< src=”https://www.spaziogames.it/controls/player_video/player.aspx?id=26748″ width=”640″ height=”360″ scrolling=”no” marginheight=”0″ marginwidth=”0″ frameborder=”0″ allowfullscreen=””>Quello dei contenuti scaricabili è un fenomeno controverso, che non ha mancato di suscitare reazioni contrastanti nei giocatori. La possibilità di ottenere contenuti aggiuntivi con cui prolungare la propria esperienza di gioco, è sulla carta un’opportunità estremamente allettante, in quanto permette di ottenere nuove ore di intrattenimento in compagnia di un titolo che si è sviscerato a tal punto da terminare tutto ciò che esso aveva da offrire. Nonostante i potenziali benefici, l’immagine dei DLC è stata rapidamente compromessa dai numerosi esempi di pessimi contenuti scaricabili fuoriusciti nel corso degli anni. Tagli in sede di sviluppo, prezzi esorbitanti, qualità mediocre, durata insufficiente: tutti questi fattori hanno contribuito a indurre un grande numero di giocatori ad evitare a priori l’acquisto dei contenuti aggiuntivi. Anche in questo caso però le eccezioni non mancano. In tal senso From Software si è da sempre distinta per offrire ai giocatori contenuti post-lancio di elevata qualità, che non hanno mancato di intrattenere per numerose ore coloro che smaniavano dal desiderio di poter assaporare il dessert dopo la portata principale costituita dal gioco base. Ashes of Ariandel è il primo contenuto aggiuntivo dell’eccellente Dark Souls III, che promette di portarci in un mondo tanto freddo quanto spietato. Tale nuova avventura si rivelerà all’altezza dei suoi predecessori?
Make the tales true, and burn this world awayLa nuova avventura offerta da Ashes of Ariandel ci porta in un mondo gelido e spietato, abitato da feroci creature che non esiteranno ad abbattersi su chiunque osi invadere la loro casa. L’ambientazione glaciale non è certamente nuova per i Souls, ma quella presente in questo primo contenuto aggiuntivo è senz’altro la più evocativa e riuscita. Essa prende chiaramente spunto dall’indimenticabile Mondo dipinto di Ariamis, come del resto è facile intuire dalla sola assonanza con il titolo. Ci troviamo ancora una volta davanti ad un realtà artificiale separata dal resto del mondo, dove i reietti e gli emarginati possono trovare un luogo da poter finalmente chiamare casa. La fredda bellezza dei paesaggi innevati è tuttavia minacciata da una corruzione dilagante, a cui solo il fuoco può porre rimedio. In quanto Unkindled, sarà nostra prerogativa liberare la fiamma, in modo da bruciare la corruzione e poter dar finalmente vita ad un nuovo mondo.Ashes of Ariandel non manca di aggiungere una nuova fetta di lore all’epopea di Dark Souls III. L’intreccio che circonda questo primo contenuto aggiuntivo non si discosta dalle modalità narrative che contraddistinguono la saga, rendendosi parzialmente chiaro solo attraverso la lettura di dialoghi e delle descrizioni offerte dagli oggetti raccolti. Nonostante non manchino degli interrogativi e dei punti oscuri, le vicende del DLC tendono ad essere abbastanza comprensibili facendo un po’ di attenzione alle numerose informazioni frammentate sparse qua e là per le gelide lande di Ariandel. Il tema centrale è ancora una volta quello del ciclo, del perpetuo rinnovamento del mondo, che nonostante continui a cambiare forma nel corso delle ere, non manca di conservare gli echi di un passato remoto. I collegamenti con il primo Dark Souls sono ancora una volta numerosi, e nonostante ciò possa irritare chi già aveva lamentato dell’eccessiva ridondanza che contraddistingue il titolo originale, ci teniamo ad affermare che l’operazione effettuata dagli sviluppatori va oltre il semplice omaggio o fan service spudorato, in quanto gode di un’identità che trova giustificazione nel contesto in cui viene posta. Le vicende trattate in Ashes of Ariandel tendono a discostarsi sensibilmente dagli eventi visti in Dark Souls III, nonostante sia presente un personaggio che svela parte di uno dei punti più oscuri del gioco originale. A proposito di ciò, abbiamo apprezzato come alcune scelte compiute nel titolo base possano influire direttamente sul contenuto aggiuntivo, fornendo dialoghi aggiuntivi molto interessanti. Evitando di scendere nello specifico, vi consigliamo di affrontare la nuova area dopo aver completato la quest di Yuria di Londor. Ci troviamo dunque ancora una volta davanti ad un background che offre soluzione ad alcuni quesiti, ma che evita nel modo più assoluto di offrire spiegazioni complete ed esaustive, creando anzi ulteriori dubbi ed interrogativi.
