Una delle maggiori difficoltà nello sviluppare un videogioco non riguarda solo la realizzazione di un prodotto che sia destinato a essere ricordato negli anni, ma soprattutto la capacità da parte del team di sviluppo di riaffermarsi con nuovi ed interessanti progetti. Quando una software house tedesca semi-sconosciuta, Crytek, fece uscire nel marzo del 2004 Far Cry, un meraviglioso sparattutto ambientato in un’ isola tropicale, molti addetti stampa ne sancirono il successo anche a fronte di due grossi titoli del calibro di DooM 3 e Half Life 2 ormai prossimi all’uscita. Da allora Crytek ha continuato per la sua strada, passando da Ubisoft a Electronic Arts e abbandonando il vecchio marchio. Il nuovo progetto sarebbe stato qualcosa di ancora più grandioso e avrebbe mostrato al mondo intero il potenziale e l’ambizione di giovani giocatori e sviluppatori. Premiato più volte nel corso delle principali fiere internazionali, Crysis si presenta con l’arroganza di chi vuole conquistare lo scettro di miglior sparatutto mai realizzato. Ce la farà a spodestare l’agguerita concorrenza?
Un isola in Crysis..Bioshock è la dimostrazione di quanto il giocatore voglia essere protagonista di una storia ben narrata e particolare. Il giocatore vuole appartenere in quei momenti al mondo videoludico creato apposta dagli sviluppatori. In Far Cry, il protagonista era un guidatore di barche, Jack Carver, che, un po’ per sfortuna, un po’ per il fascino di una bella giornalista si ritrova invischiato in una vicenda che coinvolgerà soldati e mutanti. Non il massimo in termini di originalità, e ancor meno in termini di immedesimazione. In Crysis, gli sviluppatori hanno apportato le dovute modifiche del caso, a cominciare dall’incipit: nel 2020 in una sperduta isola del Pacifico alcuni scienziati riveleranno al governo statunitense delle scoperte rivoluzionarie. Prima però che le flotte americane raggiungessero la destinazione prestabilita la Corea aveva già preso il controllo dell’isola. Per non provocare attriti tra nazioni così diverse, il governo decide quindi di inviare sull’isola tre soldati scelti e super addestrati col compito di effettuare ricerche. Dopo aver ricevuto gli ultimi dettagli dal comandante la missione può avere inizio, il portellone dell’aereo si apre, un salto nel vuoto prima di approdare nell’inferno tropicale…
La tecnologia del futuroIn seguito ad un’atterraggio tutt’altro che fortunato, un breve tutorial mostrerà uno degli aspetti più interessanti di Crysis, la tuta ultra-tecnologica in grado di rendere un semplice soldato un vero e proprio super-uomo. Già dai primi combattimenti Crytek vuole mostrare al giocatore le molteplici soluzioni offerte dai tre potenziamenti. La super-velocità permette di compiere scatti impressionanti e di coprire distanze notevoli in pochi secondi. Nel corso della nostra prova l’abbiamo utilizzata in più circostanze: per evitare la strabordante potenza di fuoco delle torrette nemiche, per superare in velocità un mezzo corazzato per poi farlo saltare in aria colpendo la tanica di benzina posizionata sul retro e per sfuggire ad un numero troppo rilevante di nemici. La super-potenza ha un duplice effetto: permette infatti di compiere salti straordinari e distruggere e sollevare oggetti impossibili per qualunque essere umano comune. Sarà possibile spostare vetture e scagliarle contro orde di nemici, distruggere interi edifici a forza di pugni, saltare a bordo di carri armati e molto altro.L’invisibilità è forse il potenziamento che verrà più abusato, soprattutto nella seconda metà di gioco. Si tratta di uno strumento letale che permette di superare posti di blocco senza essere costretti a sparare un singolo colpo e di sfuggire a vere e proprie cacce all’uomo da parte dei soldati nemici. Tuttavia esistono alcune controindicazioni di cui è bene tener conto. L’effetto dei vari poteri è estremamente breve, e la durata diminuisce correndo, inoltre la copertura rischia di saltare nel caso in cui ci si trovi in una fitta vegetazione, dato che l’ottima intelligenza artificiale dei nemici sarà in grado di rivelare gli spostamenti della flora circostante.
