Dimmi Chi Sei!
Advertisement
a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
È da un po’ che i videogiochi “rubano” le idee dal mondo dei giochi da tavolo. Lo fanno trasponendo direttamente giochi già famosi e consolidati su console e PC, oppure restituendo la stessa idea di “divertimento per tutti” con videogiochi che strizzano l’occhio alle dinamiche tipiche dei giochi di società.Dimmi chi Sei! è esattamente questo: un party game con dinamiche tipiche da gioco da tavola portato su PlayStation 4. Il titolo fa parte del catalogo PlayLink, una nuova serie di prodotti per tutta la famiglia che si giocano esclusivamente con smartphone e tablet, una TV ed una PS4. Sony punta quindi ad entrare in quel settore storicamente dominato da Nintendo ed altri esponenti del “gioco da salotto”, con l’idea di far giocare letteralmente chiunque, perché chiunque, oggi, ha in mano uno smartphone. Dimmi Chi Sei! è il primo titolo di una lunga serie, che sarà possibile scaricare gratuitamente per il mese di luglio insieme ai giochi gratis per gli abbonati a PlayStation Plus. Diversamente, il titolo è venduto (anche scatolato) a venti euro circa.
Come ti permetti?Ho approcciato Dimmi Chi Sei! con tre amici, giocatori più o meno scafati (sia di giochini elettronici che analogici), perché volevo partire subito alla svelta senza perdermi in spiegazioni troppo articolate. Dopo averlo provato a fondo, però, sono abbastanza sicuro nel dichiarare che chiunque sappia 1) farsi un selfie 2) fare un tap su uno smartphone 3) disegnare su uno schermo, potrà accedere al gioco senza nessun problema, che sia un pre-adolescente o un ultra-settantenne ancora pimpante. Per iniziare basta scaricare l’apposita app per iOS ed Android, ed in seguito collegarsi alla stessa Wi-Fi a cui è collegata PlayStation 4, la quale può essere anche impostata come hotspot nel caso la connessione e/o il router non reggano il carico di più device in pairing.Il gioco è sostanzialmente un quiz con varie modalità di risposta. Ad ogni turno vengono poste delle domande che riguardano le abitudini, il modo di fare e di pensare, dei partecipanti. Si parla delle reazioni di fronte ad uno shock, di cosa farebbe un amico come prima cosa ad un luna park, ma anche cose più interessanti ed intime come chi tra i vostri amici amerebbe avere uno stalker. Capite bene che il requisito fondamentale, nonché davvero l’unico, per godersi Dimmi Chi Sei! è essere profondamente autoironici. Pur essendoci la possibilità di applicare un filtro per togliere le domande più pruriginose, chi si offende o potrebbe risentirsi delle opinioni che altri danno su di sé, potrebbe non trovare rilassante la serata. Per farvi capire, in una partita ho scoperto che i miei amici (alcuni potrebbero non esserlo più da allora, ma non lo sanno) credono che io sia un maniaco del controllo, imbranato con le donne, e che un minuto dopo la mezzanotte di Capodanno mi venga puntualmente l’ansia per i propositi per l’anno nuovo che non rispetterò.
Tocca a te!Il gioco è diviso in cinque turni, ognuno dei quali affronterà un tema generico ed un sotto tema. L’amore nelle sue sfaccettature, la vita all’aria aperta, la vita in casa, e via discorrendo. Ogni turno di gioco comprende una serie di domande, alcune con risposta generica, mentre altre riguarderanno un singolo partecipante. Ogni giocatore prende punti per ogni altro giocatore che ha risposto come lui (nel secondo caso anche il giocatore “protagonista” vota) e, se si sente spavaldo, può applicare un jolly al buio per raddoppiare i punti presi. Se è il solo a rispondere in quel modo, non becca niente. Ma in Dimmi Chi Sei! non si risponde solamente scegliendo un nome, può capitare di dover disegnare il piatto che Tizio vorrebbe trovare sempre in tavola, oppure creare un disegno più simile possibile a Caio partendo come base, che so, dalla Sfinge. Tra le varie modalità di risposta c’è la possibilità di completare delle frasi, oppure disegnare su un proprio selfie o quello di un altro giocatore. Ogni partita è sempre diversa e, con mille domande, è altamente improbabile che vi capiti di assistere a ripetizioni. Oltretutto, il gioco prevede l’inserimento di nuove domande tramite il proprio smartphone, con l’apposita applicazione.Alla fine dei cinque turni c’è una prova finale sempre identica, che è la cosa che ha divertito di più me e il mio gruppo. Una idea talmente ben riuscita che, tramite l’applicazione, Wish Studio ha deciso di permettere di giocarla esternamente al gioco per PS4 (anche con un solo dispositivo). Il minigioco si chiama “Passalo”, e inizia tutto con un selfie a tema, ad esempio con la faccia imbronciata. A quel punto, ogni altro giocatore riceverà un altro selfie di terzi sul proprio device, iniziando a disegnarsi sopra seguendo un tema, ad esempio: diventa uno zombie. Una volta completati alcuni giri, i selfie diventano pubblici, ma solo alla fine ognuno riceve la propria fotografia iniziale scarabocchiata da tutti gli altri. Capita quindi di farsi una foto con la faccia imbronciata, per poi essere trasformati in boscaiolo ad esempio. Alla fine bisogna votare il disegno più bello, o più attinente alla descrizione data, con lo stesso calcolo dei punteggi delle altre prove.
