Nel panorama dei giochi musicali, da troppo tempo statico e capace di allontanare i milioni di utenti precedentemente attratti da questo genere, la serie di DJ Hero si staglia come portatrice di una ventata d’aria nuova grazie soprattutto alla periferica in grado di far prendere al prodotto Freestyle Games una strada parallela, per certi versi meno stereotipata e battuta dai concorrenti.
Più difficile a dirsi che a farsiI musicisti virtuali più incalliti noteranno infatti che, al di là di un’apparente similitudine grafica, l’ossatura di DJ Hero 2 è molto diversa da quella dei prodotti analoghi e sfrutta un lessico personale per portare su schermo il magico mondo dei club e dei locali più trendy. Basta impugnare chitarre di plastica o maltrattare batterie in miniatura, grazie a DJ Hero 2 potrete mettervi al comando di un’efficiente riproduzione di un deck da Disc Jockey, la medesima già utilizzata lo scorso anno. Essa è dominata da un piatto girevole, molto reattivo e preciso, sul quale sono stati posizionati tre tasti di colore differente, una leva del crossfade, un regolatore di volume, il tasto dell’euforia ed i comandi basilari per navigare tra i diversi menù.Una volta scelto il mix desiderato ci troveremo di fronte alla classica visualizzazione della serie Hero: su di un giradischi virtuale verranno visualizzate tre tracce di differente colore che, in base alla difficoltà prescelta, si modificheranno più o meno velocemente in modo da suggerirci la serie di comandi da eseguire, ovviamente col giusto tempismo. Non avremo più solo note da toccare e mantenere come nei vari Guitar Hero, ma lo schermo sarà letteralmente invaso da tutta una serie di nuovi simboli, da imparare a riconoscere, prima ancora che ad eseguire. Questo fattore focalizza la difficoltà non tanto sulla rapidità di esecuzione di un “arrangiamento” quanto nella capacità di comprendere ed applicare correttamente le diverse istruzioni. Le deviazioni delle tracce musicali andranno assecondate con il crossfade, le distorsioni delle stesse con il controllo del volume. Oltre ai comandi di base, il gioco ci chiederà di scratchare, premendo il tasto della traccia corrispondente e muovendo il disco nella direzione indicata. Tali scratch varieranno in lunghezza e difficoltà, permettendo talvolta di personalizzare il nostro suono, dandoci la possibilità di aumentare o diminuire a piacimento la frequenza dei movimenti. Tale libertà sarà offerta anche durante alcune sezioni di crossfade, dove starà al nostro orecchio decidere quale traccia escludere, saltando da un canale all’altro.Una volta padroneggiati tutti questi comandi potremo dedicaci al punteggio. Anche qui DJ Hero 2 riprende le meccaniche di base della serie e aggiunge una sua variante. Eseguire correttamente una sequenza di comandi farà aumentare il moltiplicatore del punteggio, ed in caso si azzecchi una serie ben definita sarà possibile attivare l’Euforia (il corrispettivo dello Star Power di Guitar Hero) ovvero un bonus che raddoppia automaticamente i punti accumulati per un breve periodo di tempo. Non meno importante è il Rewind, un’ulteriore mossa che consente di riavvolgere la traccia in esecuzione. Se abbinato all’Euforia, il Rewind permette di suonare nuovamente gli ultimi secondi del disco con un moltiplicatore stellare, tutto a beneficio del punteggio finale. In base alla nostra performance guadagneremo da una a cinque stelle, la “moneta” grazie alla quale nella modalità Impero (corrispettivo della classica Carriera di Guitar Hero) potremo sbloccare nuovi mix e nuovi locali. Nonostante l’apparenza, le meccaniche di DJ Hero 2 sono molto più immediate di quanto possano sembrare (per farvene un’’idea potreste provare questo divertente browser game). Nel caso siate a digiuno di esperienze nel mixaggio, all’inizio del gioco troverete un esauriente tutorial nel quale Marco Mazzoli e Wender, membri del famoso gruppo dello “Zoo”, vi insegneranno tutte le mosse di base.
