Recensione

Crudelis

Avatar

a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Cosa fareste se aveste la certezza che alla conclusione della vostra vita mancano solo sessanta minuti? In quell’ultima ora, mentre il tempo scorre inesorabile verso la fine, quali pensieri vi attraverserebbero la mente?
L’affascinante concept del gioco – conclamato motivo d’orgoglio degli sviluppatori polacchi Whiskey Jar Games – basterebbe già da solo per far capire quanto Crudelis sia un prodotto decisamente sui generis; se a questo aggiungete la possibilità di raggiungere ben dodici finali, legati a doppio filo a delle scelte da cui dipendono i successivi sviluppi, diventa facile immaginare quanto potenziale abbia il progetto. Nonostante le stimolanti premesse, sin dalle prime battute si avverte la sensazione che tutto, in qualche modo, non sia stato sviluppato a dovere. E i motivi risiedono principalmente nella scarsa ambizione dell’opera.
Addio, vita crudele
Sebbene l’aspetto sia in tutto e per tutto quello di un tipico gioco di ruolo nipponico creato con RPG Maker, Crudelis è in realtà più vicino a un adventure game. Non ci sono combattimenti da affrontare, ambientazioni da esplorare, decine di missioni secondarie da portare a termine e in generale mancano proprio le caratteristiche basilari del genere che di primo acchito potreste attribuire al gioco. La sua struttura è pertanto condizionata da scelte di design che dipendono prima di tutto dalla trama, e in secondo luogo dal sistema di gioco, ben distante dai tempi dilatati di un jrpg. In Crudelis tutto è concentrato in sessanta minuti, tempo entro cui dovrete venire a capo delle questioni irrisolte del protagonista, aggredito e ferito a morte dai banditi mentre sperimentava con una macchina che avrebbe dovuto resuscitare i morti. Nel momento in cui i malviventi lo aggrediscono, Henry Shackleton è pronto a provare la sua creazione su un senzatetto, ma il destino gli riserva un tiro mancino che lo costringe a usare l’infernale macchinario su se stesso, ottenendo così un’ora extra di vita.
Nonostante abbiate solo sessanta minuti prima che la vita vi abbandoni definitivamente, una partita dura solitamente almeno il doppio: non perché i secondi non siano reali, ma per il semplice fatto che il tempo si blocca quando parlate con gli NPC, date un’occhiata alla mappa, risolvete i puzzle, consultate “il giornale” o aprite l’inventario, e dato che sono tutte attività preponderanti, ecco spiegato il motivo per cui i tempi sono così espansi. 
Il mondo di gioco tuttavia incoraggia ben poco l’utente ad andare avanti fino alla fine, complici soprattutto i troppi dialoghi superflui e noiosi, che si frappongono tra quelli importanti e utili ai fini della storia. Vi ritroverete così a parlare con molti NPC che non hanno nulla di interessante da dire, senza capire mai chiaramente quali sono invece coloro che possono essere fondamentali per proseguire nell’avventura. È un problema non da poco, che si somma a una mancanza di chiarezza che vi costringe spesso a peregrinare a zonzo senza avere bene in mente un obiettivo.
Fuori in sessanta minuti
Come specificato nell’introduzione, Crudelis ha ben dodici finali; tuttavia solo i più pazienti avranno la volontà di scoprirli, poiché gli stimoli per fare un’altra partita, già dopo la prima e faticosa run, saranno pressoché inesistenti. Quando nei dialoghi dovrete scegliere una tra le diverse opzioni, indirizzerete di fatto il vostro destino; se però vorrete ricaricare la partita e selezionare un’altra risposta, per vedere così altri finali senza rifare tutto da capo, non potrete farlo. In Crudelis c’è infatti un sistema di salvataggio automatico (e l’assenza di quello manuale) che vi impedisce di riprendere da dove volete, pertanto sarete soggiogati da una costrizione che di certo non sarà vista di buon occhio. Ci sono inoltre dei problemi evidenti con l’interfaccia, che causano “click involontari” su punti che non volevate selezionare. Quando ciò accade in zone non sensibili, non è di certo un problema, ma immaginate cosa possa significare scegliere un’opzione di dialogo che non volevate davvero selezionare, con l’aggravante – appunto – di non poter rimediare in alcun modo all’errore.
In Crudelis potrete morire in dei momenti specifici del gioco, raggiungendo dunque alcuni dei finali previsti. Queste infauste situazioni sono in parte gestite dal pagamento di grosse somme di denaro a degli NPC, ed è davvero difficile che uno dei giocatori sia invogliato a rigiocare intere porzioni dell’avventura solo per guadagnare più soldi e scoprire cosa sarebbe accaduto se avesse offerto una cifra maggiore a uno dei personaggi in questione. È proprio per questo motivo che la struttura di Crudelis risulta essere debole e poco flessibile: pur potendo sviluppare la trama in modi differenti, è in sostanza una gabbia rigida dove avete scarsa libertà di movimento.
Tecnicamente ci sarebbe ben poco da dire, visto che lo stile da RPG Maker ha in generale poche varianti di peso che giustificano una disamina più approfondita; eppure, oltre ai già citati problemi con l’interfaccia, Crudelis soffre di qualche bug di troppo che può causare dei clamorosi blocchi del gioco, in particolar modo quando il vostro alter ego rimane bloccato tra i personaggi o con elementi dello scenario. Non succede spesso, ma è una disgrazia in cui potrete incappare vostro malgrado. E anche in quel caso, ovviamente, dovrete ricominciare tutto dall’inizio.

– Concept di gioco davvero originale

– Dodici finali

– Scelte multiple

– Diversi problemi tecnici

– Struttura di gioco rigida e limitata

– Sistema di salvataggio mal realizzato

6.0

Il concept di Crudelis è davvero molto buono e parte da un’idea che, almeno sulla carta, risulta essere assai promettente. Benché i dodici finali possano fare pensare a un’alta rigiocabilità, la verità è che il titolo di Whiskey Jar Games è molto più limitato di quanto appaia, costringendovi a seguire delle traiettorie invisibili tracciate dagli sviluppatori. Diversi bug e alcune scelte di design davvero poco convincenti, infine, condannano Crudelis a essere un prodotto che raggiunge a malapena la sufficienza.

Voto Recensione di Crudelis - Recensione


6

Leggi altri articoli