Recensione

Dark Souls - Prepare to Die Edition

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a cura di Naares

Il Verdetto di SpazioGames

8

Approcciarsi a questo Dark Souls – Prepare to Die Edition è più problematico di quanto non ci si aspetterebbe. Il titolo From Software, dopo aver convinto la fetta più hardcore dei giocatori console, è stato richiesto a gran voce dall’utenza PC attraverso una serie di petizioni online. Grazie al gran numero di firme il gioco ha subìto un lavoro di conversione per PC Windows, ma ad occuparsene è stata purtroppo la stessa From Software, società senza alcuna esperienza su questo tipo di piattaforma. Il risultato? Un porting della versione console, nulla di più e nulla di meno. 
Le novità
Trattandosi di una mera trasposizione, From Software ha deciso di arricchire il pacchetto con una serie di contenuti addizionali. La Prepare to Die Edition delizierà il giocatore con tre nuove zone e quattro boss che andranno ad aggiungersi ai già abbondanti contenuti di gioco. Implementate anche delle nuove armi, armature e personaggi, oltra ad una modalità multiplayer Player Versus Player ben strutturata. La copia retail del gioco garantisce inoltre tutta una serie di chicche che certo saranno ben gradite agli appassionati della serie, ovvero il CD della colonna sonora originale, un DVD video contenente il Making Of del gioco, un artbook di circa 150 pagine, un poster e alcune cartoline.
Lacune non giustificabili
Chi avesse giocato all’originale Dark Souls su console si ritroverà ad avere a che fare esattamente con lo stesso gioco. Il lavoro svolto dal team di sviluppo è del tutto insufficiente nel contesto Personal Computer, e si traduce in un titolo dal gameplay ancora eccelso, minato però da una realizzazione tecnica mediocre a voler utilizzare un eufemismo. 
Il motore grafico non ha subito alcuna miglioria, riproponendosi con tutti i rallentamenti e i limiti dell’originale. Possedere una macchina più performante non incide sulla qualità finale, essendo questa determinata da lacune nel codice stesso piuttosto che dalle caratteristiche dell’hardware. Tendenzialmente avremo a che fare con tonalità più scure, ma gli shader saranno inspiegabilmente inferiori rispetto alle versioni console. Ciò comporta una perdita di dettaglio che fa apparire le texure PC meno definite, più slavate e dalla tridimensionalità meno accentuata, appiattendo in modo non indifferente gli ambienti e le strutture. Non si tratta di una differenza abissale, ma in generale ci ritroveremo con un aspetto grafico inferiore rispetto a quanto realizzato su Play Station 3 ed Xbox 360. Considerata la notevole differenza prestazionale tra un PC di fascia media e una console, il risultato appare incomprensibile e lascia inevitabilmente l’amaro in bocca. 
Trattandosi di un gioco PC si potrebbe pensare di arginare il problema aumentando la risoluzione. Ma la cosa non è possibile, o comunque è possibile solo maniera molto relativa. La risoluzione del gioco è infatti fissa a 1024×720 punti, che vengono al massimo upscalati in Full HD in 16/10 da 1920×1200 punti. La differenza tra un supporto HD nativo ed un upscale è più che evidente anche per un occhio poco allenato. L’upscale è una tecnica generalmente poco utilizzata nel mercato PC, grazie alle potenzialità tecniche delle componenti hardware che consentono di cambiare con disinvoltura il valore reale della risoluzione, permettendo una corrispondenza pixel to pixel altrimenti impossibile.
A peggiorare il tutto arriva anche il frame rate bloccato a 30 quadri al secondo, un valore normale in ambito console ma difficilmente accettabile su PC, piattaforma abituata ad una fluidità più alta e a sbalzi di frame rate in genere non percettibili. Nella fattispecie, l’occhio umano avverte con evidenza i cali di fluidità se un flusso video scende sotto la soglia dei 25 frame al secondo. Diversa è la situazione a valori più elevati, dove un crollo dagli 80 ai 60 fps è difficilmente percettibile da un occhio poco allenato. Per questo motivo decidere di ancorare il gioco a 30 fps rappresenta un limite notevole per l’utenza PC, che sarà costretta a sorbirsi tutti i rallentamenti che già affliggevano le versioni console, in particolare in determinate aree di gioco.
Nota positiva solo per i tempi di caricamento, più rapidi potendo contare su hard disk da 7200 rpm (lo standard su PC fisso). 
A migliorare la situazione ci pensano paradossalmente gli stessi utenti, tramite il rilascio di un fix distribuito poco dopo il lancio (ovviamente a livello amatoriale) che permette di risolvere il problema della risoluzione, garantendo una qualità grafica superiore rispetto a quella console. Da vari forum si apprende della buona volontà di altri giocatori, al lavoro per stabilizzare il fix appena menzionato e per trovare una soluzione al limite dei 30fps. Un sottobosco di appassionati che in poche ore cerca di risolvere ciò che From Software non è stata capace di fare durante i mesi necessari allo sviluppo. C’è da dire che la società non aveva certo fatto segreto delle proprie difficoltà nella conversione, ma a conti fatti la situazione rimane piuttosto imbarazzante.
Un gameplay che resta eccellente
A patto di dotarsi di un gamepad, questa Prepare to Die Edition conserva l’ineccepibile qualità della versione originale. Dark Souls è un gioco per hardcore gamers, giocatori navigati che non temono la frustrazione e i frequenti game over di un sistema complesso, punitivo ma terribilmente appagante al momento del successo. Come già visto nella recensione per la versione console non avrete quindi a che fare con un clone di Skyrim o Oblivion, quanto piuttosto con un action GDR pesantemente incentrato su un profondo battle system. Un’esperienza diversa, in netta controtendenza rispetto ai software degli ultimi anni, rei di un generale abbassamento del livello di sfida atto ad espandere il bacino d’utenza. Dark Souls non è affatto un titolo per tutti, ma chiunque voglia misurarsi con un prodotto longevo e decisamente impegnativo troverà certo pane per i propri denti.

HARDWARE

OS: Windows XP , Windows Vista, Windows 7Processore: Intel Core 2 Duo E6850 GHz+ o AMD Phenom II X2 545 3.0 GHz+Memoria: 2 GBHard Disk Space: 8GBGPU: GeForce 9800 GTX+ o ATI Radeon HD 4870+DirectX: 9.0c

– Gameplay profondo ed appagante

– Community PC attivissima nel migliorare la qualità del software

– Difficoltà estremamente elevata

– Qualità di conversione semplicemente oscena

– Opzioni video molto limitate

8.0

Il lavoro di conversione svolto da From Software merita una bocciatura su tutti i fronti. Assumersi la responsabilità di portare un simile titolo su PC e rovinare il tutto per dichiarata incompetenza lascia del tutto senza parole. Abbiamo a che fare con un prodotto inferiore rispetto alla controparte console, afflitto dagli stessi problemi ma meno convincente a livello texture. Paradossalmente una speranza viene lanciata dagli stessi giocatori, da subito al lavoro per migliorare l’esperienza di gioco. Detto questo, Dark Souls è un prodotto eccellente, lo è stato al momento dell’uscita su console e continua ad esserlo nella sua incarnazione PC. La qualità del gameplay resta invariata rispetto all’originale, con tutta una serie di aggiunte contenutistiche che vanno ad espandere l’universo di un gioco già di per sé molto vasto. Da comprare a occhi chiusi se siete alla ricerca di una sfida davvero impegnativa.

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