ModalitàUna delle maggiori lacune dell’episodio dello scorso anno era la mancanza di un’offerta ludica in grado di sostenere il gameplay a tal punto da rivaleggiare l’offerta dei concorrenti. In DJ Hero 2 la varietà delle diverse opzioni è sicuramente aumentata, nonostante si senta ancora la mancanza di una corposa modalità singolo giocatore. Impero prova infatti a recuperare la struttura classica del genere, ovvero una serie di mix da suonare per accumulare un determinato numero di stelle da utilizzare per sbloccare nuove tracce, locali e costumi al fine di personalizzare il nostro alter ego. Il senso di progressione e di completezza di questa modalità viene meno quando notiamo che non vi sono forti legami tra una location e la successiva, o guardando le limitate possibilità di customizzazione della partita, a partire dalla manciata di avatar disponibili e dei pochi costumi per ognuno di essi. A poco serviranno guest star del calibro di David Guetta per riequilibrare la situazione: batterli darà ben poca soddisfazione (e nessun achievement o Trofeo) e renderà poco più che formalità questi incontri, che avevano un sapore molto più epico in Guitar Hero. La longevità dovrebbe essere garantita dagli oltre 80 mix diversi presenti, anche se la mancanza di una struttura ludica all’altezza degli standard attuali potrebbe scoraggiare i giocatori solitari ad esplorare ogni anfratto del codice.Buone le modalità multigiocatore: sia in locale, con la possibilità di attaccare due deck e persino un microfono (sparito del tutto l’accompagnamento con la chitarra) sia online, grazie a tutta una serie di modalità ben pensate, capaci di mescolare l’abilità nell’esecuzione dei mix con un pizzico di strategia. A fianco delle classiche “chi fa meglio vince” (Battaglia Stelle, Checkpoint e Battaglia tra DJ) ve ne saranno altre nelle quali dovremo decidere quando “salvare” la nostra performance, scegliendo se rischiare o accantonare il più possibile i punti. Buona la gestione del netcode e del matchmaking, un po’ meno la navigazione tra i menù, ancora piuttosto legnosa, dato che costringe a resettare la partita anche solo per variare il mix. Di tutt’altra pasta il Party Play, che analogamente all’omonima modalità di Guitar Hero consente di entrare ed uscire liberamente da un mix, cambiando al volo difficoltà o configurazioni varie, senza mai interrompere il beat.
High levelÈ proprio la musica uno degli aspetti migliori di DJ Hero 2: i diversi mix, molti dei quali studiati appositamente per il gioco, sono di alta qualità e assemblano un buon range di artisti di livello internazionale come i Gorillaz, i Prodigy o i Jackson 5. Il gameplay permette persino, in alcuni frangenti, di personalizzare il mix in base ai propri gusti, scegliendo il tipo di scatch o il fade preferito, elemento sempre precluso dalla serie Hero. Ci sentiamo comunque di sottolineare come per molti versi il prodotto sia sicuramente più di nicchia della maggior parte dei concorrenti, che possono permettersi una scelta musicale certamente più ampia e varia, oltre che un immaginario più popolare se confrontato a quello di un DJ alla conquista dei club underground di mezzo mondo.Tecnicamente parlando, il lavoro dei Freestyle Games è di buona fattura, grazie ad un’ottima pulizia grafica dei menù ed un design degli elementi di contorno sempre molto accattivante.
– Gameplay complesso e raffinato
– Graficamente ottimo
– Eccezionale qualità dei mix
– Struttura ludica ridotta all’osso
– Menù poco navigabili
DJ Hero 2 ha raggiunto dal punto di vista ludico la maturità necessaria per proporsi come valida alternativa alla serie Hero, grazie al suo gameplay vario e particolare, in grado di sfruttare al meglio l’ottima periferica venduta in bundle. Sfortunatamente il pacchetto complessivo non riesce ancora a rivaleggiare con la concorrenza, capace di offrire molte modalità forse poco originali, ma in grado di stimolare l’utente a giocare a lungo, sbloccando tutta una serie di nuove canzoni, oggetti, sfide e personaggi sempre nuovi. Se tuttavia queste mancanze non rappresentassero per voi un problema, e i vostri gusti musicali coincidessero con i ritmi e le sonorità proposte, DJ Hero 2 potrebbe diventare un perfetto strumento per permettere a piccoli DJ in erba di ravvivare monotone serate casalinghe.