Disgaea 5 Alliance of vengeance
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Informazioni sul prodotto
- Piattaforme: PS4 , SWITCH
- Data di uscita: 26 marzo 2015 Giappone - 16 ottobre 2015 Europa - 26 maggio 2017 Switch - 22 ottobre 2018 (PC)
In un mercato console sempre più standardizzato, dove tirano solo certi generi e si moltiplicano sequel, spin off e volti noti, Nippon Ichi Software (NIS per gli amici) continua, imperterrita, a proporre titoli di nicchia, nella maggior parte dei casi dalla forte matrice giapponese.La saga di Disgaea, nata su Playstation 2 ormai quasi quindici anni fa, è sicuramente una delle rappresentanti di punta di questa tendenza, e, reduce da due episodi buoni ma forse un po’ seduti sugli allori, esordisce su PS4 con Disgaea 5 Alliance of Vengeance, così da portare anche sulla current gen il carico di humour demenziale e grinding di cui il brand si fa latore.
Il sapore della vendettaPur intrise della solita, demenziale comicità che ha caratterizzato tutta la serie fin qua, le vicende narrate in Disgaea 5 si rivelano leggermente più mature della media dei giochi che l’hanno preceduto: i ragazzi di NIS hanno stavolta messo sul piatto temi più forti, primo tra tutti la vendetta, e consegnato al giocatore un cast che, accanto a stereotipati fenomeno da baraccone (dal goffo Red alla vanitosa Seraphina), vede alternarsi anche personaggi dai motivi oscuri e un protagonista, Killia, decisamente ombroso e riservato.All’inizio della storia, non ci sono ben chiare le ragioni per cui il nostro odi così tanto Void Dark, imperatore di uno dei Netherworld che, nella sua folle campagna espansionistica, sta inglobando un regno demoniaco dopo l’altro, con il fine ultimo di diventare il signore assoluto degli inferi.Già dopo un paio di episodi (tutto il titolo è strutturato come una sorta di serie televisiva, con tanto di preview a intramezzare gli show), cominciano però a riaffiorare le memorie di Killia, e il giocatore inizia un lento processo di immedesimazione che lo porta, alle soglie dello scontro finale, ad odiare davvero il cattivone di turno.Certo, la profondità narrativa e la qualità dei dialoghi non sono quelli di produzioni che tendono a prendersi molto più sul serio, ma, in cambio, Disgaea 5 offre la consueta dose di risate, merito soprattutto dei comprimari e dei Prinny, marchio di fabbrica della saga e portatori sani di scemenze ed idiozie assortite.La lunga campagna sarà quindi un inseguimento dal passo lento, in cui il giocatore ingrosserà le fila del proprio piccolo esercito per contrastare Void Dark, potenziando le proprie truppe in uno dei mille modi messi a disposizione dal team di sviluppo: una delle esperienze più coese e longeve dell’intero catalogo Playstation 4.
Il festival del grindingPer descrivere il gameplay di Disgaea 5 basterebbero due capoversi, visto che l’ossatura di base del titolo è rimasta pressoché invariata sin dal primo, indimenticabile episodio: truppe disposte su mappe inquadrate da una visuale isometrica, combat system a turni, micromanagement delle truppe tra un combattimento e l’altro e un insano ammontare di danni tanto inflitti quanto subiti.Cionondimeno, non basterebbero quattro recensioni per descrivere, nel dettaglio, tutti i sistemi, le migliorie e le aggiunte che Nippon Ichi Software ha apportato nel corso degli anni, dall’Item World, una serie di stage generati casualmente all’interno di ognuno degli oggetti presenti nel gioco (!!) alla Demon Assembly, una sorta di parlamento demoniaco cui sottoporre decreti per migliorare l’equipaggiamento in vendita nei negozi o aumentare il livello dei nemici, giusto per citarne un paio.In questo quinto episodio, oltre al ritorno del Magichange system, che modifica temporaneamente le truppe demoniache cosicché diventino poderose armi nelle mani degli umani, si segnalano il Revenge system, l’Interrogation system e l’Overload, oltre ad una serie di migliorie secondarie come l’aggiunta di sottoclassi inedite e dei gruppi d’attacco, utili a scatenare più personaggi inseriti in una squadra speciale.Il Revenge system rappresenta, probabilmente, la novità