Recensione

DiRT 3

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a cura di Folken

Il Verdetto di SpazioGames

8.6

Esistono due categorie di giochi di corse, gli arcade e le simulazioni. Poi, ci sono i titoli di Codemasters. La casa inglese ha infatti intrapreso da diversi anni una strada a metà tra i due schieramenti, proponendo titoli credibili e per certi versi realistici, senza però tralasciare l’accessibilità e immediatezza tipiche degli arcade. In particolar modo, con l’avvento della corrente generazione, i ragazzi inglesi hanno dato i natali ad uno strumento di sviluppo chiamato EGO, eccellente nella resa grafica, ma anche nella riproduzione delle leggi fisiche, dei danni, del meteo e tutto quanto possa tornare utile in un titolo di corse. Con esso hanno esordito ben tre serie nuove, quali GRID, F1 e DiRT, con quest’ultima a rappresentare l’evoluzione dei titoli rallystici che un tempo portavano il nome del compianto Colin McRae. Un’evoluzione controversa, che ha spaccato il pubblico tra chi ha continuato ad apprezzare l’ottimo lavoro dello sviluppatore inglese e chi invece non è riuscito a digerire la deriva arcade del modello di guida, ma soprattutto dell’ambientazione, progressivamente allontanatasi dalle atmosfere classiche del rally in favore di competizioni più estreme e chiassose.La promessa di DiRT 3 è quella di tornare ai fasti di un tempo, restituendo la giusta importanza alle gare più classiche e approfondendo le sensazioni al volante. In aggiunta, Codemasters ha trovato il tempo anche per aggiungere una modalità inedita per il genere, legata a doppio filo con il celebre pilota Ken Block e tutta dedicata alle spettacolari gimcane. Tanta carne al fuoco per un prodotto che punta a rinnovare completamente la serie: obiettivo centrato, anche se non del tutto.

Una carriera sporcaL’offerta ludica di DiRT 3 non si discosta da quanto siamo abituati a vedere, configurandosi in una modalità principale che vi permetterà di affrontare e sbloccare in successione tutta una serie di eventi, chiamata Tour DiRT, affiancata dalle classiche Gare Singole e dal Multiplayer. La struttura della carriera vi richiederà di creare un profilo che andrà evolvendosi grazie ai punti reputazione, accrescendo di volta in volta il proprio livello. Non avrete a disposizione del denaro, ma l’accesso alle auto sarà garantito solo dal grado di esperienza raggiunto, così che ad ogni gara avrete a disposizione un carnet di mezzi divisi per categoria tra i quali potrete scegliere la quattroruote che preferite. Ogni competizione vinta vi permetterà di acquisire nuovi punti reputazione, strettamente legati alle vostre prestazioni ed ulteriormente arricchiti da obiettivi bonus che dipenderanno dall’auto scelta (ad esempio raggiungere un certo limite di velocità o effettuare una derapata per tot metri) e dallo sfruttamento dei Flashback a disposizione (meno li utilizzerete, più punti vi attenderanno). Grazie all’elegante e comodo menu a triangoli, che va a soppiantare completamente il paddock tridimensionale visto nella scorsa iterazione, potrete accedere ad una delle quattro stagioni, le quali andranno giocate in sequenza, ognuna contenente una manciata di gare. In base al piazzamento, parallelamente alla reputazione, acquisirete dei punti, i quali garantiranno a loro volta l’accesso a nuove competizioni. Non sarà obbligatorio arrivare sempre per primi né procedere in sequenza, garantendo al giocatore un minimo di libertà decisionale, così da saltare le gare che meno lo interessano in favore di altre. Piuttosto numerose e soprattutto varie le competizioni inserite, che includono un gran numero di tappe Rally classiche, affiancate da Rally Cross (competizioni con più auto in pista), Testa a Testa, Trail Blazer (gare ad altissima velocità a bordo di bolidi potentissimi), Land Rush (che vi mette a bordo di grosse jeep o dune buggy in competizioni tradizionali su percorsi sconnessi), gare Drift e la nuova Gymkhana. Sebbene il numero di eventi non sia impressionante, l’assortimento degli stessi unito alla varietà delle ambientazioni, garantisce il godimento della carriera, tenendo lontano il pericolo noia. Curiosa la scelta di eliminare un qualunque sistema economico, permettendo una libera scelta delle auto una volta che queste si rendono disponibili, meccanica che comunque non cambia di molto la dinamica di scelta del veicolo rispetto a quanto visto nello scorso capitolo. Di contro, l’introduzione di categorie di mezzi molto diverse tra di loro, suddivise anche per periodo storico, farà sicuramente la gioia degli appassionati, i quali si potranno divertire a guidare vecchie glorie degli anni sessanta, così come gioielli di design e tecnologia dei giorni nostri.

