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Recensione scritta da Kikko_ITA, riadattata dalla redazione
Il 15 Settembre ha visto la luce il Re dei Corrotti, il terzo DLC del discutissimo Destiny. A un anno dalla sua uscita, nonostante le pesanti critiche, il gioco ha riscosso un indiscutibile successo di pubblico, e non potevamo certo ignorare questi importantissimi contenuti aggiuntivi.
Come dichiarato dalla stessa Bungie, il Re dei Corrotti non è un vero e proprio DLC ma una grande evoluzione da 18 Gigabyte (questo il peso dell’aggiornamento). Ciò che fa storcere di più il naso ai giocatori di Destiny o, per meglio dire, ai giocatori in generale, è il prezzo di questo “non DLC”: acquistato singolarmente, infatti, nei vari Store tocca i 40 Euro. La domanda sorge dunque spontanea: “questi 40 euro sono ben spesi?” Se dobbiamo solo guardare la mole di contenuti la risposta è decisamente “si”, la recensione dopotutto è arrivata cosi tardi per darvi un quadro completo e approfondito riguardante una buona porzione del Re dei Corrotti, su cui abbiamo speso più di 150 ore di gioco. Per fortuna, poi, non solo la quantità è stata curata ma anche la qualità pare aver fatto passi da gigante.
Il Destiny che ci troviamo tra le mani adesso è forse il gioco a cui Bungie aveva pensato fin dall’inizio, una storia abbastanza lunga con una narrazione che finalmente segue un filo logico e un end game che, seppur sempre piagato da una certa ripetitività, non annoia facilmente. Questo è l’anno 2 di Destiny, insomma.
Anno 2 : la storia
È passato un anno da quando abbiamo trafitto il cuore del giardino nero, abbattuto Crota e restituito il fuggitivo Skolas alla regina, davvero credevate che nessuno volesse vendicarsi di tutte le nostre azioni? Intorno agli anelli di Saturno arriva infatti l’astrocorazzata di Orix, il re dei corrotti padre di Crota (già, quel tizio lì, da voi massacrato più e più volte con la sua stessa spada), che avido di vendetta si scaglia contro tutte le razze della galassia. Al solito sta a noi guardiani difendere la luce, questa la storia alla base del DLC.
Ok, forse è una trama banale, ma l’arrivo di Orix cambia tutto: chi sperava in una nuova razza di nemici rimarrà deluso poiché le specie rimangono le stesse, eppure i nemici corrotti sono tutti nuovi , oltre che dotati di nuove abilita e nuove combinazioni possibili. Ogni approccio imparato in precedenza va ridisegnato, e la campagna vera e propria, pur non contando molte missioni, rappresenta solo una specie di prologo anche una volta completata. Non continuiamo con la descrizione per evitare grossi spoiler, ma voi sappiate che il nuovo sistema delle imprese vi garantisce solo nel nuovo dlc circa 90 quest differenti (non le abbiamo ancora sbloccate tutte) e una trentina di missioni ulteriori. Per chi non avesse mai giocato a Destiny, a tutto ciò bisogna aggiungere le missioni del gioco principale piu i 2 DLC, quindi arriviamo ad un totale che supera abbondantemente il centinaio tra quest e missioni. Chiaro, i contenuti vecchi sono praticamente invariati, pertanto risultano ripetitivi e molto meno ispirati delle nuove missioni, ma un nuovo giocatore può partire dal livello 25 già equipaggiato, saltando a piè pari gran parte delle fasi più noiose. Occhio però, niente XP per le abilità, ed è per questo che probabilmente sarete comunque costretti a ripetere certi contenuti. Ritrovarsi nella nuova espansione con la granata come unico potere non è particolarmente eccitante, in fondo.
Anno 2 : le nuove classi
Tra le quest ce ne sono tre uniche nel loro genere, da affrontare esclusivamente da soli. Sono le missioni dedicate alle 3 nuove sottoclassi, una delle novità più attese e succulente. Tempeste di fulmini per gli stregoni, martelli fiammeggianti per i titani e frecce stordenti per i cacciatori sono le nuove armi dei nostri guardiani, in questo Bungie si è davvero superata. le nuove sottoclassi sono davvero stilose, ben calcolate e molto utili in tutte le situazioni di gioco. Ora le strategie adottabili sia in pve che in pvp sono aumentate esponenzialmente e rendono il gioco molto più vario di prima.
