulteriore nota di biasimo è, come detto, l’impossibilità del giocatore di potersi spostare liberamente, dal momento che può seguire solo un binario preciso. Inoltre, la presenza di ben 6 personaggi su schermo può risultare decisamente confusionaria, anche per via della notevole velocità d’azione (che di per sé non sarebbe un difetto, ma che, nel contesto, risulta dare più fastidio che altro); la presenza di 6 combattenti causa anche problemi alla telecamera che durante le partite in doppio, nel tentativo di mantenere una inquadratura globale della situazione, finisce con l’allontanarsi troppo, dando problemi di visibilità, e facendo sembrare i personaggi dei minuscoli quadratini.

– Intatta l’atmosfera dell’anime

– Musiche epiche

– Giocabilità “alternativa” e veloce

– Tanti personaggi…

– …che si comportano tutti allo stesso modo

– Poca varietà d’azione

– Molto confusionario

– La peggiore grafica su PSone

5.6

Legends è un gioco con una meccanica decisamente “alternativa”, forse anche troppo. Ogni possibile elogio verso Bandai per aver cercato di intraprendere una strada innovativa, viene decisamente sopraffatto dalle note di biasimo per non aver saputo sfruttare al meglio alcune geniali idee. Adatto solo ed esclusivamente ai fan più sfegatati della serie.

Voto Recensione di Dragon Ball Z Legends - Recensione


5.6

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