Recensione

Donkey Kong Country 2

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a cura di Yoshi

Sull’onda del revival dei titoli partoriti su Super Nintendo e convertiti poi su Gameboy Advance, Donkey Kong Country 2 ripropone la seconda parte delle avventure aventi come mentore il primo antagonista di Mario, il quadrumane Donkey Kong. A un decennio dall’uscita originale, il simpatico scimmione torna quindi a confrontarsi con l’idraulico italiano, non tanto in uno scontro diretto (Mario non è presente nel gioco) quanto in una più metaforica sfida nel genere del platform game, che vede proprio le due mascotte Nintendo come capostipiti.

Attore non protagonistaDonkey Kong nel titolo ma non nel gioco! Se non proprio esatta, quest’affermazione racchiude una buona fetta di verità, dal momento che il vecchio Donkey viene rapito all’inizio della storia dai soliti, sordidi pirati di K. Rool e toccherà al figliolo Diddy il compito di salvarlo, con il prezioso e affascinante aiuto della scimmietta Dixie.Percorrendo la consueta orda di livelli e mondi, i due primati avranno modo di esibire tutte le loro peculiari abilità (Dixie può volare pre brevi tratti grazie alla sua portentosa coda di cavallo, mentre Diddy risulta leggermente più agile), con intermezzi alla guida di carrelli in miniera o elicotteri. La gestione del doppio personaggio consente inoltre di essere colpiti una volta senza morire: in questi casi infatti una delle due scimmie viene atterrata ma la seconda può proseguire, per poi ritrovare il compagno all’interno di appositi barili sparsi nel livello. Se il giocatore viene colpito quando controlla una sola scimmia il livello va ovviamente ripetuto.I livelli presentano una buona dose di differenziazione, obbligando il giocatore a impratichirsi continuamente di nuove tecniche; in questo modo l’azione rimane sempre fresca e mai monotona, rendendo il titolo molto divertente, anche se non strategico e calibrato come i platform di Mario.

Animazioni rarePur presentando platform estremamente coinvolgenti, la serie Donkey Kong Country si è innegabilmente affermata su Super Nintendo grazie all’impressionante, per l’epoca, realizzazione tecnica: l’utilizzo da parte di Rare della tecnica Acm (Advanced Computer Modelling) aveva difatti permesso agli sviluppatori di ottenere animazioni incredibili a partire da modelli realizzati su stazioni di lavoro Silicon Graphics. Il risultato rimane eccellente a quasi 10 anni di distanza, con un dettaglio degli sprite di gran lunga superiore a quello della concorrenza, senza sacrificare in alcun modo fluidità e precisione nei controlli. Pur potendo contare su di un dispositivo di visualizzazione limitato come il display del Gba, la conversione non ha perso quasi nulla dell’originale, mentre evitare problemi di visibilità si è dovuto ricorrere a qualche stratagemma cromatico soprattutto per quanto riguarda gli sfondi (sono state eliminate le situazioni a contrasto o luminosità troppo limitate per il pannello Lcd).Dal punto di vista sonoro Dkc2 si comporta in maniera egregia con una fedele riproduzione delle tracce composte per il gioco originale, insieme agli stessi effetti sonori. Per godere al meglio della colonna sonora, completamente dinamica in perfetto stile Nintendo, è comunque consigliabile l’impiego di cuffie piuttosto che dell’altoparlante integrato nella console.

Extra e multiplayerIn aggiunta all’avventura principale, Rare ha incluso nel gioco una serie di minigame ideali per una console portatile con la quale spesso l’utente desidera qualche emozione da “toccata e fuga”. La sezione Diddy Dash permette di ripercorrere i livelli già superati in modalità storia cercando di battere il record di tempo di percorrenza, alla stregua dell’analogo DK Attack già presente nel primo episodio. I tre minigiochj Expresso’s Racing, Funky’s Flights e Bag a Bug possono invece essere giocati sia in singolo che in multiplayer, per delle divertenti sfide con tre amici. Si tratta rispettivamente di una corsa sugli struzzi (con visuale laterale: semplice ma coinvolgente), di una serie di missioni di esplorazione a bordo degli elicotteri già presenti nel gioco principale e di una, invero monotona, caccia alle lucciole. Per usufruire di questi giochi sono purtroppo necessarie più copie del gioco.

-Trasposizione fedele di un ottimo gioco

-Comparto grafico di prim’ordine

-Divertente anche negli extra

-Nulla di originale

-Qualche limite hardware si avverte

8.0

Donkey Kong Country 2 ripropone il mix di azione e grafica che ha reso vincente la serie su Snes e altrettanto celebre la prima trasposizione su Gba. Nonostante i limiti intrinseci dell’hardware, la componente audiovisiva a mantenuto quasi intatta la sua forza, mentre il meccanismo di gioco si presta mirabilmente all’impiego su console portatile. Ottima anche l’inclusione di alcune leggere, ma divertenti, modalità extra. Nonostante il sottoscritto reputi la serie di Mario World nettamente superiore a quella di Dkc, l’acquisto di questo titolo non può che essere consigliato a tutti, vista la qualità globale della realizzazione. Unici esclusi: coloro che sono già in possesso della versione originale per Snes o quelli che, come me, sperano in qualche gioco inedito tra le mille trasposizioni che giungono su Gba. Rimanendo in fedele attesa della conversione del terzo capitolo della saga.

Voto Recensione di Donkey Kong Country 2 - Recensione


8

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