Paradise LostSe ai poteri della tuta aggiungiamo anche un visore che evidenzia automaticamente i nemici quando i colpi di questi ultimi raggiungono un bersaglio e la possibilità di modificare qualunque arma del gioco aggiungendo un mirino di puntamento, una torcia o uno stabilizzatore di movimento pare proprio che la permanenza sull’isola si rivelerà una vera e propria vacanza. Purtroppo però (o per fortuna) alla Crytek hanno pensato bene di dotare i propri soldati di un’intelligenza artificiale molto sviluppata che in più frangenti ci ha ricordato quel capolavoro di tecnica di F.E.A.R. Quando sono sotto attacco i nemici più esposti cercano una copertura mentre vengono protetti dal fuoco amico. Raramente cercano di attaccare il giocatore frontalmente a meno che non si siano prima organizzati in uno squadrone da tre, quattro elementi. Per coordinarsi riferiscono continuamente posizione e movimenti agli altri compagni mentre quando sono in gruppo utilizzano dei segni militari con le braccia. E’ davvero uno spettacolo osservarli da lontano protetti dalla propria tuta invisibile.Giocando in modalità facile, normale o difficile, i dialoghi saranno molto più frequenti ed interamente doppiati pertanto il fattore mimetizzazione viene meno e basterà un pò di attenzione per scovare il nemico. In modalità delta invece i dialoghi saranno interamente in coreano quindi, ad eccezione dei laureati in lingue orientali, sarà molto più difficile carpire informazioni e posizioni.Discorso a parte meritano gli alieni, ovvero l’equivalente dei mutanti di Far Cry. Se nel suo predecessore spirituale, la presenza di questi esseri modificati geneticamente poteva apparire forzata, gli alieni di Crysis trovano una loro perfetta collocazione. Minaccia solo accennata nella prima metà del gioco, rivestiranno un ruolo fondamentale nell’evoluzione della trama in seguito. Rispetto ai soldati questi esseri sono gestiti da un’intelligenza artificiale più propensa all’attacco diretto. I movimenti appaiono più imprevedibili e a tratti totalmente casuali. Non si preoccupano di attaccare in branco ma prediligono sortite offensive solitarie. La loro resistenza alle munizioni tradizionali richiede notevole attenzione e pazienza nello sfruttare il momento più adatto per colpire.
PC vs ConsoleFino a questo punto della recensione abbiamo volutamente tralasciato ogni possibile riferimento al comparto grafico. Dopo i vari filmati i fans si attendevano un livello grafico assolutamente inarrivabile al punto tale che i responsabili Crytek inizialmente si erano sbilanciati nell’affermare l’impossibilità di realizzazione del titolo su console come l’ Xbox 360 e la PlayStation 3. Sono riusciti gli sviluppatori a mantenere le numerosi promesse? Il nostro verdetto è purtroppo negativo, Crysis è un vero e proprio spettacolo per gli occhi e, disponendo di un PC di ultima generazione, è in grado di offrire panorami mai visti in qualsiasi altro titolo precedente. Il problema di fondo è che per poter godere di tale spettacolo è necessario disporre di un sistema operativo Windows Vista e di una scheda video pienamente compatibile con le nuove DirectX 10. Le librerie di Microsoft infatti sono perfettamente integrate all’interno del motore grafico di Crysis e la realizzazione della vegetazione e dell’acqua rappresentano un nuovo standard nel panorama videoludico. Le nostre perplessità tuttavia scaturiscono osservando la realizzazione dei modelli di molti soldati coreani. I volti usati sono pochi e decisamente abusati, le tute appaiono incollate ai corpi e la risposta della fisica ai colpi dei proiettili è assai poco realistica. Anche i veicoli e i principali mezzi sono realizzati con texture brutte e slavate, mentre per riferirsi alla vegetazione, l’uso di shader si dimostra molto limitato, i massi di conseguenza appaiono a tratti spigolosi e sicuramente non all’altezza di quanto visto in titoli di nuova generazione. Ottima invece l’interazione con l’ambiente circostante, quasi ogni oggetto presente su schermo, edifici e alberi compresi, può essere distrutto, basterà una granata per veder ripiegare su se stessa una casa. Incomprensibilmente i proiettili non sono in grado di perforare il legno o gli economici materiali di molte strutture pertanto questa soluzione strategica implementata in titoli recenti come Call of Duty 4 (in cui un nemico si può uccidere anche attraverso una porta, come è giusto che sia) viene meno. Per chi ancora non disponesse di una scheda video all’ultimo grido, capace di supportare le DirectX 10, lo spettacolo è ugualmente garantito anche se verranno meno alcune chicche, come la rifrazione delle onde sugli scogli o i lineamenti sul busto dei vari alberi. Per quanto riguarda il comparto sonoro non possiamo che essere soddisfatti. Nonostante non si arrivi ad una dimensione sonora nuova e inesplorata, le tracce che incalzeranno le nostre azioni saranno tutte piuttosto ben collocate, particolarmente ben curate e dal ritmo frenetico nei momenti in cui sia opportuno sottolineare le nostre azioni, o lento, quando invece è la prudenza di alcune fasi di gioco a farla da padrona. Molto suggestivi gli effetti sonori, dagli alberi che cadono al suolo con fragoroso tonfo, ai colpi delle armi da fuoco, dal respiro del personaggio di cui vestiemo i panni ai rumori e suoni dell’ambiente circostante, tutto è di ottima fattura.
