In ambito videoludico l’attesa verso un titolo non sempre è ripagata con i risultati sperati. Spesso il tutto deriva da fattori di natura tecnica, altre volte invece ci si accorge semplicemente che la qualità di un prodotto non è così elevata come si pensava. Tutto ciò, non tanto per veri e propri limiti o difetti strutturali, quanto per l’utilizzo di caratteristiche non certo innovative e, proprio per questo, chiaramente identificabili con altri titoli ben noti al grande pubblico. Quest’ultimo esempio potrebbe essere tranquillamente abbinato a Dante’s Inferno, recensito recentemente per console domestiche e giunto anche sulla portatile Sony dopo un breve periodo di attesa. Scopriamo insieme cosa è rimasto dell’ottimo prodotto ammirato di recente e se il passaggio ad un sistema con minori risorse è avvenuto senza imprevisti.
Inizia il viaggioEsistono diverse vie per convertire un videogame: una di queste consiste nel prendere la versione originale e riadattarne totalmente i contenuti con il rischio di perdere componenti importanti, mentre l’altra, in teoria più rischiosa ma potenzialmente più promettente, si traduce con la volontà di cercare di offrire il massimo a prescindere dal sistema su cui si debba lavorare, spingendo anzi al massimo sulle caratteristiche hardware a disposizione al fine di ottenere il miglior risultato possibile. Questa è la storia di Dante’s Inferno per PSP, titolo che intelligentemente non trascura nulla nemmeno a livello tecnico ma anzi, fin dalle prime battute cerca di esaltare al massimo le caratteristiche del portatile Sony stando attento a non trascurare quei particolari tecnici che in un videogame contribuiscono a rendere l’esperienza ludica immersiva e coinvolgente anche dal punto di vista estetico. Ci sembra quasi superfluo tornare a raccontarvi la trama già affrontata precedentemente in occasione della recensione per Playstation 3 e Xbox 360 e che anche in questa versione potrete assaporare già dalla splendida introduzione filmata. Per questo motivo, senza rovinarvi alcuna sorpresa, vi basti sapere che la Divina Commedia è probabilmente uno degli spunti narrativi migliori che si potrebbero prendere in considerazione per sviluppare scenari ludici e, anche questa volta, la strada per l’Inferno non sarà lastricata da buone intenzioni, ma sarà invece intrisa di una scia di sangue piuttosto consistente. Per quei pochi lettori che pensassero di avere a che fare con un viaggio per certi versi astratto e fin troppo relazionato all’opera sopra citata, sappiate soltanto che il vostro alter ego virtuale (Dante) non soltanto avrà a che fare con la Morte, ma con il diavolo stesso al fine di riprendersi l’anima della sua amata e cambiare le regole del gioco, riscrivendo il destino che qualcuno gli aveva assegnato.In realtà, se è pur vero che la storia si fa carico di un potenziale narrativo certamente superiore alla media proposta solitamente quando si parla di videogiochi, allo stesso modo il concept attorno a cui tutto è stato sviluppato non può certo dirsi originale, bensì ripercorre per l’ennesima volta le orme degli action game che mai come in questo periodo hanno potuto affidarsi a così tanti esponenti di valore. Certo, il rischio d’inflazione è ormai ben più di un’ipotesi ma, fin quando il filone riuscirà almeno in minima parte a proporre qualcosa di nuovo, non resta che godersi tutto ciò che il mercato saprà offrire.
