Recensione

Crimson Sea

Avatar

a cura di Matty

Koei, in quanto softco giapponese, ha sempre cercato di far amare la terra del Sol Levante al popolo videoludico, sviluppando titoli dallo spiccato stile “jappo”, a partire dalla serie di Dinasty Warriors (di cui, fra l’altro, il terzo capitolo è disponibile anche per Xbox).Per quanto mi riguarda, non ho mai amato alla follia il Paese dei signori con gli occhi a mandorla (chiamatemi pure eretico), vi basti sapere che non sono mai stato un estimatore della serie di Final Fantasy (de gustibus).E allora vi chiederete perché sia stata affidata proprio a me la recensione di quello che è un gioco di ruolo orientale come Crimson Sea? Semplice: perché l’ultima creazione Koei non ha assolutamente nulla a che fare con l’osannata saga di SquareSoft!

Un “Mare Rosso”Theophilus è una sorta di sistema solare formato da cinque pianeti che, negli ultimi tempi, sono teatro di battaglie molto combattute. La razza aliena dei Muton minaccia infatti di porre fine all’esistenza della specie umana e sembra in grado di dare parecchio filo da torcere a Sho e compagni.Sho è il protagonista dell’avventura, un mercenario sempre alla ricerca di nuove ed avvincenti sfide (nonché di denaro liquido), un soldato abile e coraggioso. Insomma, è più o meno la classica figura dell’eroe pronto a salvare la patria in qualsiasi circostanza. Che non si smentisce nemmeno stavolta.All’inizio del gioco, egli incontra un’affascinante sconosciuta (la quale in realtà svolge il ruolo di membro della IAG, una corporazione che si occupa della difesa di Theophilus) che gli affida l’incarico di risollevare le sorti della guerra. Sho accetta nonostante gli venga assegnato il comando di un team di combattenti non proprio eccelsi, la G-Squad.In definitiva la trama risulta, a mio parere, apprezzabile. Credo che, pur non brillando in modo particolare in quanto ad originalità, riesca nell’intento di coinvolgere il giocatore quanto basta, in uno scenario bellico ambientato nel futuro, le cui vicende hanno luogo in un corpo celeste molto, molto lontano…

L’anima del gioco (chiamatela “giocabilità”, se preferite)Koei ha perso il pelo ma non il vizio, proponendo anche nel suo ultimo prodotto diversi tratti caratteristici della serie Dinasty Warriors, prima fra tutti l’azione frenetica, incentrata sul combattimento di massa.Crimson Sea possiede infatti ben pochi elementi di un GDR puro, assomiglia quasi più ad un action. Ciò non significa che il gameplay sia di poco conto, anzi, mi verrebbe da dire il contrario: la giocabilità è quel fattore che fa amare alla follia oppure odiare profondamente questo gioco, a seconda dei gusti della gente.Cosa sarebbe una battaglia senza un armamento all’altezza della situazione? Nulla!Ed è così che le armi sono effettivamente la peculiarità sulla quale i programmatori si sono concentrati maggiormente; difatti Sho è dotato di strumenti di offesa veramente notevoli, che possono assumere le sembianze di una spada o di un’arma da fuoco, semplicemente premendo il tasto Y del vostro pad, in modo che sia in grado di difendersi dai nemici in qualsiasi situazione, sia che si tratti di combattere dalla lunga distanza che da quella ravvicinata. Non solo: ogni pistola, fucile o mitraglietta è formata essenzialmente da tre parti, il generatore, la canna e l’effettore. Combinando a dovere ognuna di esse si può dare origine a micidiali “aggeggi”, davvero capaci di far paura all’IA del videogioco. Ma i nemici tremeranno veramente quando userete le Neo–Psionics, speciali attacchi che vi libereranno la strada nei momenti più difficili, spaccando tutto quello che sarà situato nei vostri paraggi. Per farlo, è sufficiente premere il tasto bianco del pad. Comodo, nevvero? Ovviamente, manco a dirlo, nel corso del gioco è possibile potenziare questi colpi, acquisendo man mano una buona dose di esperienza.Merita inoltre una citazione il sistema di puntamento, che permette di facilitare l’esecuzione delle Hit (colpi ripetuti) grazie alla mira automatica. Non solo: in aggiunta, è presente la possibilità di mirare manualmente, quasi come se si impugnasse un fucile di precisione, e questo consente di colpire i punti deboli di ogni mostro o boss.A proposito di nemici: vi si pareranno davanti innumerevoli specie di Muton, veramente in una quantità pazzesca, e spesso proprio per questo motivo sarete protagonisti di esaltanti combattimenti contro centinaia (migliaia?) di esseri immondi. Avrete certamente più di qualche occasione per affilare la lama della vostra sciabola!Le battaglie risultano sempre avvincenti, complice fra gli altri il buon livello di intelligenza di cui dispongono gli antagonisti, nonché per l’elevato numero di creature che ci si trova di fronte. Anche i compagni della G-Squad fanno il proprio dovere, comportandosi in maniera adeguata più o meno contro tutte le forze avverse.Se fin qui ho parlato di Crimson Sea come fosse quasi un picchiaduro degno di concorrere con Mortal Kombat e affini, beh… di sicuro non ho detto tutto. Non manca infatti una componente prettamente tattica: è possibile variare la disposizione in “campo” di Sho e della sua compagine, potendo così decidere, ad esempio, di farsi coprire le spalle o di procedere in linea con gli altri. Devo ammettere che questa particolare opzione (peraltro utilissima in determinati frangenti) mi ha ricordato un po’ i giochi calcistici; d’altronde, la strategia è importante, anche in guerra! Basti pensare alle imprese dell’esercito greco, che annientò quello persiano supplendo alla minoranza numerica proprio per merito dei suoi abili generali.

