Recensione

Die Hard Vendetta

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a cura di Matty

A detta di molti, Xbox è “la console degli sparatutto” per eccellenza. Denominazione, questa, che ha cominciato a divenire comune da subito, con l’uscita di un certo Halo: Combat Evolved, e diffusasi poi in maniera sempre più capillare. In effetti, sono davvero numerosi gli FPS disponibili per la console Microsoft, alcuni dei quali si possono definire capolavori.Nonostante ciò, pare proprio che gli sviluppatori non abbiano perso il vizio di produrre “spara spara” per la piattaforma verde-crociata: è il turno dell’esordio, su Xbox, di ragazzi veramente duri a morire

TramaE’ diversi anni dopo l’originale trilogia che prende luogo Die Hard Vendetta (DHV per gli amici), ultimo videogioco ispirato alle eroiche vicende di John McClane, muscoloso poliziotto interpretato, sul grande schermo, da Bruce Willis. In DHV avrete il dovere di salvare Lucy McClane, figlia di John, e questo vi porterà ad esplorare in lungo e in largo Century City, ridente cittadina californiana.McClane dovrà dare il meglio di sé per prevalere su Piet Gruber, figlio del più famoso Hans e, per una volta, farà bene a dimenticare l’alcool e tutte le frustrazioni che quest’ultimo gli provoca.

GameplayA dire la verità, DHV non si presenta come un FPS puro, ma possiede qualche elemento tipico dei giochi d’azione, poco rilevante però ai fini della classificazione del prodotto, che rimane essenzialmente uno shooter.In particolare, sono da segnalare il movimento furtivo e il tempo dell’eroe. Mediante il primo è possibile camminare più silenziosamente (ma anche più lentamente) per non farsi scorgere dai nemici; la seconda opzione riguarda, invece, la possibilità di dotarsi di riflessi decisamente sopra la media, con conseguente aumento della velocità dei movimenti di McClane e rallentamento di quelli dei suoi antagonisti. L’effetto finale è comico e strappa più di un sorriso: semplicemente in seguito alla pressione del tasto bianco, John è difatti in grado di colpire i rivali con estrema facilità, per poi vederli soccombere e cadere a terra… rigorosamente al rallenty.Si evidenziano inoltre, fra gli altri, alcune – sporadiche – sezioni stealth, che però non trasmettono minimamente tensione e suspence, offrendo un coefficiente di sfida veramente bassissimo.Certamente i programmatori avrebbero desiderato distinguere dalla massa il loro Die Hard Vendetta con queste piccole, e a tratti forse gradevoli, aggiunte. Aggiunte che, però, non riescono ad amalgamarsi al meglio con tutto il resto, rendendo l’insieme del gameplay privo di mordente e di spessore. La mancanza di coinvolgimento è dovuta in parte anche all’AI degli oppositori, che di sicuro non arriva al pari di quelle viste in altre opere ludiche dello stesso tipo (chi ha detto Halo?). Spesso e volentieri gli uomini controllati dall’Intelligenza Artificiale mostreranno incertezze non da poco (potrà, ad esempio, capitare che fatichino ad individuare la provenienza dei proiettili da voi sparati) e, chiaramente, vi renderanno la vita meno ardua del previsto.Circa le note positive, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: la quantità, nonché la varietà, di armi disponibili è semplicemente spropositata e, se fosse accompagnata da altri tocchi di classe, calerebbe l’utente (quasi) alla perfezione all’interno di un’atmosfera degna del miglior film della trilogia di Die Hard.DHV propone anche una modalità multigiocatore, fruibile da due a quattro utenti in contemporanea sulla stessa console. Le opzioni selezionabili sono quelle classiche di un FPS, dal Deathmatch, al Re della Collina, fino ad arrivare ad una sorta di Cattura la Bandiera, senza scordare il Combattimento Notturno, di sicuro la più divertente. Vi chiederete: e il supporto a Xbox Live? Non ve n’è nemmeno l’ombra, per quella che è una delle più gravi pecche del titolo di Bits Studios.In definitiva, ci si trova di fronte ad una giocabilità nel complesso appena sufficiente, che non annovera innovazioni degne di nota e si contraddistingue per una realizzazione mediocre, lasciando l’amaro in bocca.

GraficaCosì come per il gameplay, è impossibile parlare bene del comparto visivo di DHV, che evidenzia grossissimi (ed imperdonabili) difetti, primo tra tutti un frame rate a dir poco vergognoso. Ovviamente è impossibile capire, a occhio nudo, quante volte si aggiorni lo schermo nell’arco di un secondo ma, a mio avviso, con DHV si infrange molto raramente la soglia dei 25 fps, il che rende più che difficoltoso prendere adeguatamente la mira. Specie perché non ci si trova dinnanzi a rallentamenti, ma a veri e propri scatti, i quali infastidiscono moltissimo e, onestamente, fanno venire voglia di mettere da parte il CD del gioco…Quella della fluidità non è affatto l’unica incertezza dell’engine 3D del prodotto che, anzi, mostra delle texture opache, mal definite, e muove una mole di poligoni poco più che irrisoria. Gli scenari hanno, fra l’altro, un aspetto molto geometrico ed offrono un’interazione in real time pressoché pari a zero. Risibili sono altresì le animazioni dei personaggi, legnose ed inverosimili.

AudioTutt’altro discorso per il reparto sonoro, che si dimostra in gran forma, soprattutto grazie al doppiaggio interamente in italiano, che mette in luce dei dialoghi ben recitati ed appassionanti e, probabilmente, rappresenta l’unica buona cosa ereditata dalla pellicola. Nella media gli effetti ambientali.

LongevitàGli undici livelli in giocatore singolo e la possibilità di sfidare gli amici in multiplayer potrebbero garantire al titolo una buona longevità… non fosse che quest’ultima è gravemente minata dalla scarsa realizzazione di altri aspetti del videogioco, quali la grafica e la giocabilità.

– Sonoro niente male

– E’ Die Hard

– Manca una (ormai indispensabile) modalità online

– Comparto grafico da rivedere

– Manca di mordente e non coinvolge

– Non regge il confronto con altri esponenti del genere su Xbox

5.8

La gran parte degli utenti Xbox può vantare, nella propria collezione, la presenza di mostri sacri del genere FPS, fra tutti Halo. Viene dunque da chiedersi come possa venire la voglia, ad un possessore della console di zio Bill, di acquistare un prodotto – che sa molto di incompiuto – come Die Hard Vendetta, un titolo che non lascia il segno ma, al contrario, fa venire molti dubbi riguardo all’impegno profuso dai programmatori nello sviluppo dello stesso.

Il motore grafico del videogame di Bits Studios si è dimostrato ampiamente migliorabile, caratterizzato com’è da frequentissimi cali di fluidità e da un dettaglio poligonale parecchio al di sotto della media e capace, in questa maniera, di influenzare molto negativamente il gameplay di DHV.

Non solo: il gioco non offre il coinvolgimento che tutti si sarebbero aspettati dopo aver visto quel capolavoro cinematografico che è la trilogia di Die Hard, non riuscendo a trasmettere le stesse dosi di adrenalina, tensione ed azione.

Da consigliare solamente a coloro i quali non possono proprio fare a meno di vestire i panni di McClane.

Voto Recensione di Die Hard Vendetta - Recensione


5.8

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