Il fascino del maleAnalizzando la struttura proposta dagli sviluppatori emergono comunque qualità importanti, che consentono al giocatore di prendere progressivamente confidenza con i propri mezzi e beneficiare, al contempo, di una trama di alto livello, in grado di stimolare e coinvolgere in maniera davvero efficace e senza tempi morti. Nel corso del viaggio che vi condurrà per le zone più inquietanti del mondo infernale vi imbatterete in tutti quei personaggi il cui nome vi sarà capitato di sentir nominare almeno una volta nella vita, che interverranno complicando e rendendo ancor più interessante la storia. Per quanto i riferimenti a situazioni realmente narrate nell’opera originale siano solo in parte affidati a situazioni di una certa corrispondenza, il cast implementato dagli sviluppatori risulta molto ben caratterizzato ed in grado di rappresentare al meglio ogni personaggio, tra cui spicca per carisma Lucifero. Il tutto ovviamente sarà rappresentato all’interno di un gameplay action non certo innovativo per dinamiche proposte e che anzi, in più di un’occasione, pare ispirarsi fin troppo ad altri prodotti dello stesso genere, ma queste considerazioni valgono per la versione portatile quanto per quella domestica. Proprio in virtù di questo difetto emerge anche l’altra faccia della medaglia, contraddistinta da una giocabilità comunque più che buona, proprio grazie alle soluzioni adottate, che in linea con gli standard alternano fasi di combattimento ad altre vagamente adventure. La parte relativa ai combattimenti è ben riuscita ma non offre particolari spunti qualitativi soprattutto dal punto di vista dell’interazione con l’avversario e relativi attacchi effettuabili, in quanto le combinazioni attuabili risultano poco approfondite a livello di concatenazione di colpi. Interessante appare invece la possibilità di seguire la propria indole scegliendo di privilegiare un atteggiamento più puro o maggiormente vendicativo nel momento in cui dovrete saldare i conti con uno degli esseri infernali con cui avrete a che fare, ottenendo quindi particolari set di mosse ed incantesimi ben identificabili in tal senso. Fin dalle prime partite emerge la sensazione che nessuno abbia voluto rischiare nulla. La maggior parte delle soluzioni adottate appaiono infatti fortemente condizionate da standard già presenti da anni. Sebbene questa scoperta possa non risultare gradita e lasciare spiazzati, una volta presa confidenza con il gioco il tutto scorre via in maniera gradevole ed ogni combattimento appare intenso ed appagante. In particolare gli scontri con i boss risultano molto belli ed avvincenti, presentando anche dal punto di vista tecnico elementi degni di attenzione.
Divertimento senza sacrificiDecisamente d’impatto e per nulla appesantito dalla mole di lavoro che deve svolgere, l’engine di Dante’s Inferno si comporta ottimamente non mancando di stupire in positivo in più di una circostanza. I modelli dei personaggi, così come animazioni, ambientazioni ed effetti grafici appaiono di buon livello ed è evidente che PSP compia uno sforzo non certo trascurabile per mantenere gli standard elevati. Molto valido anche il sonoro, in particolar modo per la qualità del doppiaggio, ricco d’atmosfera e coerente con lo stile proposto. Il passaggio del gioco su console portatile non ha avuto fortunatamente conseguenze negative, il titolo EA risulta sempre dotato di appeal e non mancherà di divertire l’appassionato alle prime armi quanto l’esperto del genere, anche se alcuni passaggi non si sono rivelati ottimali a causa di un bilanciamento tecnico non sempre ottimamente riuscito. Le situazioni implementate risultano valide e curate, con l’unica nota dolente legata ad una certa mancanza di originalità per gli elementi caratteristici del gameplay, ma la rigiocabilità è buona e, cosa importante, il divertimento è più che soddisfacente.
– Atmosfera coinvolgente
– Buona giocabilità
– Realizzazione tecnica curata
– Concept poco originale
– Gameplay lineare
– Sporadici picchi di difficoltà
7.0
Dopo aver apprezzato l’ottima versione per console domestiche finalmente Dante’s Inferno sbarca anche su PSP per la gioia di tutti i possessori del gioiellino Sony. Il gioco si dimostra molto valido dal punto di vista della realizzazione tecnica ed altrettanto curato per quel che riguarda il gameplay in generale, grazie ad un divertimento sempre elevato che accompagna il giocatore dall’inizio alla fine della vicenda.
Purtroppo, pur valutando la struttura narrativa in maniera positiva per elementi introdotti in relazione alla Divina Commedia, risulta altrettanto evidente che più di uno aspetto manchi di originalità ispirandosi a diversi altri franchise di successo che sarà difficile non riconoscere all’interno della struttura ludica proposta, tra l’altro senza nemmeno grandi sforzi per renderla maggiormente articolata. Fatta questa doverosa considerazione, il titolo EA si rivela comunque appagante e dotato di buona longevità oltre che caldamente consigliato a tutti, senza particolari riserve, confermando l’ottimo lavoro di programmazione svolto e la qualità generale del gioco. L’inferno vi sta aspettando, siete pronti a mettervi alla prova?