Doom
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a cura di OldBoy
Ricordo ancora con gioia i tempi andati, quando tanti anni fa e dopo alcuni sacrifici riuscì a passare da un misero PC basato su processore 80286 ad uno con 80386 DX33. Si trattò della realizzazione di un sogno, in quanto il passaggio ai processori DX garantiva ai giocatori PC un vero e proprio salto generazionale. D’altronde i 4Mb di Ram erano diventati ormai il minimo per garantire il caricamento di alcuni fra i migliori giochi del periodo… uno di essi, era proprio quel Doom che tanto successo ottenne fra i giocatori di mezzo mondo. Dopo la versione PC, quella PSX e quella N64 (ed a distanza di anni ed anni), abbiamo il piacere di presentarvi la versione in alta definizione di quel capolavoro di tecnica e giocabilità.
Da soli contro tutto e tuttiLa storia è ambientata in un futuro non precisato. In Doom dovrete impersonare i panni di un marine spaziale, spedito in esilio su Marte ed al servizio dell’Union Aerospace Corporation. In seguito ad un inquietante incidente accorso tra le lune di Phobos e Deimos, il nostro marine avrà il compito di indagare sulla sparizione del satellite Deimos, in tale occasione alcuni mostri sono riusciti ad uscire dai portali di teletrasporto. Come se ciò non bastasse, un po’ tutto il personale di servizio e non alloggiato sulla luna Phobos è stato misteriosamente massacrato e tramutato in zombies. Ma una volta lasciato solo su Phobos per mantenere attive le comunicazioni con Marte e per indagare sugli avvenimenti, avverrà qualcosa di strano. I contatti radio con gli altri membri della squadra si interrompono inspiegabilmente. Cosa fare a questo punto ed in una situazione del genere? Sopravvivere.Il gioco lo si conosce già e mi sembra veramente superfluo raccontare cose già lette, soprattutto quando mezzo mondo conosce il gioco in esame. Pertanto mi limiterò a dire che la giocabilità se non è rimasta immutata rispetto al passato, è addirittura aumentata. Questo in quanto rispetto ai vecchi sistemi di controllo, adesso è possibile sfruttare entrambe le levette analogiche del pad, una dedicata agli spostamenti ed una dedicata alla visuale di gioco… invece in origine era possibile avanzare, indietreggiare e girare ricorrendo all’unica leva delle cloches analogiche ed alla sola crocetta direzionale dei vecchi gamepad. Un tempo per il classico strafe (spostamento laterale) era sufficiente la pressione di un singolo tasto unito alla relativa direzione.Oltre al gioco in singolo, vi è anche il gradito multiplayer mode. Con esso sarà possibile sfidarsi sia attraverso la condivisione dello schermo, sia attraverso il Live. Ed è proprio qua che il gioco offre il meglio di se, con sfide adrenaliniche ed emozionanti ancora tutt’oggi. Ammetto che fa un certo piacere notare come a distanza di un tanti anni, i ragazzi continuino ad amare il gioco della ID Software… e la discreta presenza di giocatori sui server non può che esserne la riprova. Tuttavia sono dell’opinione che qualche modalità in più non avrebbe certamente fatto male ad un gioco come questo.
Tecnicamente parlandoIniziamo subito col dire che disgraziatamente pare essere stato impossibile conferire al gioco un formato di tipo wide screen, dettato probabilmente dall’origine in se del gioco che sui monitor PC era proposto in formato 4:3. Fatta l’abitudine a ciò comunque, il gioco mostra un modesto riversamento in alta definizione, dove il comparto grafico risente degli anni e soprattutto del fatto che per la sua realizzazione, Doom sfruttava un impianto grafico elaborato e piuttosto avanzato. Già, perché se per qualche strana ragione avevate immaginato che il motore 3d di Doom fosse inserito in un contesto poligonale, sappiate che avete preso un colossale abbaglio. In Doom, Jonh Carmack riuscì a riprendere il motore 3d di Wolfenstein 3D ed evolverlo aggiungendo svariate novità come l’inserimento di mura non perpendicolari, la differente altezza dei livelli ed il grado di luminosità variabile; cose che al giorno d’oggi apparirebbero ridicole ma agli albori del genere FPS furono accolte felicemente dal pubblico. Per il resto c’è da dire che per la prima volta ogni superficie di gioco era ricoperta da textures, cosa che non si può dire difatti di Wolf3d. Qualcuno potrebbe anche criticare Doom per la sua grafica un po’ spartana e per le sue strutture semplicistiche, sta il fatto che solo dopo aver compreso la realizzazione grafica del gioco in se, si potrà apprezzare ancor di più un gioco come questo. Gli effetti sonori a distanza di anni continuano a fare il loro dovere, con campionamenti piuttosto azzeccati sia nel caso degli spari, sia in quello di grida e gemiti. Le musiche poi rappresentano un qualcosa di eccezionale non tanto quanto per il puro lato qualitativo quanto per le atmosfere che da sole riescono a ricreare durante l’infernale viaggio del nostro marine.
Consigli per gli acquistiDoom è riconosciuto un po’ da tutti come una vera e propria pietra miliare in ambito videoludico. Un gioco che ha segnato un’epoca e che oggi come oggi meriterebbe di essere acquistato non solo per l’effettiva importanza che un prodotto come questo ha avuto sul mercato dei videogames, ma soprattutto per le effettive migliorie che il gioco ha avuto in quest’ultima release. Gli ottocento punti Microsoft (circa nove euro) necessari al suo acquisto, non sono poi tanti, il fatto è che non sono neanche pochi per un gioco del 1993. Pensateci bene pertanto… io la mia scelta l’ho fatta.
– Fascino immutato
– Sistema di controllo aggiornato
– Giocabile ed immediato
– Sonoro multicanale
– Manca il supporto per il Wide Screen
– 800 MS non sono pochi
7.8
Doom ha fatto storia, dalla sua prima apparizione in formato shareware su PC, sino alla sua terza e roboante uscita su PC ed XBox un po’ di tempo fa. Con ogni probabilità questa versione non sarà in grado di conquistare i giocatori più giovani ed un po’ più smaliziati, ma saprà sicuramente farci ritornare in mente i bei tempi che furono, quando con la nostra fida doppietta eravamo disposti a tutto per far riportare l’ordine sulla mitica luna di Phobos.
Voto Recensione di Doom - Recensione
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