Immaginate uno di quei titoli di guida a scorrimento verticale in cui si doveva far di tutto per non finire contro le altre vetture presenti su strada, e rovesciate completamente la dinamica. L’obiettivo, dunque, non è evitare le altre auto, ma andargli addosso di proposito. A questa premessa, aggiungete un po’ di sana violenza ignorante in stile Road Rash, qualche dinamica da RPG, e una infame struttura da roguelike. Il risultato di tutto ciò è Death Skid Marks, titolo sviluppato da Studio Whisky Tango, e oggetto della nostra analisi. Vediamo di capirci qualcosa in più.
Alla ricerca di una canzone che mi ferisca nel cervello La premessa narrativa di Death Skid Marks è esilarante: il nostro compito è quello di percorrere i 666 chilometri della Route 666 per poter raggiungere un super mega concerto. Durante la nostra strada, però, incontreremo alcuni ostacoli, rappresentati da umanità varia, che dovranno essere sbattuti fuori strada e fatti saltare in aria grazie alle nostre armi, e ai nostri compagni di viaggio. Il fulcro del gioco, difatti, è proprio questo: salire sulla propria auto, e sbattere sul guard rail tutti coloro i quali si imporranno sulla nostra strada. A questa semplice formula si affianca, poi, tutta una struttura da gioco di ruolo che permette di scegliere i propri personaggi, i quali presenteranno varie statistiche relative alla resistenza, agli attacchi a distanza e a quelli da vicino. C’è da dire, infatti, che Death Skid Marks richiederà una grande attenzione alle caratteristiche del proprio party, ma anche della propria vettura, sia per quanto riguarda la sua manutenzione, che per le sue caratteristiche tecniche, che possono essere aggiornate. Tutti questi elementi, su cui torneremo meglio nel paragrafo dedicato al gameplay, hanno importanza vitale per un solo motivo. Da buon roguelike, infatti, in Death Skid Marks la morte dei propri personaggi avrà un solo significato, ovvero la fine istantanea della propria partita. Si tratta quindi di un gioco che richiede molta pazienza, preparazione e tattica, sebbene sia da sottolineare il fatto che, durante la propria strada, i nemici che si incontreranno appariranno in ordine casuale. Questo vuol dire che si potrà incontrare un boss, ad esempio, proprio nel momento sbagliato, mandando all’aria il proprio record e la propria partita.
Un quarto di miglia alla voltaLa struttura di gioco di Death Skid Marks è molto schematica: una volta su strada, ci si lancerà in singoli scontri contro uno o più nemici. Nel caso in cui tutto vada bene, la faccenda si concluderà con le auto nemiche in fiamme, e chilometri di strada davanti a noi. Dopo la maggioranza degli scontri, poi, avremo davanti una scelta, ovvero continuare senza soste, oppure la fermata in uno degli shop disponibili. È in questa fase, difatti, che è possibile acquisire nuove armi, upgrade per la propria auto, nonché nuovi compagni, e nuove missioni. Quest’ultimo punto va sviscerato in maniera più approfondita: ogni scontro di gioco, infatti, ci garantirà un certo numero di fondi, spendibili negli upgrade appena elencati. Ad ogni membro del nostro party, però, può essere assegnata una specifica missione, che può prevedere l’esecuzione di alcune azioni (ad esempio la distruzione di determinati nemici in determinati modi). Eseguire queste particolari istruzioni garantirà un bonus in denaro, con tutti i benefici del caso.