It’s to be a cold, dark, and very gentle placeLasciamoci alle spalle l’intricatissima ragnatela della lore per concentrarci sugli aspetti più tangibili di Ashes of Ariandel, contenuto aggiuntivo che potrebbe parzialmente deludere ben più di un giocatore, soprattutto se confrontato con gli altri DLC realizzati da From Software. Ci troviamo davanti ad un prodotto contraddistinto da una qualità indubbiamente elevata, qualità che tuttavia si rispecchia in un quantitativo di contenuti fin troppo esiguo. C’è poco da fare, Ashes of Ariandel è breve, talmente breve da poter essere completato nel giro di quattro ore. Il contenuto scaricabile offre una singola area aggiuntiva, e per quanto essa possa essere vasta ed articolata, tende ad esaurirsi piuttosto in fretta. Nonostante ciò l’ambientazione proposta gode di un’ottima varietà e propone lo stesso eccellente level design a cui i Souls ci hanno abituati. Inizialmente ci troveremo alle prese con ampie distese congelate, la cui vastità non manca di confondere e disorientare. L’opprimente sensazione di solitudine e la tensione scaturita dall’attraversare un ambiente ostile e colmo di pericoli saranno le nostre uniche compagne di viaggio. Come una sorta di imbuto, l’ambientazione tende poi a restringersi, a farsi intricata e contorta, mentre il candido biancore dei ghiacci viene affiancato e poi sostituito delle nefandezze della corruzione, che ricordano molto da vicino le deformità aberranti viste in Bloodborne. In tutto ciò non mancano diramazioni, scorciatoie, zone nascoste colme di tesori e pericoli. Tutto ciò, unito alla riuscitissima estetica con cui sono stati proposti luoghi ed oggetti, rende tale ambientazione una delle più evocative ed affascinanti di Dark Souls III.Come già detto le creature che abitano il Mondo dipinto di Ariandel non sono altro che reietti rigettati dalla realtà esterna, i quali hanno trovato una casa nonostante credessero di averla perduta per sempre. Lupi famelici, alberi stregati, colossali guerrieri tribali, esseri corvini deformi e putridi insetti giganti: i nemici presenti in Ashes of Ariandel non possono di certo definirsi unici, ma portano il giocatore a confrontarsi con una realtà tutt’altro che semplice ed agevole. In tal senso non possiamo non criticare la volontà degli sviluppatori di incrementare sensibilmente la difficoltà utilizzando i numeri per soverchiare il giocatore. Nel contenuto aggiuntivo sono numerose le situazioni in cui vi ritroverete circondati da numerosi nemici, sempre che non abbiate deciso di armarvi di pazienza e proseguire con un approccio quanto più cauto possibile. Mentiremmo se non dicessimo di esserci divertiti parecchio a destreggiarci fra i numerosi colpi provenienti da molteplici direzioni, riuscendo magari a spuntarla per il rotto della cuffia, con tutta la soddisfazione che ciò comporta. Tuttavia si tratta pur sempre di espediente che incrementa la difficoltà in maniera artificiale e senza particolari sforzi.