Per tutti e con tuttiPrima di iniziare a giocare credevo onestamente che Dimmi Chi Sei! fosse un prodotto frettoloso fatto per abbindolare qualche ignaro giocatore, invece Wish Studio ha messo parecchio impegno per confezionare un party game originale e solido. L’applicazione per smartphone in particolare è molto ben fatta, con una cura per i dettagli che non mi aspettavo. All’inizio della partita si sceglie il dorso di una carta (anche in questo caso, personalizzabile con nuovi disegni tramite app), e per l’altro lato si deve scattare un selfie con una serie di filtri a disposizione che distorcono l’immagine, modificabile in qualsiasi momento anche con la partita in corso. Un peccato che non si possano salvare i selfie scattati in questo modo, in particolare quelli che poi vengono disegnati dagli altri, ma capisco le difficoltà a livello tecnico.A proposito di smartphone, è da segnalare il consumo non eccessivamente alto di batteria da parte dell’applicazione durante il gioco. Nonostante la telecamera sia spesso attiva, il consumo dei device dei partecipanti delle mie partite non è stato elevatissimo, rispetto alla media. Certo, telefoni un po’ anzianotti potrebbero fare più fatica, sia per la batteria ma anche per la fluidità dell’applicazione (con il mio P9 Lite, dopo la seconda partita la telecamera ha cominciato a rallentare), pertanto è consigliabile munirsi di powerbank nel caso la serata vada per le lunghe.Dimmi Chi Sei! dà il meglio di sé con un gruppo numeroso ovviamente, diciamo dalle tre persone in su (si gioca massimo in sei!), e se possibile è meglio giocare sempre con persone diverse, o perlomeno non con lo stesso gruppo. Dopo alcune partite, infatti, imparerete a capire come ragionano i vostri compagni, come potrebbero indirizzare i proprio voti e quindi, di fatto, “barare”. Pertanto, un po’ per il discorso delle batterie, un po’ per la ripetitività, difficile che andrete oltre le 2-3 partite di fila con la stessa formazione di giocatori. Si può giocare anche in due per altro, ma le risposte vanno scelte tra alcune opzioni possibili, visto che in sole due persone verrebbe meno la meccanica della scelta e dei punti, per forza di cose.
– Può rovinare coppie e amicizie
– Semplice da giocare, adatto a tutti
– Non tutte le domande sono puerili
– Traduzione e ottimo doppiaggio in italiano
– Può rovinare coppie e amicizie
– Attenzione alle batterie dei device
– Alla lunga può stancare, soprattutto se giocato con le stesse persone
– Rende al meglio con gruppi numerosi
8.0
Con Dimmi Chi Sei!, PlayLink ha fatto il suo esordio vincente. Il gioco funziona egregiamente, oltre ogni mia aspettativa. Vi farà sentire incompresi, dubiterete dei vostri amici (mentre disegnerete membri su di loro!) e loro lo faranno con voi, probabilmente vedrete coppie guardarsi in cagnesco (per poi litigare una volta tornati a casa) quando si scoprirà che uno dei due ama avere degli stalker, e scoprirete parecchie cose dei vostri amici e anche di voi stessi. I permalosi, e chi non ama la socialità, dovranno astenersi, perché Dimmi Chi Sei! è un gioco che premia chi si mette in gioco, in ogni senso.