Recensione

Dirk Gently, recensione della seconda stagione

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a cura di YP

Qualche giorno fa, vi abbiamo raccontato le nostre opinioni sui primi episodi di questa seconda e ultima stagione di Dirk Gently, lo show prodotto da BBC America che è stato recentemente cancellato, procurando dolore a tutti i fan della serie. La possibilità di un eventuale ripescaggio da parte di altri network rimane una possibilità abbastanza plausibile, anche se ad oggi non ci sono notizie in merito e quindi abbiamo vissuto questa nuova avventura di Dirk e Todd come se fosse l’ultima, costantemente pervasi da un senso di tristezza che, purtroppo, non si è per nulla affievolito con il passare degli episodi. A conti fatti, l’adattamento televisivo di Dirk Gently firmato da Max Landis rimane una piccola perla, impreziosita da un umorismo unico nel genere, sempre funzionale e al servizio della storia. Abbiamo visto tutte le puntate: ecco la nostra recensione.

Un mondo matto, matto da legare

Le strambe indagini portate avanti con il metodo olistico saranno sempre al centro di una storia che non mancherà di sorprendevi, imboccando strade del tutto inaspettate ma sempre capaci di strapparvi più di qualche sorriso. La caratteristica principale delle avventure di Dirk e Todd è da sempre lo humor strambo, quasi surreale, capace di generare situazioni che nonostante siano grottesche e del tutto folli funzionano in modo quasi inattaccabile. Ed ecco quindi che anche questa stagione vi porterà in luoghi inesplorati, sia fisici che mentali: da una parte la necessità di arrivare a un conclusione investigativa sarà quasi inarrestabile, dall’altra la voglia di godersi ogni momento vi spingerà ad assaporare ogni linea di dialogo.
 
I personaggi di Dirk Gently sono colorati e fuori dagli schemi, legati da dinamiche del tutto anarchiche ma che se affiancate trovano sempre ragione d’esistere. A differenza della prima stagione, dove l’epilogo lasciava molte porte aperte, la seconda chiude il cerchio in modo quasi impeccabile portando a compimento l’evoluzione e la trasformazione di tutti gli elementi coinvolti in questo sgangherato quadro dai tratti buffi e psichedelici, mostrando anche una certa maturità di scrittura da parte di Landis, che forse troppe volte nell’arco della sua carriera ha concluso i suoi lavori in modo del tutto perfetto. L’amore per Dirk lo ha invece probabilmente spinto a dare del suo meglio, e il risultato è più che positivo: fedele a se stesso, ironico, appassionante e intrigante, Dirk Gently saluta il pubblico (speriamo non definitivamente) con una seconda stagione che si può addirittura considerare superiore alla prima. Scritta con intelligenza e coerenza, la storia funziona dall’inizio alla fine, anche quando sconfinerà nella fantasia più pura e genuina. Se con la prima stagione vi siete innamorati di questo mood, di questi personaggi e di queste pazze vicende, allora non rimarrete delusi, al contrario saluterete con un pizzico di malinconia alcuni dei personaggi più strambi e adorabili che la televisione abbia mai visto.

Dirk Gently è sinonimi di ironia e unicità

Trama misteriosa e interessante

Samuel Barnett (Todd) ed Elijiah Wood perfettamente calati nella parte

Se non vi piace questo tipo di umorismo, allora non fa per voi

8

Dirk Gently 2 celebra e saluta Todd, Dirk e tutti i comprimari di una storia folle che purtroppo rischia di non trovare più spazio in televisione. La speranza è l’ultima a morire, e siamo certi che qualche network si stia interessando ad acquistarne i diritti di produzione e distribuzione; magari proprio Netflix, che grazie a Dirk Gently ha arricchito il suo catalogo con una serie buffamente unica e appassionante. Mentre incrociamo le dita, salutiamo lo show rassicurandoci con la convinzione che “tutto sia connesso”, e che quindi torneremo molto presto nel pazzo mondo concepito dalla mente del compianto Adams.

Voto Recensione di Dirk Gently, recensione della seconda stagione - Recensione


8

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