Recensione

Disney Infinity

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a cura di LoreSka

Il Verdetto di SpazioGames

8

Non ci sono dubbi: Disney Infinity è un progetto ambizioso. Quando venne annunciato, credevamo fosse un mero tentativo di inseguire Skylanders con un considerevole ritardo. Questo è in parte vero, ma – statuette a parte – questo gioco è originale e di dimensioni considerevoli.
Disney Infinity nasce come un sequel dell’ottimo Toy Story 3, ed è l’ultima fatica di Avalanche Software, studio di sviluppo che ha dedicato gli ultimi anni a creare tie-in di popolari film Disney, spesso raggiungendo risultati davvero notevoli in termini di qualità.
Non solo pupazzetti
Contrariamente a quanto si possa pensare, il concept di partenza non riguarda le statuette. Semmai, gli splendidi pupazzetti in plastica sono un effetto collaterale del gioco, introdotti quando il gioco era già in sviluppo dopo lo straordinario successo ottenuto dalla rivale Activision con Spyro e i personaggi del mondo Skylanders.
Disney Infinity è, prima di tutto, un potente editor. Una vera e propria Scatola dei Giochi che ci permette di attingere da un grosso database contenente oggetti, edifici, piante, texture, veicoli, terreni, armi, nemici e personaggi. Il giocatore può creare dei livelli inserendo vari elementi che, talvolta, possono collegarsi fra loro in maniera logica. Al contempo, è possibile inserire degli hotspot, i quali attivano degli eventi. In breve, il gioco consente di utilizzare i trigger, uno degli strumenti più usati dagli sviluppatori di videogiochi.
Sembra oltremodo strano che un prodotto come Disney Infinity – che racchiude concetti di logica e programmazione – si rivolga a un pubblico di bambini. Ciononostante, tutto viene introdotto in maniera semplice dal gioco, e concetti apparentemente complicati sono spiegati con chiarezza e, soprattutto, in maniera giocosa.
Non possiamo dire se i giocatori più giovani si appassioneranno a questa modalità di gioco, ma data la possibilità di condividere le proprie creazioni con una community (moderata, al fine di evitare creazioni inappropriate per un pubblico infantile) siamo certi che una certa percentuale di giocatori – anche più piccoli – passerà diverso tempo all’interno della Scatola dei Giochi.
L’editor, in ogni caso, è più potente di quanto ci aspettassimo, tanto che in alcuni frangenti ci ha ricordato le infinite opportunità offerte da un gioco del calibro di Trials Evolution. Probabilmente i bambini più piccoli non riusciranno a ricreare giochi come Donkey Kong o Mario Kart (gli sviluppatori ci hanno confessato di averlo fatto), ma con la guida di un adulto si potrebbero certamente stimolare i più piccoli a trovare delle soluzioni creative. Disney Infinity è un gioco che, probabilmente, spingerà i più grandi a collaborare con i più piccoli.
I Play Set
Nonostante l’editor sia la componente che rende Disney Infinity un gioco dalle enormi potenzialità, è evidente che la Scatola dei Giochi da sola non rappresenta un motivo di interesse per il pubblico a cui si rivolge il titolo. Pertanto, il gioco include dei mondi strutturati con un modello parzialmente free roaming e ambientati nei vari franchise che caratterizzano gli universi Disney, Pixar e LucasFilm.
Con il set base giungono tre diversi Play Set ambientati nei mondi di Pirati dei Carabi, Gli Incredibili e Monsters University. L’aspetto più interessante è dato dal fatto che ciascun mondo ha le sembianze di un gioco a sé stante. Anche se il set base giunge con tre mondi qualificabili entro i confini dell’action adventure, Gli Incredibili sembra davvero un gioco di supereroi, Pirati dei Caraibi è un’avventura piratesca e Monsters University ricorda i più classici tie-in dei giochi Disney. In breve, non si ha la sensazione che ciascun mondo sia lo stesso gioco con una skin diversa, ma dei veri e propri prodotti separati. Avalanche, inoltre, ha realizzato il tutto con cura e in alcuni frangenti il gioco offre scorci e momenti davvero piacevoli. La sequenza di apertura del mondo dei Pirati dei Caraibi, ad esempio, è stata costruita sull’omonima attrazione dei parchi Disney (da cui peraltro è tratto il film). Questa è solo una delle tante citazioni più o meno esplicite presenti nel gioco, che ci hanno fatto sorridere.