La Crysis perfetta, o no?Il titolo Crytek eccelle in ogni parametro tradizionale. I difetti imputabili sono davvero pochi e spesso si riferiscono a dettagli poco rilevanti, come l’impossibilità di “infierire” sul cadavere di un nemico appena ucciso o la presenza molto limitata di sangue nelle vene dei soldati. Le ambientazioni, pur trattandosi di un’isola tropicale sono molteplici, si passa da zone completamente verdi, a spiagge caraibiche fino a montagne innevate. I bug sono pochissimi e al massimo capiterà di osservare dei nemici incastrarsi in qualche spigolo, o qualche compenetrazione di troppo ma niente che mini realmente il divertimento del giocatore. Il multiplayer è stato completamente rinnovato rispetto a Far Cry e sicuramente aggiungerà numerose ore in più alla campagna principale. Il motore grafico è molto scalabile e permette anche a configurazioni meno performanti di essere giocato discretamente. Inoltre la comunità dei modders è già al lavoro per creare total-conversion. Eppure a Crysis manca qualcosa per farlo diventare il nuovo parametro nel campo degli sparatutto. Che cosa? Cercheremo di spiegarlo nel commento..
HARDWARE
Requisiti minimi:CPU: Intel P4 2.8 GHz / AMD Athlon 2800+ / Intel Core 2.0 GHzRAM: 1.0 GBHard Drive: 12 GB di spazio libero su discoScheda Video: NVIDIA 6800 GT 256 MB / ATI 9800 Pro
MULTIPLAYER
Oltre al classico tutti contro tutti, Crysis offre un’interessantissima modalità denominata Powerstruggle che permette a 32 giocatori di affrontarsi contemporaneamente su una vastissima mappa divisi in due squadre in pieno stile Battlefield. Conquistando punti strategici per il team o uccidendo sempre più nemici si accumuleranno dei bonus che potranno essere spesi per acquistare potenziamenti e nuove armi. Ovviamente la squadra con il maggior numero di oggetti avrà più possibilità di vincere la battaglia.
– impatto grafico notevole
– gameplay vario e divertente
– multiplayer di spessore
– in singolo dura solo 8-10 ore
– poco innovativo
– alcuni bug da correggere
9.2
La grande attesa per un titolo del calibro di Crysis non è stata vana, Crytek regala ai giocatori PC uno sparatutto eccezionale. In termini di longevità si attesta sui valori di Bioshock, il multiplayer riprende le meccaniche di Battlefield, la lotta tra supersoldati e alieni riporterà alla mente le gesta di Master Chief e della serie Halo, il motore grafico rivaleggia con i migliori titoli delle console next-gen e l’intelligenza artificiale mostra meccaniche simili a quelle viste in F.E.A.R..
Il problema è che in nessuno dei casi appena citati il prodotto tedesco riesce a superare il suo diretto concorrente, avvicinandosi al successo ma senza mai riuscire a compiere quel passo in più che l’avrebbe portato sul gradino più alto del podio degli sparatutto in prima persona.