Sinistra facile… Verso… destra media… in… salto!Se dal punto di vista delle modalità DiRT 3 non ci ha riservato particolari sorprese (fatta salva la Gymkhana, a cui dedichiamo un paragrafo più avanti) confermando le ottime capacità del team inglese di proporre un’offerta ludica ampia, variegata ed interessante, la community attendeva al varco questo nuovo capitolo, speranzosa di ritrovarvi un modello di guida capace di tornare ai fasti simulativi, o quasi, di diversi anni fa. Ci sentiamo di mettere subito in guardia gli appassionati dei giochi di corse più severi, in quanto DiRT 3 si ripropone come un prodotto aperto ad una fetta di pubblico quanto mai ampia, dunque accessibile anche ad utenti meno esperti ed esigenti. A favorire la godibilità del titolo troviamo un alto numero di opzioni che permettono di personalizzare l’esperienza al massimo, a partire dagli svariati aiuti alla guida, passando dall’eliminazione dell’interfaccia di gioco per arrivare all’abilità dell’intelligenza artificiale, dotata di ben sei livelli diversi. Il modello di guida, disattivate tutte le assistenze, si è rivelato sicuramente più interessante rispetto all’ultima iterazione, sebbene meno aderente alla realtà di quanto ci saremmo aspettati. La risposta dell’auto è sempre precisa, a tal punto da tradursi in un nervosismo forse troppo accentuato, eppure permangono dei problemi legati alla gestione del peso del mezzo. Ridotto sensibilmente l’effetto di scivolamento sulle varie superfici, rimane infatti ancora la sensazione di controllare vetture piuttosto leggere, capaci di esercitare ben poca pressione sul suolo. Tale aspetto risulta piuttosto palese durante la guida, ma ancora di più quando vi scontrerete con elementi dello scenario o altre auto. Un dettaglio che affligge la serie da tempo e che avrebbe sicuramente meritato una cura maggiore. È inoltre presente una schermata dalla quale potrete agire su alcuni semplici settaggi relativi l’assetto del mezzo, ma nulla di particolarmente approfondito. Fatti salvi questi elementi che frenano le velleità simulative di DiRT 3, da un punto di vista del puro divertimento il titolo non tradisce le aspettative, riuscendo ad intrattenere grazie anche al livello di difficoltà che, se settato verso l’alto, risulterà piuttosto impegnativo. Il feeling di guida porta indelebilmente la firma di Codemasters, basato su una sensazione di velocità che ha pochi eguali nella categoria e sulle possibilità di manovra concesse dal precisissimo sistema di controllo, che garantisce un gameplay ottimamente calibrato. Notevole anche la simulazione dei diversi terreni, che andranno dalla sabbia alla neve, passando per l’asfalto ed il bagnato, finalmente introdotto grazie ad una completa simulazione del meteo. Torna anche l’eccellente simulazione dei danni, ulteriormente arricchita ed a tutt’oggi senza eguali per resa estetica, meno rigorosa invece nel modificare le prestazioni del mezzo. Unica falla dell’esperienza in senso più ampio è il livello di sfida, che non sempre è risultato ben equiparato tra un evento e l’altro, permettendo vittorie fulminanti alternate a sconfitte con svantaggi di diversi secondi (o punti in base alla modalità), il tutto senza aver modificato alcun parametro, sintomo che, unito a qualche sporadico bug, ci fa pensare ad una chiusura dei lavori forse un po’ troppo affrettata.

Maestro BlockUn capitolo a parte lo merita sicuramente la più grande novità di quest’anno, ovvero la Gymkhana. Questa particolare sfida vi verrà introdotta alla fine della prima stagione tramite alcune prove che vi permetteranno di assimilare gli elementari della disciplina, sotto l’attenta guida del Re di tale competizioni, ovvero Ken Block. Imparando a sfruttare rampe per il salto, a sfondare dei pannelli gialli, ad attraversare in sbandata i cancelli da derapata, a ruotare intorno a dei pali in sgommata ed a far girare su se stessa l’auto senza perderne mai il controllo, sarete pronti per sfide nei parcheggi di mezzo mondo, attrezzati di tutto punto. Vi ritroverete così soli nelle arene appositamente addobbate con tutti gli strumenti del mestiere a dover accumulare punteggi più alti dei vostri avversari, eseguendo le varie acrobazie, cercando al contempo di variarle e di concatenarne il più possibile così da impressionare il pubblico e di conseguenza moltiplicando esponenzialmente il vostro risultato. Il modello di guida è stato affinato con in mente anche questa nuova modalità che, previe sufficienti ore di pratica, vi garantirà diverse soddisfazioni grazie all’alto tasso di sfida proposto. La competizione vi verrà inoltre presentata in salse sempre diverse, che potranno consistere in percorsi con acrobazie da eseguire in sequenza in un dato tempo, piuttosto che in arene aperte in cui prodigarsi liberamente in qualsiasi manovra vi venga in mente. A lato delle sfide legate alla carriera, sbloccherete progressivamente anche delle zone in cui potrete esercitarvi ed allo stesso tempo scovare alcuni collezionabili.

