Recensione

Donkey Kong Country Returns

Avatar

a cura di Spoudaios

Quasi come le festività in rosso sul calendario, ci sono giorni durante le annate Wii che andrebbero ben evidenziati e impressi nella memoria. Sono date in cui il mondo accoglie titoli come Donkey Kong Country Returns. Per i più giovincelli trattasi del seguito in pompa magna di una delle serie migliori apparse su Super Nintendo, durante gli anni d’oro dei platform a scorrimento. Realizzati da Rareware, i tre episodi a 16-bit erano dei veri gioielli di gameplay vestiti di una grafica brillante e sorprendentemente dettagliata. Tra il 1994 ed il 1996 il gorilla partorito dalla mente di Miyamoto stava quasi per raggiungere la popolarità dell’idraulico baffuto grazie ai tre capitoli della serie Country, che nulla avevano da invidiare a pezzi da novanta del calibro di Super Mario World e Super Mario All-Stars. Questo successo è confermato anche dalle vendite, che vedono il platform RARE al terzo posto nella classifica dei titoli più venduti sul nintendone a 16-bit. La trilogia è stata riproposta negli anni, prima in bianco e nero su Game Boy e nel 2006 su Game Boy Advance (anche se con risultati meno sbalorditivi). Non bisogna tuttavia dimenticare come nel 1999 Donkey Kong avesse già sperimentato il passaggio alle tre dimensioni, anche questa volta grazie a Rare, autrice di un ottimo Donkey Kong 64, capostipite di una piccola serie di titoli prodotti negli anni successivi su GameCube. Nonostante l’indubbia qualità di queste produzioni (quasi tutte giocabili anche su Wii grazie ai remake su disco o come download da Virtual Console) nessuna di esse è mai riuscita a riproporre intatto lo stesso feeling, la stessa immediatezza e lo stesso divertimento degli episodi a scorrimento laterale per il glorioso Super Famicom. Oggi la software house che li produsse non figura più tra le fila Nintendo, ciononostante la casa di Kyoto ha deciso di passare il testimone del brand ad un differente second party (già fautore del ritorno prima su GameCube e poi su Wii di un’altra storica icona Nintendo, dai capelli dorati e dall’attillata tuta blu). Grazie alle sapienti doti di Retro Studios è proprio il caso di dire: Donkey Kong Country returns!

In questo mondo di ladri… di bananeSembra proprio che la giungla sia un posto poco tranquillo ed altrettanto poco sicuro per le proprie scorte di banane. Durante una giornata apparentemente noiosa ed uguale alle altre, arrivano dal nulla degli strani esserini magici in grado di ammaliare gli animali della foresta e costringerli a derubare delle proprie provviste il clan dei Kong. Con poca sorpresa saranno i nostri Donkey e Diddy a dover recuperare il maltolto, inseguendo i ladruncoli ancora una volta in giro per la grande isola. Questo pretesto è sufficiente per gettarvi a capofitto in una nuova avventura fatta di piattaforme, salti da calibrare al millimetro, tanti nemici e soprattutto tante sorprese. Se avete giocato ed amato la trilogia su Super Nintendo la caratteristica che colpisce immediatamente di Donkey Kong Country Returns, imboccate le strade dei primi livelli, è la rassicurante sensazione di ritrovarsi a casa dopo una lunga assenza. Se invece è la vostra prima volta con il gorillone Nintendo, rimarrete affascinati dalla magica combinazione di grafica totalmente tridimensionale ma con prospettiva a scorrimento laterale; combinazione perfetta per alcune scelte di gameplay che analizzeremo più avanti. La chiave di lettura migliore per la nuova avventura firmata Retro Studios potrebbe essere un efficace ossimoro: una complessa semplicità. Cosa può esserci di concettualmente più semplice, per un videogame, del muoversi soltanto verso destra o verso sinistra, in alto oppure in basso rispettando il percorso prestabilito, evitando a dovere i nemici e facendo attenzione di non precipitare nell’incombente vuoto saltando oculatamente da una piattaforma all’altra? Non sono che le radici del genere platform e Donkey Kong Country Returns non vi chiede altro; in superficie almeno. L’apparente linearità con cui è possibile percorrere un livello nasconde una profonda articolazione, ben congegnata e sapientemente calibrata. Il tutto riprendendo lo stesso inimitabile stile della trilogia originale. Ecco che ogni stage diventa un tripudio di corse, salti, angoli celati, bonus ben in mostra e bonus da cercare accuratamente, ed ovviamente tantissime banane da recuperare. La fluidità e dinamicità con cui si susseguono le varie situazioni vi divertirà ed entusiasmerà come pochi titoli sanno ormai fare. Attraverso sei mondi per un totale di più di cinquanta livelli affronterete tantissime situazioni differenti, dalle più tradizionali riprese dai tre episodi per Super Nintendo – sapientemente condite con alcuni divertenti cliché – alle inedite, create appositamente per giovare dell’avanzamento tecnologico. Ad aggiungere un pizzico di personalizzazione dell’esperienza di gioco troviamo alcuni potenziamenti acquistabili nei negozi disseminati lungo le varie sezioni dell’isola, equipaggiabili liberamente prima dell’inizio di un determinato livello.L’avventura è completamente condivisibile con un compagno nei panni di Diddy Kong, esperienza molto divertente e coinvolgente, anche se in certi frangenti potrebbe risultare leggermente difficoltoso seguire il proprio personaggio senza essere distratti dal compagno. Se si gioca soli, il fedele nipotino del nostro Donkey Kong starà invece sulle sue spalle, fornendo il prezioso supporto del suo utile jet pack. Le parole da spendere su varie minuzie di gameplay e segreti sparsi sarebbero tante, forse troppe, ed un po’ per ragioni di tempo e di spazio, ma soprattutto per non rovinarvi il gusto di scoprirle pian piano da soli, riteniamo sia meglio non svelarvi tutto.

