Recensione

Dr. Mario

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Nei lunghi mesi che ancora ci separano da Mario Kart 8, prossima uscita di un certo peso su Wii U, potremo spremere le nostre meningi e testare il nostro colpo d’occhio con la versione Virtual Console di Dr. Mario, che adesso è scaricabile anche sulla console casalinga della grande N, dopo aver fatto capolino su 3DS esattamente due anni or sono. Varrà la pena dar la caccia ai virus anche sul gamepad?

The long way from 1990Quando Dr. Mario debuttò sul suolo giapponese, erano in corso i mondiali di calcio che si tennero in Italia, quelli di Totò Schillaci e delle notti magiche, per intenderci.Questo riferimento temporale può dare l’idea di quanto il gioco in questione sia un “grande vecchio” tra le proprietà intellettuali di Nintendo e, nel contempo, di come il genere dei puzzle game non abbia subito sconvolgimenti tali da rendere un suo esponente di 24 anni fa obsoleto.Certo, le meccaniche sono davvero basilari, paragonabili al capolavoro che risponde al nome di Tetris, e la grafica non è da meno, proponendo quanto di più basico e semplice, anche per gli standard NES, che pure non erano dei più elevati.La vera domanda, a 2014 inoltrato e con un’infinità di puzzle game disponibili praticamente per qualsiasi piattaforma, dalle console agli smartphone, passando per i tablet, è: ce n’era davvero bisogno?

Togliere il medico di tornoDi certo l’immediatezza e la rapidità sono presupposti basilari del titolo Nintendo: dopo pochi secondi dalla visualizzazione della schermata iniziale, stiamo già inanellando blocchi a forma di pillola che scendono dall’alto, rigorosamente del colore più inutile alla situazione corrente.La formula di gioco, che sicuramente era fresca (seppure non particolarmente innovativa) all’epoca dell’uscita sul mercato, per forza di cose risulta oggi troppo basilare per tenere alto l’interesse per più di qualche sessione di gioco.Il livello di difficoltà e la velocità con cui i blocchi scendono sono settabili dall’utente, ma il parco opzioni si ferma qui: dal punto di vista puramente filologico, la cosa non sorprende, tenendo a mente la console ospite e il momento storico in cui il gioco vide la luce, ma agli occhi del videogiocatore moderno questa necessaria postilla potrebbe non bastare.Lungi da noi affermare che Dr. Mario non sia divertente esattamente quanto lo era all’epoca della sua prima release, sia ben chiaro, ma nel frattempo di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, e il genere dei puzzle game è uno di quelli che maggiormente si sono giovati del modello distributivo free-to-play e della grande portabilità dei device moderni.In quest’ottica, i quasi 5 euro richiesti da Nintendo sono completamente fuori mercato, e se nella versione per 3DS si poteva almeno contare sulla possibilità di sconfiggere i virus dovunque si fosse, la versione Wii U non può fregiarsi nemmeno di questo “plus”, pur permettendo il gioco off screen grazie al gamepad.I fan più sfegatati della casa di Kyoto troveranno che un tuffo nel passato sia assai più gustoso di qualsiasi app scaricabile sul proprio smartphone, ma un’analisi oggettiva non può non portare a galla le discutibili scelte di Nintendo, tanto in fatto di scelta dei titoli da proporre sul servizio Virtual Console, quanto sulla politica di prezzi dei titoli, soprattutto se così primitivi nelle meccaniche e nella presentazione generale.

Come fosse il 1991Un rapido sguardo al vostro televisore, in assenza di calendari o riferimenti temporali di altro tipo, potrebbe farvi pensare che siamo tornati indietro all’aprile 1991, mese di lancio della versione europea di Dr. Mario: in linea con tutti i titoli fin qui proposti su Virtual Console (fatta eccezione per la serie 3D Classics), il gioco è esattamente identico alla sua versione originale, senza aggiunte di alcun tipo.Ci siamo già espressi su questa scelta da parte di Nintendo in maniera favorevole, perché il fattore nostalgia e la possibilità di giocare ai titoli così com’erano stati pensati sono due dei motivi che rendono la Virtual Console un servizio così amato dai videogiocatori.Tuttavia, in questa specifica occasione, la resa del titolo sugli attuali schermi televisivi è davvero povera, e non rende giustizia al lavoro dei grafici della grande N dell’epoca.Un’altra cosa: al netto del nostro rammollimento come giocatori, visto il progressivo abbassamento del livello di difficoltà dei titoli sul mercato negli ultimi anni, abbiamo trovato Dr. Mario nettamente più tosto di quanto ricordassimo, ben al di sopra della miriade di titoli simili che affollano oggi gli store digitali, e questo è forse ciò che più caratterizza oggi il puzzle game di Mario, visto che le meccaniche, purtroppo, sanno di già visto.

– Chi ama i puzzle game avrà di che divertirsi

– Prezzo fuori mercato

– Meccaniche molto basilari e molto copiate

– La versione 3DS offre la portabilità

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Mamma Nintendo stavolta è stata ingiusta con uno dei suoi pargoli: riproporre oggi Dr. Mario, chiedendo 5 euro per il suo download, quando sul mercato ci sono centinaia di titoli similari scaricabili a titolo gratuito, è una mossa cervellotica, che non rende giustizia alla bontà del titolo, che quando uscì era godibile e assuefacente.

Certo, si potrebbe obiettare che solo pochi dei titoli concorrenti sono davvero di qualità, ma le meccaniche del titolo oggi hanno perso molta della freschezza originaria, rendendo Dr. Mario consigliabile solo ai più nostalgici, o ai maniaci dei puzzle game.

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