Recensione

Day of The Tentacle Remastered

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a cura di Francesco Ursino

Ho iniziato a scrivere per Spaziogames nel 2007: all’epoca ci si scaldava per console e giochi diversi, ma già nell’introduzione della mia prima recensione, che parlava – ovviamente –  di un’avventura grafica, mi esprimevo in maniera un po’ sgraziata sul fatto che un vero giocatore PC dovesse avere, nella propria libreria, titoli del calibro di The Secret of Monkey Island e altri punta e clicca del genere. Fa un po’ strano, allora, pensare che anni dopo, arrivato all’articolo numero 300 pubblicato su queste pagine, mi debba occupare proprio di uno di quei capolavori di cui già tessevo le lodi anni fa. Mi dilungo in questa introduzione molto personale, in effetti, per prepararvi a un viaggio nei ricordi: la recensione di oggi, infatti, parla di un capolavoro del passato che è invecchiato estremamente bene. Scoprite con noi perché Day of The Tentacle Remastered, a più di 20 anni di distanza dall’uscita dell’originale, è ancora oggi un titolo da avere assolutamente.

Back To the Mansion!Dopo Grim Fandango, Day of The Tentacle Remastered è la nuova operazione nostalgia messa in piedi da Double Fine, che permette così a tutti i giocatori più giovani di poter capire in prima persona che cosa intendiamo quando parliamo di avventura classica. Ogni volta che in una recensione si sente parlare di “umorismo tipico dei classici”, o di “enigmi tradizionali”, infatti, ci riferiamo tra gli altri proprio al ciclo di avventure LucasArts che illuminò il panorama videoludico negli anni ’80 e ’90. La narrativa, in questo tipo di titoli, era elemento essenziale, e anche Day of The Tentacle Remastered non fa eccezione: nel gioco, infatti, impersoneremo tre personaggi, ovvero il sapientone Bernard Bernoulli, e gli adorabili sciroccati Hoagie e Laverne. Il gioco si presenta come il seguito di Maniac Mansion, avventura targata Ron Gilbert, e vede proprio in Bernard un trait d’union, visto che questo stesso personaggio era presente proprio in quel titolo.Lo scopo del gioco, dunque, sarà quello di impedire al mitico tentacolo viola di diventare padrone del mondo, ma la faccenda non sarà così semplice. L’eccentrico (e alquanto tirchio) dottor Edison, infatti, ha pensato bene di risolvere il tutto giocando con la sua macchina del tempo, ma i risultati non sono stati dei migliori. Hoagie, così, si ritroverà 200 anni indietro nel tempo, all’epoca della nascita della costituzione americana, mentre Laverne compirà un salto di 200 anni nel futuro, in un’epoca in cui i tentacoli dominano il mondo, e gli umani sono diventati esotici animali d’accompagnamento. Per riuscire nell’impresa di salvare capra e cavoli, allora, il giocatore dovrà lambiccarsi il cervello cercando di far interagire i tre protagonisti, risolvendo enigmi, e dialogando con vari personaggi.

Ama il tentacolo!Secondo alcuni l’originale Day of the Tentacle era un’avventura più semplice e corta dello stesso Maniac Mansion, o di The Secret of Monkey Island: pur senza fare paragoni tra mostri sacri, possiamo dire con una qualche certezza che, in ogni caso, per gli standard attuali Day of The Tentacle Remastered è un’avventura con un alto livello di difficoltà; ciò deriva dal numero di personaggi controllabili (ovvero tre), dai numerosi oggetti con cui si  potrà interagire, e soprattutto dagli enigmi logici in cui ci si imbatterà. Non si tratta di sfide impossibili, ma è evidente che la logica che si cela dietro ai puzzle è estrosa e spiritosa. Anche qui, quando in tutte le altre recensioni di punta e clicca ci riferiamo a enigmi “fantasiosi”, il pensiero dovrebbe volare alla creatività contorta di Schafer e compagnia.In questa edizione del gioco, gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di evidenziare gli hotspot con cui interagire: si tratta di un aiuto ai giocatori meno pazienti, che però non potranno contare su nessun altro tipo di suggerimento. Insomma, siamo davanti a un tipo di avventura grafica sì difficile, ma capace di dare una grande soddisfazione nel momento in cui si riuscirà a risolvere un enigma: questa, d’altra parte, è l’essenza primaria dei punta e clicca, che in Day of The Tentacle Remastered ritrova la sua dimensione ideale.Questa edizione rimasterizzata, dal punto di vista del gameplay, si è dimostrata estremamente elastica: il giocatore, in effetti, ha la possibilità istantanea di passare da una impostazione di gioco basata sul classico elenco di verbi tipico del sistema SCUMM, a una più moderna ruota delle azioni. Con questa seconda possibilità, il clic col tasto destro su un oggetto selezionabile farà apparire una comoda interfaccia circolare in cui sono incluse le varie azioni disponibili (parla, guarda, tira, spingi, usa e così via). Non ci si deve aspettare, dunque, un sistema di controllo basato solo su due azioni tipica delle avventure moderne (dove ad esempio si interagisce con il tasto sinistro del mouse e si osserva un oggetto con il tasto destro).