Quando Donkey non basta, arriva Super Kong…Ennesimo aspetto per cui l’ultima avventura di Donkey Kong e soci si distingue è la difficoltà, si tratta infatti di un titolo nettamente sopra la media. A meno che non siate giocatori decisamente esperti, molto probabilmente non riuscirete a terminare l’avventura senza alcun intoppo. Donkey Kong Country Returns è volutamente complesso e l’incedere dei livelli richiederà abilità e pazienza. I meno navigati potrebbero non disdegnare la possibilità di ricorrere alla Super Guida integrata. Questa diviene disponibile soltanto dopo un determinato numero di disfatte consecutive, occasione in cui il gioco vi chiederà attraverso il simpatico maialino dei checkpoint se vogliate visualizzarla oppure no. In termini concreti la Super Guida giocherà l’intero livello per voi che verrà registrato come completato, ma senza collezionare alcun oggetto bonus. Questa caratteristica contribuisce a non appiattire il tutto ad un semplice spettacolo passivo, in quanto per completare il titolo al 100 per cento sarà necessario rimettere mano al Wii Remote. A proposito di quest’ultimo, i metodi di controllo possibili sono giusto i due classici a cui siamo ormai abituati: singolo Wii Remote in orizzontale oppure in coppia con il Nunchuck. Entrambe le configurazioni funzionano efficacemente senza particolari sbilanciamenti, ma se proprio dovessimo esprimere una preferenza consiglieremmo l’utilizzo della coppia Wii Remote e Nunchuck per una maggiore comodità dell’impugnatura e una migliore precisione dello stick analogico rispetto alla croce direzionale.

Una bellissima giungla nella TV!Una volta avviato il disco di Donkey Kong Country Returns i sorrisi spontanei si sprecano; vuoi per la contagiosa freschezza e leggera comicità, vuoi per il vivacissimo aspetto grafico. Chi ha amato i predecessori a 16-bit apprezzerà allo stesso modo il tentativo ben riuscito di riproporre lo stile di ieri migliorato con la tecnologia di oggi. Esteticamente l’ultima fatica dei ragazzi di Retro Studios è esattamente come un platform dovrebbe essere: adatto ai più piccoli ed allo stesso tempo in grado di far scendere la lacrimuccia nostalgica ai più grandi. Dai menù di gioco alla mappa dei mondi, dalle animazioni agli effetti di luce, tutto si trova al posto giusto nel modo giusto. Controllare i due personaggi principali, ben definiti e dettagliati, in un mondo così vivacemente colorato e vispo, capace di regalare scorci memorabili, è una vera e propria gioia che i nostri occhi da videogiocatori del 2010 rischiano quasi di dimenticare. Donkey Kong Country Returns non mostrerà risoluzioni spaventose e texture all’ultimo grido, non le ha e non ne ha bisogno. Al loro posto regala ai giocatori esplosioni, luccichii e persino qualche effetto particellare: tutti effetti speciali deliziosi ed a volte buffi, senza mai tradire il proprio stile. Sebbene i modelli poligonali dei due protagonisti non possano contare sulla raffinatezza vista in Super Mario Galaxy 2, si tratta comunque di realizzazioni ottime, perfettamente inserite nel contesto cartoonesco del titolo. Direttamente dagli anni ’90 arriva anche il campionamento audio. In perfetta sintonia con la resa grafica reincontremo le musiche e gli effetti sonori più celebri di Donkey Kong Country. Nulla è stato trascurato o lasciato al caso. I sottofondi, i tanti jingle, i versi di Donkey Kong e Diddy Kong, il delizioso suono prodotto da una banana recuperata soddisferanno a pieno anche l’orecchio più fine ed esigente. Per questi e tanti altri motivi che non vogliamo svelarvi, non esiste motivo al mondo per perdersi il ritorno del celeberrimo gorillone di Miyamoto.

– Comparto tecnico incantevole…

– Gameplay originale intatto

– Longevità perfetta

– Decine e decine di bonus e segreti

– … ma con qualche modello raffinabile

– Difficile per i meno esperti

9.3

Come recita il sottotitolo si tratta di un ritorno, ma non di quelli semplici e commerciali, bensì in grande stile. Dopo quasi quindici anni dal primo episodio per Super Nintendo, Donkey Kong Country Returns fa capolino sui nostri Wi per regalarci, proprio come accadde allora, un platform pienamente degno e fiero di essere tale. Grazie ad una formula di gameplay consolidata e conosciuta ed allo stesso tempo attuale e divertente, Retro Studios consegna agli utenti Wii un nuovo capolavoro, senza troppi fronzoli ma con una valanga di idee geniali e succosi segreti disseminati quasi in ogni angolo. Che lo giochiate da soli o in compagnia, Donkey Kong Country Returns vi ammalierà e vi rapirà, facendovi sentire molto fortunati nell’essere bambini che si divertono con la propria console, anche se avete venti, trenta o più anni. Unico aspetto su cui potrebbero esserci lievi incertezze è la consistente difficoltà: lungi dall’essere un difetto, essa ecciterà i più smaliziati, ma potrebbe infastidire i meno esperti e scoraggiarne la volontà del completamento al 100 per cento, impresa comunque coadiuvata dalla presenza dell’utile Super Guida. Confezionato con cura e dedizione da manuale, realizzato in un quasi impeccabile stile grafico e sonoro, il ritorno di Donkey Kong è quanto qualsiasi possessore di Wii dovrebbe assolutamente giocare nei giorni a venire.

Voto Recensione di Donkey Kong Country Returns - Recensione


9.3

Leggi altri articoli