Cryostasis: Sleep of Reason
Advertisement
a cura di Folken
Negli ultimi tempi, le software house dell’est Europa si stanno ponendo sempre di più al centro dell’attenzione, grazie a titoli magari non perfetti dal punto di vista tecnico, ma molto interessanti per quanto riguarda idee ed ambientazioni proposte. Questo Cryostasis: Sleep of Reaon ne è un nuovo esempio.
La dura vita del meteorologoLa trama ruota attorno ad una nave, la North Wind, schiantatasi contro i ghiacci presso il Polo Nord in circostanze misteriose. Voi impersonerete Alexander Nesterov, un meteorologo russo, chiamato ad investigare sulla zona dell’incidente. Ben presto scoprirete due fatti straordinari: il primo è che possedete dei particolari poteri psichici, ed il secondo è che la nave non è deserta come sembra, ma popolata da minacciose presenze ansiose di eliminarvi. La particolarità del plot di Cryostasis più che negli eventi narrati, sta nel come questi vengono esposti al giocatore. Non verrete quasi mai messi davanti a filmati di intermezzo, quanto piuttosto vi verranno forniti frammenti di storia, stratificata su più piani; potrete infatti cogliere informazioni da svariate fonti, cercando di mettere assieme un complesso puzzle per risolvere il mistero che avvolge gli avvenimenti accaduti sulla nave. Troverete sparsi per i livelli i documenti dell’equipaggio, espediente già visto in molti altri sparatutto, ma anche bizzarre illustrazioni che vi racconteranno una leggenda, in qualche modo legata a voi e alla North Wind. Infine, i vostri poteri psichici vi permetteranno di rivivere alcuni momenti dell’incidente, attraverso flashback spesso interattivi e che si integrano nel gameplay, permettendovi di rivivere gli ultimi atti della vita di alcune delle persone morte che troverete lungo il vostro percorso, cambiandone così la sorte.
Un pastiche surgelatoIl titolo di Action Forms si presenta con una visuale in prima persona, ma i punti di incontro con gli sparatutto più tradizionali finiscono qui, in quanto il ritmo di gioco, ma anche il semplice fatto che potrete impugnare armi (poche) solo dalla metà in avanti, dovrebbe farvi capire bene come la strada scelta dai programmatori si avvicini molto di più ad un’avventura. La classificazione che più si addice a Cryostasis, a nostro parere, è quella di survival horror, in quanto l’atmosfera costruita dal team ucraino, vero punto forte del titolo, saprà sia tenervi col fiato sospeso che farvi balzare sulla sedia. La fantasia dei programmatori ha permesso loro di creare situazioni meno scontate di quanto non si possa pensare, ed il costante rischio di congelamento vi costringerà a non abbassare mai la guardia. La vostra barra energetica è stata infatti sostituita da un termostato che vi permetterà di tenere sotto controllo la temperatura dell’ambiente circostante, e la vostra. Non troverete medipack di nessun tipo, a loro volta sostituiti da una qualunque fonte di calore (anche la più debole, come una lampadina, avrà la sua utilità), vicino alla quale, premendo il tasto destro del mouse, potrete “ricaricare” il vostro calore corporeo. Procedere lungo i livelli non vi porterà molti problemi, in quanto il level design, comunque buono, presenta una struttura molto lineare. Di tanto in tanto vi troverete sul percorso il cadavere di un membro dell’equipaggio: avvicinandovi, potrete entrare nella sua memoria e ripercorrere così i suoi ultimi momenti di vita. In questi frangenti i programmatori si sono permessi di contaminare il proprio gioco con altri generi, inserendo puzzle o addirittura fasi stealth, superando le quali salverete la vita del malcapitato e, una volta tornati al presente, potrete proseguire lungo il vostro percorso. Oltre a questi ostacoli, a complicarvi la vita troverete degli abomini, membri dell’equipaggio modificati da chissà quale maleficio, trasformati nei parenti grossi, forti e congelati dei più classici zombie. Per affrontarli, vi dovrete affidare a pugni e parate, oltre a volte a qualche arma dell’epoca, ricostruite con grande fedeltà agli originali e, di conseguenza, caratterizzate da velocità e precisione limitate. Purtroppo il grande numero di munizioni che vi attenderà sul percorso permetterà di dimenticare il corpo a corpo, allentando in parte la tensione costruita dalla prima metà dell’avventura. Va segnalata inoltre in ambito giocabilità una forte legnosità dei movimenti del protagonista, elemento che da un lato contribuisce alla costruzione della tensione, ma dall’altro vi frustrerà più di una volta portandovi ad una prematura ed ingiustificata morte. Insomma, Cryostasis non è parente di Doom, quanto piuttosto figlio della scuola più riflessiva del capolavoro di 2K, Bioshock. O forse potremmo addirittura definirlo un Silent Hill in prima persona. In ultimo, tra i difetti, va purtroppo segnalata anche una longevità che si approssima a circa sette ore di gioco, ulteriormente limitata da una totale assenza di incentivi a riprendere in mano il titolo.