Rally Party!Un’offerta ludica dedicata ai giocatori solitari ricca e varia trova un degno completamento nel multiplayer, che in DiRT 3 torna profondamente rinnovato ed ingrandito. Nel menu apposito potrete decidere se affrontare gare ufficiali, che permetteranno anche di acquisire punti reputazione ed esperienza, o divertirvi in modo spensierato, scegliendo una delle due principali sezioni. Le modalità proposte sono molteplici, e comprenderanno tutte le competizioni viste nella campagna principale, suddivise in comode categorie, così che se avrete voglia di affrontare sfide più serie, potrete subito lanciare gare da punto a punto o, viceversa, godervi qualche minuto di spensierato divertimento nella sezione Party. Quest’ultima introduce numerose varianti piuttosto inusuali per un gioco di corse richiedendovi ad esempio di catturare una bandiera nascosta sulla mappa, da portare fino ad una zona opposta cercando contemporaneamente di non farvi toccare dagli avversari, unico metodo col quale questi potranno rubarvi lo stendardo, cercando di precipitarsi a loro volta verso il punto d’arrivo. Un’altra competizione vi vedrà cercare di abbattere dei cartelloni raffiguranti degli alieni: chi ne distruggerà di più entro il tempo prestabilito vincerà. Ancora potrete divertirvi con Outbreak, una sorta di “ce l’hai” a bordo di bolidi da diverse centinaia di cavalli. Durante le nostre prove, purtroppo con pochissimi giocatori collegati, non abbiamo riscontrato alcun problema, nella speranza che i server riescano a gestire agilmente un numero ben superiore di utenti senza latenza, fattore fondamentale visto che le stipulazioni meno “serie” garantiranno un discreto effetto “auto scontro”.Infine citiamo il gradito ritorno della modalità split-screen, che permette a due giocatori di scontrarsi sulla stessa console.

L’EGOSe per quanto riguarda il puro gameplay DiRT 3 potrebbe non incontrare i favori di tutti, viste alcune semplificazioni, dal punto di vista estetico non potrà che mettere d’accordo ogni giocatore. Il comparto tecnico del titolo Codemasters si posiziona con decisione tra i migliori della categoria, forte di un dettaglio generale davvero elevatissimo, che vede modelli delle auto molto ben realizzati, ma soprattutto circuiti densi di elementi. Questi ultimi meritano veramente un plauso anche per l’eccellente lavoro di design, che dona loro una personalità decisamente marcata. Eccellente l’effettistica, che adorna il tutto con luci dinamiche, pulviscolo assortito e persino sciami di insetti per un’estetica semplicemente spettacolare. Graditissimo inoltre il restyling generale, che abbandona finalmente l’esagerazione dei capitoli passati in favore di un aspetto non meno gratificante, ma di gran lunga più raffinato, al massimo delle proprie potenzialità negli spettacolari replay (di cui potrete salvare qualche frammento per poi postarlo su Youtube con pochi click). Di pari livello anche il comparto sonoro, che può contare su ottimi campionamenti di motori e svariati effetti ambientali, e su di un campionario di musiche ben selezionato.

– Ritorno alle atmosfere Rally

– Modello di guida in stile Codemasters

– Divertente, profondo e longevo

– Graficamente impressionante

– Non è un ritorno alle simulazioni

– Livello di difficoltà mal calibrato

– Presenti alcuni bug

8.6

DiRT 3 è un titolo che, a dispetto delle promesse, continuerà a piacere moltissimo agli appassionati della serie, ai quali consigliamo l’acquisto a scatola chiusa, mentre difficilmente riuscirà ad attirare a sé gli appassionati delle simulazioni e dei vecchi Colin McRae. Nonostante un modello di guida sicuramente raffinato e reso più profondo, affiancato inoltre da un livello di sfida molto personalizzabile, siamo ancora distanti dall’aderenza alla realtà.

Se escludiamo questo fattore, ci ritroviamo di fronte ad un titolo di corse eccezionalmente divertente, in pieno stile Codemasters, denso di contenuti, vario e non privo di spunti originali, palesati nell’eccellente nuova modalità Gymkhana, sorprendentemente divertente ed appagante, e nel ricco multiplayer. Quest’ultimo ha finalmente goduto delle giuste attenzioni, potendo godere su di una struttura ben organizzata e stipulazioni molto divertenti.

Un prodotto che, se supportato a dovere (sperando non solo con DLC a pagamento), saprà intrattenervi ben oltre la durata della cospicua carriera. In definitiva un eccellente seguito, che non ha avuto paura di rinnovare profondamente la formula di gioco e di proporre qualcosa di nuovo, tornando al contempo ad atmosfere più posate e fedeli alla disciplina del rally.

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