Recensione

Dishonored: La Morte dell'Esterno, recensione dell'avventura di Billie Lurk

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Dopo uno strepitoso secondo capitolo che seguiva da vicino le vicende di Corvo ed Emily, Arkane si ripresenta sul mercato a diversi mesi di distanza con un’avventura stand alone interamente dedicata a Billie Lurk, personaggio molto amato dalla community che abbiamo potuto vedere spesso a bordo della sua amata nave Dreadful Whale. L’intenzione della software house è di non tagliare fuori coloro che non hanno mai avuto la possibilità di giocare a un Dishonored, ma di offrire un nuovo punto di partenza ai neofiti e al contempo dare la possibilità ai fan della serie di chiudere finalmente il cerchio.
Ritorno a Karnaca
Dishonored: La Morte dell’Esterno vi porterà nuovamente nell’impero delle isole, con livelli intricati e ricchi di via alternative, il solito ottimo level design e la narrazione ambientale tipica della serie, con una marea di dettagli facoltativi da leggere e comprendere per avere una panoramica completa del mondo di gioco, dei personaggi che lo popolano e delle macchinazioni segrete che avvengono tra le mura dei palazzi del potere e nei bassifondi della città. Il fascino di Dishonored è dunque rimasto inalterato, così come presente è il senso di déjà-vu che avvertirete durante il vostro peregrinare tra le strade. Per l’occasione, Billie si ricongiungerà col suo mentore Daud per un’ultima e apparentemente impossibile missione: sbarazzarsi del bastardo dagli occhi neri, dell’Esterno che ha marchiato chi non avrebbe dovuto, di un’entità sovrannaturale. Dovrete ancora una volta tornare nei bassifondi di Karnaca, attraversare un club di boxe clandestino, venire in contatto con una setta che detiene il segreto della creazione dell’Esterno e infine, entrare nel grande Vuoto per trovarvi faccia a faccia con colui che è considerato una delle cause principali degli anni più bui dell’Impero.
Questa parte di storia è legata all’assassinio politico di Jessamine Kaldwell, dà finalmente dei dettagli chiari sull’Esterno e altri comprimari, e getta una luce sugli elementi narrativi che erano rimasti in ombra, come a voler mettere a posto gli ultimi pezzi di un complesso puzzle.
I giocatori più esperti, ossia coloro che padroneggiano alla perfezione il sistema di combattimento e sanno bene come muoversi nel mondo di Dishonored, impiegheranno circa tre ore e mezza/quattro per portare a termine l’avventura. Se invece voleste completare tutte le missioni secondarie e approfondire tutto ciò che La Morte dell’Esterno propone, potrete aggiungere un’altra ora di gioco. Oltretutto, sono previsti un paio di finali che verranno determinati dalle vostre scelte, e non è difficile capire quale sia il bivio davanti al quale vi troverete nell’epilogo, ma rimane molto interessante capire i perché e i come di tutta la vicenda. Naturalmente, la durata dipende molto da che tipo di giocatori siete: un approccio stealth a difficoltà elevata richiede maggiore attenzione e dilata in maniera significativa i tempi, quasi del doppio, mentre se siete di lama facile e preferite gli attacchi frontali, è chiaro che potreste accorciarli in maniera considerevole. Eppure non è tutto così scontato, perché il posizionamento dei nemici è sempre molto strategico e vi obbliga a prestare attenzione, probabilmente perché l’introduzione dei nuovi poteri facilita non poco una conduzione di gioco a cui gli utenti si sono ormai abituati. Una volta completata l’avventura, potrete accedere al new game plus e sperimentare una nuova run coi poteri che avrete già visto all’interno della serie principale.
Billie Lurk, oltre ad essere dotata di una tagliente lama e di un’arma alternativa a quella da fuoco vista in Dishonored 2, può usare a proprio vantaggio alcuni gadget e gli ormai immancabili poteri.
I killer non cambiano mai
Dislocazione funziona grossomodo come il potere della Traslazione. Consente di posizionare un segnalatore tenendo premuto il grilletto sinistro, per poi scambiare posizione con esso premendo nuovamente il tasto. Oltre a spostarsi in maniera molto rapida, è possibile dunque ritardare il movimento da un punto all’altro e usare questo stratagemma per aggirare con grande facilità le guardie o posizionarsi in punti vantaggiosi tutte le volte che l’energia lo permette. 
Preveggenza vi consente di esplorare le ambientazioni con una certa libertà e di porre un marcatore su oggetti e nemici, così da avere ben chiaro quale siano le ronde e quale possa essere il momento propizio per sgattaiolare via senza farsi notare, soprattutto considerando che le sagome gialle degli avversari (con relativo cono visivo) sono ben visibili attraverso pareti e ostacoli. Usando preveggenza, inoltre, il tempo si ferma e vengono evidenziati gli utilissimi amuleti d’osso e gli oggetti più di rilievo. Quando si entra in questa modalità, è possibile muovere la propria essenza verso l’alto o verso il basso, così da andare in avanscoperta e pianificare le mosse successive. Oltretutto, è possibile combinarla con l’abilità dislocazione, così da poter scambiare posizione agevolmente.
Con Somiglianza è possibile rubare l’identità a un personaggio, lasciandolo privo di sensi e ingannando dunque gli alleati, che non sospetteranno nulla di voi. Nel momento in cui s’impersona qualcun altro e ci si sposta, l’energia inizia a diminuire, obbligando il giocatore a usare l’abilità col giusto tempismo e con parsimonia. Usarlo con personaggi importanti vi aprirà delle nuove opportunità, e questo amplia ulteriormente le possibilità interpretative del giocatore, che può decidere fino in fondo quale tipo di approccio e stile di gioco usare. É sottinteso che se uno dei nemici dovesse vedere il corpo originale, salterà immediatamente la copertura. 
Non servono altre abilità speciali, a Billie Lurk, perché sono proprio queste tre a farvi gestire al meglio, senza farvi mancare tutte le altre. Se è vero infatti che Dishonored 2 offriva una vasta gamma di opzioni, è vero anche che raramente venivano utilizzate tutte dal giocatore, che si limitava a quelle essenziali pur non rinunciando alla propria creatività. Tecnicamente non c’è nulla da aggiungere, considerando che il motore di gioco è il medesimo di Dishonored 2. Al momento alcuni utenti lamentano dei piccoli problemi nella versione PC, ma dovrebbero essere sistemati con una patch correttiva in tempi brevissimi.

– Billie Lurk ha dei poteri che cambieranno non poco il vostro approccio di gioco

– Avventura stand alone, che chiude finalmente il cerchio

– Dura un po’ meno della metà di Dishonered 2

– Mancano un po’ le geniali trovate di level design viste nel gioco principale

8.0

La Morte dell’Esterno è più di un classico DLC: è una buona avventura stand alone incentrata su Billie Lurk, il suo mentore Daud e l’enigmatica figura dell’Esterno. Introduce nuove abilità che ben si adattano al contesto di gioco e offrono sia delle valide alternative per affrontare in modo creativo le sfide che vi si pareranno innanzi, sia un valido motivo per ritornare un’ultima volta a Karnaca.

Voto Recensione di Dishonored: La Morte dell'Esterno, recensione dell'avventura di Billie Lurk - Recensione


8

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