Recensione

DoReMi Fantasy: Milon's DokiDoki Adventure

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a cura di Mauro.Cat

Ancora una volta in occasione dell’Hanabi Festival ci troviamo tra le mani un titolo che per la maggior parte dei giocatori potrebbe non significare nulla. DoReMi Fantasy: Milon’s DokiDoki Adventure, questo il nome completo del platform targato Hudson, è il seguito di quel semi sconosciuto Milo’s Secret Castle pubblicato originariamente per NES esattamente venti anni fa. DoReMi giunge nel 1996 su Super NES e dopo ben dodici anni di attesa nel limbo dei videogiochi supera i confini giapponesi ed entra nelle nostre case grazie al sempre ricco servizio della Virtual Console di Nintendo Wii.Milon, un buffo folletto che sembra uscito direttamente dagli episodi di Memole Dolce Memole, parte alla ricerca dell’amica fata Alis e di alcuni strumenti magici, note incluse, che sono caduti nelle mani del perfido mago Amon. La trama non è facilmente identificabile, a causa della lingua dominante nel titolo, e perciò tutte le informazioni sugli intrecci narrativi provengono direttamente dal manuale elettronico e da qualche ricerca in rete. Il titolo Hudson giunge infatti a noi europei nella sua pura ed intatta versione originale caratterizzata dalla presenza dei poco comprensibili ideogrammi giapponesi. La lingua di fatto rappresenta il primo limite di un prodotto che globalmente risulta comunque piuttosto gradevole specialmente per i fan del genere.

Sono un piccolo gnomoDoReMi Fantasy: Milon’s DokiDoki Adventure è un platform limpido e cristallino quasi del tutto incontaminato da altri generi (se si eccettuano i rari minigiochi). La struttura riprende nell’impostazione generale quella del più noto Super Mario World. Milon deve esplorare sette differenti mondi muovendosi in una mappa che in più di una occasione richiama quella di molti titoli marieschi. Il percorso è qui solitamente guidato e per questo la mappa svolge una funzione semplicemente coreografica.Milon può eliminare i nemici utilizzando due tecniche differenti che pescano da alcuni titoli assai noti. Il nostro folletto spara delle bolle che ingabbiano i nemici e che vanno fatte scoppiare, come in Bubble Bobble, e può anche saltare in testa ad alcuni cattivi come in un’infinità di altri giochi del genere.Delle tutine in tre colori differenti, rosso, azzurro e verde, rappresentano i livelli di energia del personaggio; una volta che si indossa la tutina rossa bisogna porre grande attenzione visto che un singolo colpo potrebbe rivelarsi mortale. Una serie di piccoli oggetti, ben descritti nelle istruzioni elettroniche, forniscono aiuti extra al nostro personaggio.Il titolo parte con un ritmo di gioco blando, alla Liquid Kids o alla The New Zealand Story per intenderci, ed appare lontano dai più frenetici titoli di Mario o di Sonic. Questa scelta, dettata forse dagli storici problemi hardware del Super Nes che nelle fasi più concitate causano anche qualche rallentamento, si sposa con uno stile di gioco che col passare dei livelli ci costringe sempre più all’esplorazione. Quando vi troverete di fronte un “maestro di musica” che vi scaglia addosso maledizioni in giapponese stretto e non compariranno livelli extra capirete lo scopo dei singoli livelli. In ogni stage è infatti necessario trovare una specie di “stella musicale”, o una chiave nei castelli, che di fatto libera ogni mondo dalla maledizione. I boss di fine mondo finiscono sempre col creare qualche grattacapo e, nonostante non offrano nulla di particolarmente originale, sono sempre ben caratterizzati sia negli attacchi che nell’aspetto.

Un concerto memorabile e poche note stonateMilon’s Doki Doki Adventure pur abusando di alcuni cliché del genere, come il troppo comune livello acquatico, soffre di pochi veri altri difetti. Il problema maggiore è legato alla lingua giapponese che, specialmente nei dialoghi essenziali per la trama, lascia un pizzico di amaro in bocca. Lo scopo del Festival è questo, ma forse si poteva fare uno sforzo per cercare di tradurre almeno i dialoghi più importanti. Un difetto secondario, ma che segnalo, è legato alla mappatura dei tasti con il controller del GameCube. Il titolo funziona praticamente con due tasti esattamente come Super Mario Bros e quindi non avrebbe dovuto causare particolari problemi. Nel download compare la solita scritta “i tasti potrebbero non essere ottimizzati per il controller GameCube” ma questa volta la sensazione è davvero spiacevole. Con questo controller i comandi sono invertiti (salto e corsa) e le mosse sono affidate ai pulsanti Y e B, che non sono comodamente raggiungibili ed il tasto A risulta totalmente tralasciato. Per alcuni titoli con sistemi di controllo complessi, come Super Probotector, un adattamento difficoltoso si può comprendere, ma in questo caso bastava soltanto un po’ di attenzione nei confronti degli utenti per un titolo che tra l’altro si acquista con un sovrapprezzo di un euro. Con il classic controller i tasti sono rimessi nell’ordine canonico e tutto funziona alla perfezione.Tecnicamente, a parte i rari sfarfallii già citati, DoReMi è eccellente. Sprite di grandi dimensioni e ben animati ed ambientazioni evocative. La colonna sonora non poteva che essere di gran classe, visto il tema musicale del gioco, e, nonostante una certa ripetitività di motivi, non delude.La giocabilità è discreta con un livello di difficoltà calibrato che vi farà in più di una occasione perdere la pazienza come nella migliore tradizione platform. La longevità è garantita da una quarantina di livelli che, pur piuttosto brevi, richiedono una massiccia dose di esplorazione.Il titolo Hudson è un platform molto curato che si posiziona proprio alle spalle dei mostri sacri del genere e che probabilmente merita l’acquisto da parte degli appassionati.

– Graficamente molto pulito

– Colonna sonora gradevole

– Poche sbavature

– Perfetto col Classic Controller

– Tutto in giapponese

– Mappatura tasti del GameCube Controller indecente

– Per nulla originale

– solito euro in piu…

7.5

Il quasi sconosciuto DoReMi Fantasy: Milon’s DokiDoki Adventure si rivela essere un platform di gran classe che, pur non offrendo nulla di particolarmente originale, risulta assai curato sotto ogni aspetto. I difetti maggiori sono legati ad una scarsa cura di alcuni dettagli marginali nella conversione, cosa insolita per un titolo della Virtual Console. La lingua giapponese è un handicap e, nonostante il buon lavoro svolto con le istruzioni elettroniche, si perdono inevitabilmente le sfumature della trama. Il controller GameCube è praticamente inutilizzabile ed obbliga di fatto all’acquisto di un Classic Controller. Milon per il resto offre davvero molto agli amanti del genere. Personagi buffi, una evocativa colonna sonora, boss tenaci ed immancabile senso di sfida/frustrazione sono gli ingredienti tipici che fanno funzionare un buon platform. DoReMi li possiede tutti. Considerate l’acquisto se avete già provato tutti i capolavori del genere, non ve ne pentirete.

Voto Recensione di DoReMi Fantasy: Milon's DokiDoki Adventure - Recensione


7.5

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