Inside the cold painting, curiosity could be your crossPer quanto riguarda i boss, anch’essi ci portano a dare un giudizio dalle sfumature contrastanti. Ashes of Ariandel presenta solo due boss fight, numero che rispecchia anch’esso la pochezza di contenuti che contraddistingue questo DLC. Da una parte abbiamo un boss opzionale piuttosto banale, che regala sì uno scontro interessante in cui la gestione dei nemici è molto importante, ma che ci porta ad affrontare creature tutt’altro che uniche. Dall’altra abbiamo una delle boss fight più belle ed impegnative di Dark Souls III, e in generale dell’intera saga, Bloodborne compreso. Si tratta di uno scontro complesso, ricco di sorprese e che non mancherà di stupire anche i giocatori più esperti, offrendo loro quel misto di terrore ed esaltazione che incarna la quintessenza della sfida offerta dai Souls. Non sapremo definire tale battaglia se non con l’aggettivo brutale, soprattutto nel caso la si affronti senza l’aiuto di altri giocatori o NPC. Evitiamo di scendere in ulteriori dettagli, dicendovi solo come tale scontro riesca a compensare in buona parta alla mancanza di ulteriori boss fight.Per gli oggetti e gli equipaggiamenti non vi nascondiamo che ci saremmo aspettati qualcosa di più. Le nuove armi non sono numerosissime, ma sono spesso abbastanza uniche da essere interessanti, soprattutto per quanto riguarda le loro Weapon Arts. Le armi più massive ed imponenti non riescono ancora una volta ad eguagliare lo strapotere di quelle più rapide, in quanto queste ultime permettono di infliggere danni non troppo inferiori, ma con una rapidità e un consumo di stamina che le rendono imprescindibili nel caso si voglia essere davvero efficaci. Per quanto riguarda le armature, gli incantesimi e gli anelli, la situazione è nettamente peggiore. Oltre al numero esiguo, gli incantesimi non offrono possibilità offensive e difensive particolarmente rilevanti, e di certo non contribuiranno a diminuire il divario di efficacia tra le build arcane e quelle fisiche. I set ottenibili sono anch’essi piuttosto pochi e, escludendo un paio di essi, tendono ad avere un aspetto poco appetibile per gli appassionati del “Fashion Souls”.La penuria di contenuti PVE di Ashes of Ariandel potrebbe essere giustificata in funzione delle aggiunte alla componente multiplayer introdotta in questo primo DLC, ma come vedremo anche quest’ultima presenta diverse problematiche. La novità è rappresentata da un’arena specifica per il PVP, dove è possibile partecipare a diverse tipologie di scontri e in cui l’uso delle Estus viene regolato secondo criteri specifici. Il primo problema sta nella possibilità di raggiungere tale arena. Per farlo dovrete necessariamente sconfiggere il boss opzionale del DLC, cosa che rende pertanto impossibile partecipare alla nuova modalità a chiunque non abbia acquistato il contenuto scaricabile. Visto il calo a cui sembra star andando incontro la scena PVP di Dark Souls III, sarebbe stato certamente più auspicabile offrire a tutti i giocatori la possibilità di raggiungere la nuova mappa. Un seconda problematica è rappresentata dall’assenza di qualsivoglia premio che spinga i giocatori ad impegnarsi attivamente nell’arena. Oltre a ricompense uniche, non sarebbe stato affatto sbagliato poter magari offrire la possibilità di ottenere gli oggetti per le Covenant, dato che essendo passato del tempo dall’uscita del titolo, il loro reperimento tende ad essere più difficoltoso di quanto non lo fosse già in passato.
– I nuovi contenuti sono quasi sempre di altissima qualità…
– Ambientazione suggestiva e dall’ottimo level design
– Quella finale è una delle migliori boss fight dei Souls
– …ma si presentano in numero fin troppo esiguo
– Parte delle difficoltà è scaturita dal sovrannumero di nemici
– Arena PVP riservata agli acquirenti del DLC e priva di ricompense
Ashes of Ariandel è un contenuto aggiuntivo che ci ha sorpreso, e non sempre in positivo. Una qualità generale estremamente elevata si scontra con una pochezza di contenuti fin troppo accentuata, creando un risultato controverso, che soddisfa, ma non appieno, lasciando il giocatore in preda a sensazioni contrastanti. Alla luce di ciò ci è impossibile dare un giudizio assoluto, che possa invitare all’acquisto o meno di questo primo DLC. Il nostro consiglio è dunque quello di valutare secondo i propri criteri i punti di forza e le debolezze di Ashes of Ariandel, che fa della dualità il suo tratto distintivo, portandoci ad attraversare prima distese di ghiaccio pure e cristalline, salvo poi porci davanti alla disgustosa marcescenza della corruzione.