Recensione

Detective Conan: Il caso Mirapolis

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a cura di Dr. Frank N Furter

Dopo aver risolto centinaia e centinaia di casi in tutto il Giappone, il piccolo Detective Conan è pronto per la sua prima avventura su Nintendo Wii e per farlo ha scelto ”Il Caso Mirapolis”. L’opera, nata dalla matita di Gosho Aoyama, è ad oggi uno dei manga più celebri nella Terra del Sol Levante oltre ad essere stata scelta dal governo giapponese come “Ambasciatore della Cultura” all’estero. Va da sé che il prodotto videoludico sia molto diverso da quello cartaceo, ma è pur vero che i titoli legati all’animazione giapponese hanno da sempre saputo affascinare anche quando non brillavano certo per qualità tecniche. Saranno sufficienti gli indizi a disposizione per formulare una valida accusa?

Un Luna Park da sogno Conan ed i suoi amici hanno l’opportunità di visitare il più grande parco divertimenti dell’intero Giappone: Il Mirapolis. Grazie alla presenza del detective Kogoro Mouri, il quale è stato invitato ufficialmente dalla società che gestisce la struttura, il nutrito gruppetto di piccoli investigatori riesca ad avere l’accesso al parco. Assieme a loro c’è anche la bella ed intelligente Ran Mori, uno dei protagonisti più amati dei fan del manga. Una volta giunti a destinazione vengono accolti da una cameriera molto loquace con l’aspirazione di diventare una detective come il nostro Conan. La situazione precipita però all’improvviso quando viene ritrovato il corpo senza vita di un uomo. Le giostre vengono fermate, i festeggiamenti cessano, l’allegria scompare per far posto alla preoccupazione ed alla paura. E’ il momento perfetto per far entrare in scena il detective Conan e i suoi amici.La storia inizia così, come nei più classici gialli delle letteratura mondiale: avvenimento sfarzoso, tante persone a festeggiare e un omicidio a sconvolgere tutti gli avventori del luogo. Senza rivelarvi quello che vi aspetterà dopo possiamo assicurarvi che la componente narrativa è sicuramente quella curata maggiormente all’interno del titolo. Questo è un enorme punto a favore per un’avventura grafica come questa, ma non dimenticate che un videogioco non è composto da un solo fattore ma da molteplic elementi che devono risultare ben equilibrati per la riuscita finale dell’insieme

Gli strumenti del misteroEntrando nel dettaglio, appare doveroso andare a spiegare come si svolgeranno le vostre indagini. All’inizio dovrete affrontare una piccola ricerca per conto di Kogoro. Si capisce benissimo la sua utilità in quanto tutorial del gioco, indispensabile affinché prendiate confidenza con i controlli e le meccaniche del titolo. Una regola fondamentale sembra essere quella di parlare con tutti i personaggi. Conan memorizza i nomi di tutti gli interrogati e il loro background in modo da avere costantemente chiara la situazione. A meno che non stiate conversando con delle persone esterne al caso in corso, l’agenda del nostro eroe si riempirà di informazioni riguardanti le dichiarazioni dei presenti. Una volta che avrete parlato con tutti potrete tirare le somme e fare le vostre ipotesi. In sostanza bisognerà capire quali sono le relazioni tra un testimone e l’altro costruendo un filo logico tra le varie dichiarazioni. Questo sistema è rappresentato da uno schema fatto di riquadri più o meno grandi nei quali dovrete inserire gli indizi raccolti durante le vostre indagini. Nel caso in cui avrete collegato bene dei passaggi sbloccherete altri riquadri fino ad arrivare al punto in cui potrete risolvere il caso. Se sbaglierete non dovrete far altro che ritentare degli abbinamenti diversi, oppure, esaminare nuovamente i dati in vostro possesso per cercare connessioni differenti. Purtroppo la meccanica di gioco risulta estremamente ripetitiva poiché ci si riduce sempre a parlare con tutti i presenti all’interno della stanza per poi trarne le relative considerazioni. Alcune volte avrete la possibilità di esaminare un oggetto anche al suo interno: grazie al Wii Remote potrete letteralmente rigirarlo per ispezionarlo al meglio e, se ce ne fosse il bisogno, aprirlo per controllarne l’eventuale contenuto. Questo aggiunge un minimo di varietà al sistema di gioco, ma non in maniera così profonda da poter tenere vivo a lungo l’interesse. Il piccolo detective Conan potrà contare inoltre sull’aiuto dei suoi fidati gadget elettronici come lo skateboard ad energia solare, la lente d’ingrandimento, il cravattino per modificare la voce e altro ancora. Grazie ad essi si riesce a respirare l’atmosfera del manga e dell’anime nonostante il resto della produzione affossi il titolo in uno stato di mediocrità generale, come avremo modo di analizzare a breve.