Brrr…Se il gameplay, sì fresco e ricco di dettagli interessanti, risulta però afflitto da una generale lentezza e da un protagonista fin troppo ingessato, il comparto tecnico del titolo si contraddistingue per un’altissima qualità e, in particolare, per la migliore riproduzione dell’elemento freddo mai vista fino ad ora. L’AtmosFear 2.0, motore fatto in casa, è capace di gestire in modo convincente e spettacolare i diversi stati dell’acqua. Gli ambienti di gioco si presentano con le pareti coperte da uno strato ghiacciato, rappresentato con diversi strati di texture e altre diavolerie tecniche. Ma il vero spettacolo comincia quando attiverete una fonte di calore, grazie alla quale innalzerete la temperatura della stanza in cui vi trovate. Assisterete così allo scioglimento del ghiaccio, tanto ben realizzato quanto difficile da spiegare a parole. Questo si farà via via più trasparente e liquido, scivolando lungo la parete e bagnando il suolo, dal soffitto l’acqua gocciolerà insistentemente fino a far comparire il metallo della nave, umido ed arrugginito. Insomma, eccezionale. Per farvi un’idea, nel box dei link consigliati trovata una tech demo non interattiva che vi permetterà di vedere con i vostri occhi le capacità dell’engine di Action Forms, oltre che di testare le prestazioni dello stesso sul vostro PC. In generale il quadro grafico presentato di Cryostasis è molto buono, ma purtroppo afflitto da una generale spigolosità dei personaggi e da una generale pesantezza, sicuramente dovuta all’elaborata gestione degli effetti legati al motore fisico, il Physx di nVidia. Non è questo comunque un elemento particolarmente grave, in quanto il ritmo lento del gioco non viene particolarmente rovinato da un frame rate basso. Il sonoro è di ottimo livello e contribuisce alla costruzione della perfetta atmosfera, mentre il doppiaggio, in italiano, è nella media. Se ve la sentite, ripristinate le voci originali in Russo: il coinvolgimento ne gioverà tantissimo.
HARDWARE
Configurazione di prova:CPU: AMD Athlon 64 3700+RAM: 1,5 GBScheda video: ATI HD 3870 512 MbSistema operativo: Windows XPRequisiti minimiCPU: AMD 3000+ Intel equivalenteRAM: 1GBScheda video: AMD/ATI Radeon 9800 pro o nVidia 6800GTScheda audio: DirectX 9 compatibileSistema operativo: Microsoft Windows 2000
Requisiti raccomandati:CPU: AMD x2 5600+ o Intel CoreDuo 6400RAM: 2GBScheda video: AMD/ATI Radeon 2900 HD o nVidia 8880 GTSScheda audio: DirectX 9 o 10 compatibileSistema operativo: Microsoft Windows XP o Vista
– Ottima atmosfera
– Gameplay fresco
– Tensione sempre alta
– Giocabilità lenta e legnosa
– Longevità scarsa
– Non è un gioco per tutti
7.9
In definitiva, Cryostasis è un titolo che appartiene a quella categoria di giochi “solo per pochi”. Se siete giocatori che da un videogame desiderano qualcosa di diverso, se trama e atmosfera sono le prime cose che cercate, vi consigliamo caldamente di farci più di un pensiero. Diversamente, se i difetti evidenziati nel corso della recensione vi paiono un compromesso troppo grande da sopportare, girate alla larga, di FPS più action e fracassoni ce ne sono molti nel mondo PC.
Voto Recensione di Cryostasis: Sleep of Reason - Recensione
Advertisement