Grafica e comparto sonoroLo sforzo profuso dagli sviluppatori è veramente notevole, seppur altalenante. Il reparto grafico mostra alti e bassi i quali non possono far altro che abbassarne la valutazione. Ritengo sia comunque doveroso partire con gli aspetti positivi, che di fatto emergono maggiormente rispetto a quelli negativi.Personalmente sono rimasto davvero impressionato dalla visione dei video in real-time che fungono da intermezzo alle scene giocate. Il motivo è presto spiegato: i volti e le fisionomie dei personaggi sono realizzati in modo assolutamente superbo! Difficilmente non rimarrete a bocca aperta osservando i capelli di Sho (sembrano veri, o poco ci manca) o le curve delle belle fanciulle che non di rado incontrerete durante l’avventura.Altrettanto spettacolari gli effetti di luce e di trasparenza, che in certi momenti dominano la scena, creando quella che è una vera e propria festa per gli occhi.Tutto questo ben di Dio è condito da una fluidità impressionante, dato che l’engine muove milioni di poligoni alla costante velocità di 60 fps, senza mai incappare in un rallentamento.Deludono invece alcune texture, che paiono concepite da una console molto meno potente di Xbox, mostrando una definizione grafica al limite della decenza. Ad ogni modo, questo si nota solo in alcuni casi, pertanto non credo che vi soffermerete più di tanto sul succitato difetto.Al contrario, non ho potuto fare a meno di manifestare il mio disappunto rendendomi partecipe di vere peripezie con la telecamera. Essa segue in modo troppo accentuato i movimenti di Sho e, di conseguenza, l’azione appare confusa e difficoltosa da dirigere, specialmente per quanto riguarda la gestione del mirino.Altra defezione è rappresentata dalla bassa qualità delle animazioni dei modelli tridimensionali, le quali sono spesso innaturali, poco verosimili.Il reparto audio è globalmente ben curato e godibile, vista la presenza di tracce sonore epiche, quasi maestose, che accompagnano nel modo migliore le vicende di Theophilus. Anche il doppiaggio in inglese si comporta bene, le parti sono ben recitate da tutti i doppiatori e i protagonisti del gioco hanno delle parlate che li distinguono l’uno dall’altro. Mi sento di fare solo un appunto al sonoro: nelle missioni più lunghe le stesse musiche si ripetono fino alla nausea, tanto che vi potrà succedere di interrogarvi sull’effettiva quantità di pezzi musicali disponibili.

Quanto dura?Crimson Sea ha dalla sua una buona longevità, nonostante la rigiocabilità sia pressoché inesistente. Impiegherete un lasso di tempo di circa 15 ore per terminarlo, forse anche meno. Prestate però attenzione a non riporlo troppo precocemente nel cassetto: i primi momenti di gioco sono oggettivamente di una monotonia asfissiante, ma poi la trama comincia a velocizzarsi, a dispetto delle battute iniziali, che soffrono di una narrazione decisamente lenta.

– Grande atmosfera;

– Ottima realizzazione grafica dei personaggi e dei boss nemici;

– Musiche epiche.

– Telecamera impresentabile;

– Grafica altalenante.

7.7

Un capolavoro mancato. Lo definirei così. L’attesa per questo Crimson Sea era veramente alta, il gioco aveva subito fatto venire l’acquolina in bocca a tutti i possessori Xbox amanti dei Giochi di Ruolo giapponesi, i quali per quanto concerne la console Microsoft non hanno molto di che gioire (la mancanza di RPG orientali è, oggettivamente, uno dei maggiori punti deboli della scatola verde).

Al di là della trama, che tra l’altro gode di una buona fattura, il titolo Koei ha ben pochi tratti in comune con i videogame jappo più rinomati, e questo potrebbe deludere i fan dei vari Final Fantasy, Suikoden, Wild Arms etc…

Crimson Sea è un prodotto che preferisce concentrarsi sul combattimento puro, assomigliando in certe fasi ad un titolo action o ad un picchiaduro, senza scordare però gli upgrade che si ottengono in seguito all’aumentare dell’esperienza (la principale caratteristica di un RPG) e una certa dose tattica.

Ciò che penalizza quello che avrebbe potuto diventare uno dei migliori esponenti del genere in assoluto è il comparto tecnico, minato da alcuni difetti evitabilissimi, specie da una telecamera decisamente non all’altezza, la quale rovina in tutto e per tutto una creazione videoludica che, per il resto, ho pienamente apprezzato.

Dimenticatevi una storia d’amore come quelle cui si assiste in Final Fantasy… qui si combatte. Per salvare Theophilus.

Voto Recensione di Crimson Sea - Recensione


7.7

Leggi altri articoli