più sostanziosa, che va a modificare maggiormente le dinamiche di gioco: al riempimento di una barra laterale, che cresce di pari passo con i danni inflitti, ma, soprattutto, con quelli subiti, i nostri personaggi entreranno in uno stato alterato che ne aumenta esponenzialmente l’output di danno, minimizzando, nel contempo, quelli ricevuti.La barra si riempie per tutti i combattenti ad ogni danno subito da ognuno di loro, e l’eventuale dipartita di un alleato la fa schizzare, aprendo a tattiche molto interessanti: portare un’unità più debole per ogni mappa e mandarla al macero, ad esempio, può consentire di far entrare due o più delle altre truppe in modalità Revenge, così da risolvere un livello particolarmente impegnativa.L’Overload è l’altra faccia della stessa medaglia: una volta entrati in modalità Revenge, tutti gli overlord arruolati dal giocatore (cioè buona parte dei personaggi reclutabili durante le missioni della campagna principale) potranno accedere alla loro Overload personalizzata, una mossa strettamente connessa con la loro personalità, in genere di grande potenza.Ecco che, allora, Seraphina piega alla sua volontà le truppe nemiche di sesso maschile per un turno intero, mentre Christo garantisce l’infallibilità dei colpi a tutta la squadra.Se ben utilizzate, le tecniche Overload possono cambiare in un attimo il corso di una battaglia, tanto da abbassare il livello di difficoltà generale, adesso più accondiscendente con i neofiti.Chiudiamo la carrellata di novità con l’Interrogation system, probabilmente il meno impattante sull’economia di gioco: interrogando i nemici fatti prigionieri (perché arresisi o perché abilmente catturati dall’apposita squadra) è possibile indebolirne lo spirito e annetterli al nostro esercito, magari mandandoli a svolgere le operazioni esterne indipendenti, che, sulla falsariga di quanto visto nel recente Metal Gear Solid V, garantiscono crediti extra e crescita delle unità ad esse assegnate.
Playstation Now?Se, aldilà di una comprensibile familiarità di moltissimi elementi di gameplay, si può imputare poco a Disgaea 5 a livello di meccaniche di gioco e quantità di contenuti, il discorso cambia radicalmente se si passa ad analizzare il comparto tecnico, che, se non fosse per numero di combattenti a schermo e risoluzione, potrebbe tranquillamente appartenere alla scorsa generazione.L’alta risoluzione maschera solo parzialmente (e anzi, in alcuni casi evidenzia ulteriormente) la pochezza della costruzione poligonale, la ripetitività degli stage e l’inadeguatezza del comparto animazioni, che si ripete, uguale a se stesso, da troppi anni.L’impressione di stare testando una versione beta di Playstation Now viene parzialmente dissipata dall’ottimo character design, sopra le righe come sempre, e dal fatto che, soprattutto durante l’ultimo terzo della campagna principale, le mappe si popolano di una quantità di truppe nemiche semplicemente impossibile sul Playstation 3 o PSVita.Molti motivetti riciclati, sebbene di buona qualità, anche a livello sonoro, con la possibilità di scegliere tra il doppiaggio giapponese e quello inglese, entrambi di pregevole fattura, a dire il vero.
– Centinaia di ore di gameplay
– Revenge System ben congegnato
– Temi un po’ più adulti ma ancora tanto umorismo
– Un po’ meno impenetrabile per i neofiti
– Con così tanti personaggi, il bilanciamento non è sempre perfetto
– Graficamente degno di una Playstation 3
8.0
Primo passo verso un rinnovamento del brand, che negli ultimi anni si era un po’ seduto sugli allori, Disgaea 5 Alliance of vengeance è un gioco di ruolo strategico come non ce ne sono su PS4, forte di un’offerta ludica assolutamente imbattibile, meccaniche di gioco rodate e funzionali e un cast di personaggi che vi strapperà più di un sorriso.
Sotto molti punti di vista, questo quinto capitolo è anche il migliore della serie, il che non vuol dire che manchino margini di miglioramento sotto molti aspetti, dal bilanciamento generale delle truppe al deludente comparto tecnico.
Consigliato.
Voto Recensione di Disgaea 5 - Recensione
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