Le tessere del domino sono probabilmente celebri più per i loro mirabolanti effetti a catena che per il gioco a cui appartengono. Esse, nel corso degli anni, sono state utilizzate da persone la cui dose di pazienza supera quella del Dalai Lama per dare vita a impressionanti strutture il cui scopo ultimo è collassare su sè stesse in maniera da dare immensa gioia agli occhi di chi osserva. La cosa però si è evoluta e molto spesso capita di vedere video in cui i più disparati oggetti vengono montati sequenzialmente tra loro per dare vita a macchine assurde ma dal funzionamento perfetto. Stiamo parlando di filmanti come il recente “How to never turn a page yourself ever again”, dategli un occhiata, se vi piace probabilmente vi piacerà anche Crazy Machines 3.
Pytagora’s switch
Quello che ci troviamo tra le mani è un insolito puzzle game in cui, proprio come dicevamo poco sopra, siamo chiamati disporre una miriade di tipologie di oggetti differenti in modo da creare un effetto a catena che risolva l’enigma del livello. Ogni schema infatti prevede un macchinario già predisposto a cui mancano alcuni “ingranaggi” per funzionare correttamente. Gli scopi possono essere i più disparati: dal semplice far cadere una cassa sul retro di un camioncino, al lanciare in orbita un malcapitato pupazzo. All’inizio di ogni sfida troviamo sul lato sinistro della schermata gli strumenti a nostra disposizione e in basso il pulsante per avviare (o per stoppare) lo scorrere del tempo. Crazy Machines 3 ci prende per mano per i primi otto schemi, i quali fungono da introduzione alle meccaniche base e servono essenzialmente da tutorial. La campagna si struttura poi in quattro gruppi di livelli, suddivisi per grado di sfida: da facile a ultradifficile. In realtà abbiamo notato che la curva di difficoltà non è calibrata benissimo e abbiamo trovato alcuni schemi particolarmente ostici anche nelle modalità facili e viceversa. Probabilmente la spiegazione risiede nel fatto che non tutti gli enigmi sono elaborati dalla stessa persona e, per un giocatore abituato a lavorare secondo determinati schemi mentali, certi rompicapi risultano più facilmente approcciabili rispetto ad altri. Detto questo, anche se il gioco è chiaramente pensato per un’esperienza singolo giocatore, affrontarlo in compagnia di amici potrebbe essere un buon modo per sbloccare situazioni apparentemente irrisolvibili: molteplici punti di vista sommati a diverse scuole di pensiero uguale più possibilità di giungere alla soluzione. Tornando sul discorso campagna, ogni modalità si suddivide a sua volta in vari gruppi di livelli; quella facile in particolare introduce, suddividendole in quattro scaglioni, le principali tipologie di strumenti a nostra disposizione. Si parte dalla meccanica di base, in cui corde, palloncini e ingranaggi la fanno da padrone, si prosegue con roba più tecnologica come la luce elettrica e l’energia eolica, segue il futurismo spaziale, in cui raggi laser e fulmini saranno i nostri principali grattacapi, per poi concludere con switch che influenzano la gravità e attivatori radiocomandati.
Se nella parte facile del gioco gli enigmi sono principalmente legati agli elementi cardine del livello, dalla difficoltà media in sù gli sviluppatori si sono divertiti a mischiare le carte in tavola, mettendoci a disposizione tutti gli elementi con cui abbiamo preso confidenza nei livelli precedenti e confezionando rompicapi sempre più fantasiosi. Seppur la difficoltà sembra impennarsi brutalmente in alcuni livelli, dobbiamo ammettere che il titolo non risulta mai frustrante, e dopo esserci spremuti un po’ le meningi siamo sempre riusciti ad averla vinta. Ad ogni modo, se un enigma dovesse risultare troppo ostico è possibile passare oltre, affrontando quindi le sfide nell’ordine che si preferisce.
Meglio creare che distruggere
Crazy Machines 3 non punta certo sul comparto tecnico, ma dobbiamo ammettere che il titolo è gradevole alla vista e i modelli riportano ad un design giocattoloso che si adatta perfettamente alle necessità della produzione. La fisica, importantissima invece, è convincente e ben realizzata: non abbiamo riscontrato nessun bug e ogni volta che abbiamo fatto partire la macchina gli oggetti disposti hanno reagito sempre allo stesso modo, se non preventivamente modificati da noi, riportando fedelmente le loro reazioni in base a forma, peso e modalità con cui vengono sollecitati. Quello su cui il titolo pecca è invece il sistema di spostamento e collegamento di alcuni strumenti. Se è infatti possibile spostare la telecamera in diverse angolazioni (cosa che non abbiamo mai sentito la necessità di fare), acchiappare con precisione una sottile asse di legno o collegare più spine di corrente ad una singola ciabatta elettrica si è rivelato a volte più macchinoso del dovuto. Fiore all’occhiello della produzione è la modalità creativa: vero cuore pulsante del titolo che vi permetterà di dare sfogo alle vostre fantasie più sfrenate in ambito di reazioni a catena. L’imponente editor infatti mette a disposizione tutti gli strumenti incontrati nel gioco, più molte altre strutture di contorno, il tutto modificabile a piacimento per quanto concerne colorazione e materiale costruttivo. L’unico limite è la fantasia dell’utente, che può liberamente scegliere se realizzare un rompicapo o una macchina automatica, il cui unico scopo è deliziare con la sua meccanica precisione l’occhio di chi la osserva. Ogni creatura viene poi caricata sul workshop di Steam ed è gratuitamente scaricabile da tutti i possessori del titolo, i quali possono anche votarla e commentarla. Insomma, proprio come Little Big Planet, Crazy Machines 3 è legato a doppio filo alla fantasia dei suoi utenti i quali determineranno attraverso le loro creazioni la longevità del titolo.
HARDWARE
Requisiti Minimi:Processore: 1.8 Ghz dual coreRam: 4 GBScheda video: 512 MB VRAM compatibile con DirectX 11Spazio su disco: 6 GB
Requisiti Consigliati:Processore: 2.8 Ghz quad coreRam: 8 GBScheda video: 4 GB VRAM, GeForce serie 900 o AMD Radeon HD serie 8000 o superioriSpazio su disco: 6 GB
– Per giocatore singolo ma divertente se giocato in compagnia
– Longevità in parte legata alla fantasia della community
– Qualche problema con il sistema di spostamento e collegamento
7.5
Crazy Machines 3 è un buon puzzle game, stimolante al punto giusto e mai così ostico da porre il giocatore in situazioni frustranti. La moltitudine di strumenti a disposizione e la fisica plausibile sono i cardini di un gameplay solido e vario, che saprà spremere il meglio dalle vostre meningi e regalarvi almeno una decina di ore di cervellotico divertimento. Abbiamo voluto premiare questo titolo con un mezzo punto in più per merito della sua modalità creativa, che potrebbe aggiungere un monte ore di divertimento non calcolabile all’appassionato di ingegneria non convenzionale. Chiaramente, se la community non si rivelerà florida e prolifica o se il vostro unico interesse è quello di risolvere gli enigmi e non crearne, tutto questo potenziale andrà sprecato. Se per voi l’unica attrattiva del titolo è la campagna singolo giocatore togliete pure mezzo punto al voto e ricordate: il phon soffia la pallina che rotola sull’asse, cade nel secchiello che abbassa la carrucola, la quale tira la corda assicurata al palloncino che…