Il cacciatore forse è quello che gode del beneficio maggiore in pve, ottenendo un abilita di supporto alla squadra, laddove il titano è il tipo di guardiano che risulta più forte nel multiplayer. Rimane bilanciato lo stregone, con un’abilita utile in entrambi i contesti.
Un’altra gradita novità introdotta sono le armi di classe: armi uniche utilizzabili solo dauna classe specifica, appunto, che si ottengono salendo di grado dall’armaiolo e completando alcune quest dedicate.
Anno 2 : end game
Anche per quanto riguarda questo ultimo e importantissimo elemento Bungie ha mantenuto le promesse fatte. Grazie al nuovo funzionamento della “luce” non basta finire le attività dell’end game una o due volte per ottenere un personaggio bello che pronto, tutt’altro… si deve faticare molto di più.
Playlist assalto, nuovo raid e altre attività minori vi aspettano per tutta la galassia di Destiny, per tentare di aumentare il più possibile il vostro livello luce (il massimo sembrerebbe essere 310). I materiali sono peraltro più difficili da reperire, i nuovi marchi leggendari, che vi permettono di acquisire armamento leggendario, non sono così facili da accumulare, e per chi comincia da zero tutto si è fatto molto più complesso, anche se mai frustrante. Insomma, bisogna applicarsi parecchio.
Unica nota amara, sopratutto per i giocatori veterani, è stato l’obbligo di abbandonare i vecchi raid: infatti gli armamenti droppabili all’interno di questi ultimi non hanno ormai un livello di luce sufficiente per farci salire; in molti avevamo chiesto a gran voce (e ci aspettavamo) una rivisitazione dei vecchi raid… speriamo pertanto che arrivi in futuro.
In particolare, la Volta di Vetro meriterebbe davvero un bel ritorno.
Anno 2 : multiplayer pvp
Con l’arrivo della patch 2.0 anche il pvp si è preparato all’arrivo del Re dei Corrotti. Il gioco ora sembra più bilanciato rispetto al passato, il dominio assoluto dei cannoni portatili è finito e nel metagame si sono rifatti strada fucili automatici ricognizione e impulsi. Il parco mappe è stato infine rimpolpato con 8 nuovi scenari in cui confrontarci con gli altri giocatori. Per evitare partite troppo sbilanciate, al momento, le modalità con i vantaggi di livello, tra cui le famose Prove di Osiride, sono state accantonate, ma Bungie promette un loro ritorno per la fine dell’anno (probabilmente tempo calcolato perché la maggior parte dei giocatori raggiunga i livelli necessari). Anche qua una piccola nota dolente: nonostante la patch 2.0 abbia portato più equilibrio tra le armi, i fucili a pompa anche nel re dei corrotti sono ancora un po’ troppo “cecchini”, visto che uccidono da distanze notevoli, e ancora niente lobby private per giocare con gli amici.
– Un universo di gioco finalmente degno di esser definito tale
– Longevità potenzialmente infinita
– Rinnovato e migiorato sostanzialmente
– Nessun upgrade alle vecchie attività
– Niente lobby private in multiplayer
Qualche pecca c’é, ma il Re dei Corrotti porta finalmente Destiny ad un altro livello. Ora abbiamo tra le mani un gioco completo divertente e vario tanto per i neofiti quanto per i veterani, nuove classi, nuove missioni, nuovi assalti, nuove armi e un nuovo raid. Insomma quasi tutti i desideri dei giocatori sono stati esauditi e il progetto di Bungie ha guadagnato nuova vita. Certo, avremmo voluto uno stato simile del titolo al momento dell’uscita e rimangono delle mancanze, inoltre chi non ha apprezzato il gioco per la sua struttura fondamentale non verrà certo riconquistato dall’espansione. Tuttavia, se l’avanzamento del lavoro di Bungie dovesse mantenersi su questo livello, sarà il caso di aspettarsi grandi cose dal futuro del marchio.