Controlli, musica e grafica svolgono il loro lavoro senza mai eccellere, salvo qualche momento nel doppiaggio italiano davvero esilarante. Tecnicamente Disney Infinity non è un gioco eccezionale ed è spesso attanagliato da qualche problema di frame rate, ma si colloca certamente a un livello superiore alla stragrande maggioranza dei tie-in presenti sul mercato. Avalanche, ancora una volta, dimostra di saper trattare con rispetto i prodotti tratti dal mondo del cinema e della televisione.
Statuette, power up e portale
Anche se è probabile che qualcuno vedrà i pupazzetti che costituiscono il gioco come dei DLC (molto) cari, dobbiamo ammettere che i prodotti ci hanno piacevolmente sorpresi. Le statuette, modellate sugli stessi modelli 3D del gioco, sono di eccellente fattura, curate in ogni parte, ricche di particolari e ben dipinte. I prezzi delle singole statuette superano i 10 euro, e arrivano a costare poco meno di 30 euro se acquistate in un set da tre pezzi. Un prezzo in linea con la qualità del prodotto, ma certamente non economico.
Ogni pupazzetto, ovviamente, sblocca un personaggio nuovo una volta appoggiato sul portale, oltre a una serie di minigiochi legati proprio al personaggio acquistato. Di conseguenza, acquistando una statuetta si arricchisce l’esperienza di gioco in maniera significativa, sebbene non sia lontanamente paragonabile all’esperienza ottenuta dall’acquisto di un nuovo Play Set, venduto anch’esso a meno di 30 euro con due statuette incluse.
Il portale incluso nello starter pack si connette via USB alla console (con un cavo non molto lungo), e reagisce con estrema rapidità.  ltre ai personaggi e ai Play Set, sul portale è posssibile appoggiare dei power up (cerchi in plastica da infilare sotto le statuette) e degli oggetti da utilizzare nel Toy Box. Questi elementi sono acquistabili in bustine sigllate, in maniera analoga alle figurine dei calciatori, al costo – a nostro avviso esorbitante – di 5 euro visto lo scarsissimo contenuto offerto.
Infine, i personaggi sono utilizzabili solo nel Toy Box e nel proprio Play Set di appartenenza. Proprio perché ogni Play Set è un gioco unico, non è possibile – ad esempio – entrare nel mondo dei pirati con i superpoteri di un protagonista de Gli Incredibili. La scelta sembra più che giustificata, ma il consumatore è avvisato: se volete sfruttare al meglio un personaggio, è opportuno acquistare prima il Play Set corrispondente.

– Statuette di qualità eccezionale

– I Play Set sembrano giochi a sé stanti

– Editor potente

– Statuette, Play Set e bustine cari

– Missioni un po’ ripetitive

– Frame rate singhiozzante

8.0

L’evidente operazione commerciale dietro a Disney Infinity potrebbe fare storcere il naso a qualcuno, ma da un punto di vista qualitativo il gioco è praticamente inattaccabile. Disney Infinity – sia dal lato software che dal lato delle statuette – è un bel prodotto. Non eccelle in nessun aspetto, ma indubbiamente si rivela una sorpresa per chi pensava si trattasse dell’ennesimo tie-in o del mero tentativo di inseguire il successo di Skylanders. Inoltre, non è da sottovalutare il potente editor, che potrebbe davvero consentire ai bambini di apprendere qualcosa dal gioco, e probabilmente non annoierà i genitori nelle sessioni di gioco in compagnia con i propri figli. L’unico problema è dato dall’evidente quantità di denaro che il gioco ci chiederà di investire nel corso dei prossimi mesi: alcuni mondi sono così affascinanti che nemmeno i genitori riusciranno a farne a meno.

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