La scelta dei propri partner, cambiando argomento, è un capitolo a parte: abbiamo detto che ognuno degli strambi personaggi che incontreremo (come ad esempio un tizio che ama andare in giro, bontà sua, indossando una testa di cavallo), avrà delle proprie statistiche. Questo è importante soprattutto nel momento in cui dovremo scegliere l’arma da dare a ognuno dei nostri compagni; ad alcuni potrebbe andare bene un martello, mentre per un altro la scelta giusta potrebbe essere un buon revolver. La strada corretta sembra essere quella dell’equilibrio tra attacchi ravvicinati e a distanza, tenendo conto però che gli attacchi con martelli e mazze assortite hanno effetto solo se il nostro compagno si trova nella giusta posizione rispetto alla vettura avversaria. Andando avanti nel gioco, le sfide si faranno sempre più infami e complicate, e difatti sono state diverse le occasioni in cui siamo morti perché le condizioni della nostra vettura sono precipitate all’improvviso. Come scrivevamo in precedenza, tutto ciò è una caratteristica che in un roguelike possono anche essere presenti, sebbene la frustrazione (unita alla ripetitività di fondo della sfida), potrebbe portare ad abbandonare il titolo prima del tempo.Non abbiamo fatto ancora menzione, poi, dei minigiochi disponibili sulla nostra strada: anche qui, bisognerà avere un po’ di fortuna o, nel caso contrario, pazienza. Nel momento in cui si sceglie di fermarsi per una pausa, infatti, capiterà di trovarsi immischiati in questi passatempi un po’ pericolosi, come ad esempio la roulette russa o le slot machine. Nel caso vada bene, potremo contare su bonus vari, come l’aumento di statistiche dei nostri personaggi. Nel caso contrario, è probabile che siano dolori: vi diciamo solo che la nostra prima esperienza con le slot machine si è conclusa con la morte di un nostro personaggio, che abbiamo dunque dovuto rimpiazzare. Anche la salute del nostro party, infatti, è elemento da non sottovalutare, e dopo ogni scontro sarà buona abitudine controllare in che stato versano i nostri strambi personaggi; nei casi più gravi, a questo proposito, sarà possibile agire acquistando cibo, e cure varie negli appositi negozi.Per ultimo, parliamo della longevità: gli sviluppatori affermano che per portare a termine una run sono necessari circa 90 minuti, ma è possibile dire che prima di imbroccare la partita giusta passeranno alcune ore, costellate di tentativi a vuoto. In ogni caso, è da segnalare la varietà dei contenuti offerti, soprattutto per quanto riguarda i nemici affrontabili (compresi i boss), le auto che sarà possibile guidare (ognuna con caratteristiche diverse), e le modalità di gioco (legate soprattutto alla difficoltà della sfida complessiva).
Brutal victoryLa cura stilistica di Death Skid Marks è veramente elevata, e soprattutto coerente in tutti i suoi elementi. Tutte le varie componenti del gioco, dal comparto audio alla caratterizzazione dei personaggi, contribuiscono a creare il carattere del gioco, impregnato di umorismo nero e violenza.L’intero titolo si basa su una grafica bidimensionale che fa molto anni 90’, soprattutto grazie all’aggiunta del filtro che simula l’effetto dei monitor a tubo catodico (comunque deselezionabile), accompagnata però da disegni definiti e mai banali, soprattutto nel caso dei personaggi che incontreremo. Tra questi, non possiamo non menzionare il temibile Chuck Borris, le groupies incavolate, i nazisti predicatori della supremazia della razza bianca, i mafiosi italo-americani, i campagnoli che non gradiscono gli stranieri, e così via. È tutto un delirio di spassosi stereotipi che ci daranno filo da torcere in più di un’occasione.Rimane da analizzare il sonoro: anche in questo caso, ci troviamo davanti a temi veramente ispirati, soprattutto perché sapranno adattarsi alla maggioranza delle situazioni di gioco; avremo così musiche orecchiabili e tranquille durante le nostre visite agli shop, mentre gli scontri saranno accompagnati da un tripudio di chitarroni rock, rullanti e tom tom. Anche il doppiaggio in inglese, disponibile per alcuni personaggi, ripropone la spassosa qualità già descritta in precedenza.
HARDWARE
Requisiti minimi: OS: Microsoft® Windows® XP / Vista / 7 / 8 Processor: DualCore 1.2 GHZ Memory: 1 GB RAM Graphics: Graphics Card with Pixel Shader/Vertex Shader 2.0 DirectX: Version 9.0c Storage: 256 MB available space Sound Card: Any
Requisiti consigliati:OS: Microsoft® Windows® 7 / 8 Processor: DualCore 2.4 GHZ Memory: 2 GB RAM Graphics: Graphics Card with Pixel Shader/Vertex Shader 2.0 DirectX: Version 9.0c Storage: 256 MB available space Sound Card: Any
– Divertente e impegnativo
– Buona integrazione delle dinamiche da RPG
– Curato nei comparti audio e video
– Potenzialmente frustrante e ripetitivo
7.5
Death Skid Marks è un roguelike divertente, ispirato, e molto curato sul piano stilistico. Dal punto di vista del gameplay, siamo davanti a un titolo strutturato e profondo, grazie a dinamiche ruolistiche che consentono di progredire e venire in possesso di armi sempre più potenti e letali. La conoscenza, nonché la gestione della propria vettura e dei propri personaggi è altrettanto importante, perché la sfida della Route 666 è elevata, e ogni errore costerà il più classico dei game over. È proprio questo orientamento da roguelike che dovrebbe mettere in guardia i giocatori meno pazienti: per loro, il viaggio proposto da Studio Whisky Tango potrebbe essere assai poco piacevole, e anche un po’ ripetitivo.