Recensione

Crash Nitro Kart

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a cura di Yoshi

Arduo è il compito del povero recensore che si trova a dover commentare Crash Nitro Kart per Gamecube, difficile quasi quanto la posizione in cui il gioco medesimo si trova, pubblicato a poche settimane da Mario Kart Double Dash e con il quale deve gareggiare nel mercato natalizio per la palma di miglior titolo kartistico sulla console Nintendo.Sarebbe stata più semplice una recensione multipiattaforma, che avrebbe permesso di indorare la pillola parlando delle versioni Xbox e Playstation 2 (piattaforme per cui ovviamente il titolo di Mario non è disponibile).Una soluzione facile potrebbe essere quella di non parlare del tutto di Mario Kart, giudicando il titolo Vivendi come se si trattasse dell’unico titolo del genere disponibile, ma non sarebbe onesto nei confronti dei lettori. Procediamo quindi nell’analisi del gioco senza privarlo del contesto in cui opera e veniamo subito al sodo: Crash Nitro Kart è un titolo di per sé non malvagio, ma nettamente ed essenzialmente inferiore al gioco Nintendo del quale paradossalmente esalta i pregi e minimizza i difetti. Toltoci il pensiero, analizziamo ora più a fondo il prodotto Vivendi.

Un’avventura su quattro ruoteUna sostanziale differenza tra la serie Mario Kart (perlomeno dal suo episodio su Nintendo 64) e quella di Crash Kart (che comprende, oltre al titolo in esame, il suo precursore Crash Team Racing pubblicato per Playstation) consiste nel fatto che dove la prima si è progressivamente sbilanciata verso il multiplayer, la seconda ha da sempre attribuito grande importanza al gioco in singolo. Il nuovo episodio di Crash non fa eccezione, proponendo una modalità Avventura in grado di impegnare a lungo e con buone variazioni sul tema della classica gara di kart. Al di là della trama che sta alle spalle del gioco (il terribile Velo rapisce le creature, buone e cattive, dell’universo del Bandicoot e le costringe a gareggiare su diversi pianeti), la modalità di gioco principale consiste nell’affrontare 17 differenti tracciati, situati su 5 mondi. Le competizioni possono presentare sfide contro altri 7 piloti oppure (secondo uno schema introdotto su Nintendo 64 da Diddy Kong Racing) uno scontro diretto con il boss di fine livello.Per completare il gioco non è però sufficiente primeggiare in tutte le gare standard, ma bisogna completare delle missioni alternative che di volte in volta consistono in ottenere tempi particolarmente bassi o raccogliere oggetti durante la gara.Al di là della modalità avventura, sono disponibili le classiche sezioni di corsa contro il tempo e l’originale opzione a squadre, nella quale è indispensabile servirsi della cosiddetta follia di squadra per migliorare le proprie prestazioni (si tratta essenzialmente di gareggiare affiancati al proprio compagno per ottenere bonus illimitati).Le ultime due modalità sono quelle Torneo (una gara su circuiti classici disponibile per 1, 2, 3 o 4 giocatori umani) e Battaglia (mutuata pedissequamente da Mario Kart, con arene di battaglia e diverse sfide dal classico deathmatch al cattura la bandiera).

Ci vuole un fisico bestialeLo stile di gioco di CNK non si discosta di molto dal precedente episodio: la fisica delle vetture è semplificata al massimo per esaltare la componente arcade del titolo, dando quindi gran peso ai power-up (analoghi per varietà e modalità di selezione a quelli di Mario Kart) e alle derapate. Queste ultime costituiscono la chiave del successo soprattutto nei livelli più avanzati: utilizzando le due leve laterali L ed R, è difatti possibile controllare una barra di energia che, se attivata al momento giusto, rilascia dei mini-boost per aumentare temporaneamente la velocità del mezzo. Più mini-boost possono essere eseguiti di seguito per creare una reazione a catena che spinge al massimo le prestazioni del kart. Il sistema è ben realizzato e si unisce a dei controlli sempre responsivi nel creare un’esperienza di gioco gradevole. I difetti principali vanno riscontrati semmai nella sensazione di velocità (mai sufficientemente adrenalinica) e nel design dei circuiti che non convince appieno. Proprio in questo senso si notano le maggiori differenze tra un titolo come Mario Kart Double Dash e quello in esame: pur con tutti i difetti che gli possono essere attribuiti, il gioco Nintendo conserva un attenzione ai dettagli e una calibrazione sconosciuta a CNK.

Grafica e SonoroDal punto di vista estetico il titolo Vivendi non delude affatto: i mondi sono ricreati con una buona varietà di texture e architetture e i tracciati non risultano mai monocordi o simili l’un l’altro. Semmai le locazioni in cui sono ambientati non brillano per originalità, ma del resto questa è una virtù sempre più rara nel mondo dei videogiochi. Per quanto riguarda i personaggi, la loro caratterizzazione risente ancora una volta dell’inevitabile paragone con Mario Kart Double Dash (e proprio in questo titolo i grafici Nintendo avevano concentrato i propri sforzi proprio sui protagonisti piuttosto che sugli sfondi): le animazioni sono buone ma non eccezionali, e i poligoni utilizzati per i modelli non rendono giustizia alle capacità grafiche dell’hardware cubico.Il grande difetto è però la fluidità: se in single player il titolo mantiene senza eccessivi problemi un ottimo frame-rate, se si gareggia con lo split-screen a 4 giocatori gli Fps scendono pericolosamente sotto la fatidica soglia dei 30 quadri al secondo, rendendo il gioco lento e grezzo, soprattutto se paragonato a (indovinate un po’?) Mario Kart.Nulla di particolare da segnalare sul fronte audio: gli effetti sono nella norma, le musiche orecchiabili quanto basta ma mai degne di memoria e i (pochi) campionamenti vocali sui medesimi livelli.

-Colorato e simpatico

-Longevo quanto basta

-Ehm… facciamo così… indovinate un po’: ha i baffi, impreca in italiano, e con i suoi 19 amici ha doppiato Crash e compagnia in 1 giro.

6.5

Crash Nitro Kart avrebbe ricevuto un giudizio positivo se analizzato su altre piattaforme (in questo senso il voto sarebbe stato analogo a quello delle recensioni per Xbox e Ps2). Purtroppo la recensione della versione Gamecube deve tenere conto del titolo Nintendo Mario Kart Double Dash non solo come metro di paragone astratto, ma anche e soprattutto come concorrente reale. Da tale confronto CNK esce, francamente, sconfitto: è inutile analizzare nel dettaglio i particolari in cui MKDD è superiore, in primo luogo perché essi sono praticamente la totalità in secondo perché, volendo riassumere il tutto in poche righe, si tratta semplicemente di “talento”. Il povero Crash si sforza, è innegabile, per apparire convincente, ma di fronte ha un avversario che, seppur con uno sforzo minimo, lo mette ko alla prima ripresa.

A questo punto il momento dei consigli per gli acquisti si riduce a poche indicazioni: a chiunque possieda un Gamecube il primo comandamento è quello di acquistare MKDD; quando il gioco di Mario & Co. vi avrà stancato (e ce ne vorrà di tempo, se avete qualche amico con cui gareggiare), se ancora non vi usciranno dalle orecchie e dal naso dei piccoli kart fumettosi potrete allora pensare di procedere all’acquisto di CNK, un titolo onesto e senza particolari colpe, se non quella di partecipare a uno scontro impari.

Voto Recensione di Crash Nitro Kart - Recensione


6.5

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