Botte di nostalgiaL’edizione rimasterizzata di Grim Fandango aveva convinto a metà: in effetti, il senso di queste operazioni è quella di riproporre classici del passato in una veste tecnica migliorata, e magari con un gameplay più accessibile per i giocatori meno smaliziati. Con Grim Fandango il risultato era stato raggiunto parzialmente, anche a causa della realizzazione tridimensionale dell’avventura grafica in questione, che imponeva un lavoro di restyling tecnicamente impegnativo. Con Day of The Tentacle Remastered, evidentemente, il compito sembra essere stato più agevole, considerandone anche il carattere bidimensionale. Quella che abbiamo davanti, dunque, è un’edizione che si avvale di una veste grafica completamente rinnovata, che elimina la spigolosità dei pixel a favore di uno stile morbido e caricaturale, cui però è possibile affiancare in maniera istantanea l’estetica originale del 1993. Su PC, ad esempio, la pressione del tasto F1 consente di alternare le due modalità di rendering, e ciò permette di apprezzare la bontà della nuova veste grafica che, d’altra parte, sembra essere una vera e propria seconda pelle. Gli elementi che infatti formano lo scheletro del gioco, comprese le animazioni, le inquadrature, i tempi scenici delle cutscene, sono quelli originali, con tutti i pregi e difetti che questa soluzione comporta.L’elasticità riguarda, come detto in precedenza, anche l’interfaccia grafica, grazie alla quale è possibile giostrare tra l’impostazione tradizionale e quella più moderna. Il bello, però, risiede nella possibilità di combinare passato e presente in vari modi: il giocatore può scegliere, ad esempio, di giocare con la grafica del 1993 avvalendosi però della nuova interfaccia circolare, oppure di divertirsi con la nuova grafica ma con il vecchio elenco di verbi. Anche il sonoro è stato rivisto: in questa edizione, infatti, è possibile scegliere tra l’originale accompagnamento del 1993 e la versione completamente rimasterizzata, che presenta nuove realizzazioni sia in fatto di tracce audio che dello spassoso doppiaggio in inglese. Va da sé che le varie combinazioni cui accennavamo in precedenza riguardano anche il comparto audio, e dunque è possibile giocare magari con la veste grafica rinnovata, la nuova interfaccia e le vecchie tracce sonore. La scelta, in parole povere, è del giocatore. Sono presenti altre chicche, comunque: andando avanti nel gioco sarà possibile sbloccare la galleria dei bozzetti originali di Peter Chan, ed è possibile giocare tutta l’avventura con il commento divertente e divertito di Schafer e Chan, nonché del compositore Peter McConnell, Dave Grossman e altri. Le chicche, in ogni caso, non finiscono qua: tra le altre cose, è possibile ottenere un “Dottorato in storia dei giochi” (così come recita l’achievement apposito), semplicemente giocando alla versione originale di Maniac Mansion, nascosta tra gli ambienti del gioco proprio come nella versione originale del 1993.

– L’avventura grafica nella sua essenza più tradizionale

– Storia e personaggi spassosi ed esilaranti

– Audio, video e interfaccia grafica rivisti in maniera intelligente

– Flessibilità totale nella scelta tra elementi originali e rimasterizzati

– La logica degli enigmi potrebbe spaventare i meno pazienti

9.0

Day of The Tentacle Remastered è un’opera realizzata in maniera estremamente intelligente, e che ha senso di esistere: propone una grafica completamente rinnovata, così come un’interfaccia grafica più moderna e un audio rimasterizzato. Nonostante ciò, il titolo permette una flessibilità totale in tutti i suoi aspetti, consentendo combinazioni ardite tra la versione originale e quella moderna. Sul fronte del gameplay, c’è poco da dire: a più di 20 anni di distanza, il titolo proposto da Double Fine riesce ancora a divertire, risultando impegnativo, complesso, e capace di proporre una vera sfida. La narrativa, d’altra parte, presenta una delle storie più spassose e divertenti mai viste nel genere, risultando ancora oggi veramente godibile. Considerati tutti questi aspetti, dunque, non possiamo che consigliare l’acquisto di questa edizione sia ai nostalgici, che alle nuove leve: Day of The Tentacle, lo ribadiamo ancora una volta, è invecchiato veramente bene.

Voto Recensione di Day of The Tentacle Remastered - Recensione


9

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