Ambienti, controlli e minigiochiIl punto dolente dell’intero gioco è senza ombra di dubbio rappresentato dal comparto tecnico. Le ambientazioni sono decisamente scarne, prive di dettagli interessanti, con un livello di interazione ridotto al minimo, una forte presenza di aliasing e un generale senso di povertà nel level design a prescindere dall’ambiente in cui vi troverete. E’ un peccato che non si possa godere di qualche spezzone animato preso direttamente dall’anime: la storia infatti sarà narrata attraverso dei fermo immagine, cosa che all’atto pratico si rivela poca indicata. I personaggi dispongono di animazioni limitate e legnose per non parlare dell’orribile doppiaggio inglese (è comunque possibile rimediare settando quello originale giapponese, decisamente ad un altro livello di qualità).Il sistema di controllo sfrutta le capacità del Wii Remote in quanto “puntatore” e, ovviamente, ci è parsa una scelta più che giusta visto il genere a cui appartiene il titolo.In ultimo passiamo a vedere cosa offrono i minigiochi presenti all’interno del parco Mirapolis. Nonostante siano presenti in numero discreto, questi ultimi non brillano certo per originalità e divertimento: basti pensare alla presenza del classicissimo “Schiaccia la Talpa”, o ad un simulatore di calcio uno Vs. uno. Questi sono solamente degli esempi, ma da quello che abbiamo provato ognuno di essi risulta essere frustrante sia nel sistema di controllo, sia nell’impossibilità di poter raggiungere dei punteggi alti. Un’altra piccola pecca di una produzione insufficiente.Tirando le somme l’attesa verso questo titolo è stata mal ripagata a causa di uno sviluppo decisamente superficiale e poco incline ad assecondare il desiderio dei fans di vedere il loro beniamino all’interno di un contesto ludico convincente. Il caso proposto, attorno a cui si sviluppa l’intera vicenda, non è certo breve da portare a termine, ma da solo non può certo reggere l’intero peso dell’intera produzione.

– Doppiaggio originale giapponese

– La storia è interessante

– Fedele allo stile dell’anime

– Tecnicamente deludente

– Gameplay ripetitivo

– Visuale di gioco non perfetta

– Minigiochi frustranti

4.5

Detective Conan: Il Caso Mirapolis è un titolo adatto solamente ai fan più accaniti della saga creata da Gosho Aoyama. Nonostante il plot narrativo sia di tutto rispetto, il gioco viene impoverito da tutte le altre caratteristiche importanti: level design, comparto grafico e sonoro oltre a un gameplay ripetitivo fino all’inverosimile. I minigames sono solo un piccolo diversivo che allunga di qualche minuto la vostra esperienza all’interno del parco divertimenti Mirapolis, ma non è certo grazie a questi elementi che il gioco riesce ad emergere dalla mediocrità. Il nostro consiglio è quello di passare oltre visto l’enorme numero di produzioni promettenti in uscita su Wii in questo periodo. Come già scritto in precedenza, i fan potrebbero anche apprezzarlo nonostante non si arrivi neanche lontanamente ai livelli del manga o dell’anime; per tutti gli altri invece il mistero è meglio che resti irrisolto.

Voto Recensione di Detective Conan: Il caso Mirapolis - Recensione


4.5

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