Recensione

Crash Bandicoot: Warped

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a cura di Star Platinum

Crash Bandicoot rappresenta ormai una delle colonne del mercato videoludico, alla pari di altri mostri sacri quali Mario e Sonic. La particolarità della mascotte Sony, nonostante il calo di popolarità che ne ha contraddistinto l’esordio sugli ultimi sistemi videoludici, è sempre stata quella di riuscire a coinvolgere il giocatore all’interno di meccaniche immediate ma allo stesso tempo sufficientemente profonde da richiedere un minimo di ragionamento da applicare a dinamiche tipiche dei platform game in parte riviste e migliorate ad iniziare dalla particolare visuale da sempre adottata all’interno della serie. Questa volta il PlayStation Store accoglie il terzo episodio, quel Crash Bandicoot: Warped che in passato aveva tanto appassionato numerosi gamers. Il risultato sarà stato ancora una volta all’altezza delle aspettative?

Dove eravamo rimasti…La vicenda che fa da cornice a questa nuova avventura di Crash Bandicoot è direttamente collegata alla conclusione del precedente episodio. La distruzione della stazione spaziale di Neo Cortex ha infatti accidentalmente distrutto un antico monumento, al cui interno era stato rinchiuso il malvagio stregone Uka Uka secoli addietro. Una volta liberatosi egli è desideroso di vendetta, ma per farlo ha bisogno di un alleato e decide così di salvare Neo Cortex accordandosi con il cattivo per eccellenza per mettere in atto un nuovo diabolico piano, che questa volta vedrà al centro dell’attenzione il cosiddetto Tornado del tempo, in grado di permettere veri e propri viaggi temporali nonché temibile minaccia se dovesse finire nelle mani sbagliate. Toccherà a voi impersonare il simpatico eroe e provare a salvare nuovamente il pianeta, ma le cose non saranno affatto semplici.Rispetto al passato, in questo terzo episodio ogni stage appare di dimensioni ridotte ma la varietà è comunque rappresentata dall’elevato numero di oggetti bonus (contenuti all’interno di casse di forma cubica, come da tradizione della serie) in grado di produrre diversi effetti e utili per superare punti particolarmente complessi di un livello. A ciò si aggiungono inoltre alcune zone bonus a cui è possibile accedere per scoprire ulteriori segreti. In totale le ambientazioni da visitare sono trenta. Il numero non in apparenza non è molto elevato, tuttavia la possibilità di poter accedere alle zone secondarie sopra descritte aumenta considerevolmente il tempo richiesto per l’esplorazione, senza dimenticare le numerose differenze che è possibile riscontrare a livello di struttura in ogni stage. Le zone attraverso cui si snoda la storia sono ben dieci, ossia: Medioevo, Atlantide, la Muraglia Cinese del diciassettesimo secolo, il Sud America in epoca preistorica, l’Oceano Pacifico (zona australiana) nel diciottesimo secolo, l’antica Arabia Saudita, la California negli anni Cinquanta, la Grande Piramide di Giza, la Gran Bretagna ai tempi della Prima Guerra Mondiale ed infine il Nord America nel prossimo futuro. Ogni contesto spazio-temporale è rappresentato in maniera pregevole e di conseguenza sia l’approccio che gli enigmi da risolvere si rivelano differenti e ben studiati.

Il divertimento in una cassaCome da tradizione, anche in questo terzo episodio il protagonista ha a che fare con un vasto campionario di oggetti, suddivisi per categorie. Elencando i principali vanno citati per prima cosa i Cristalli, fondamentali per proseguire nell’avventura ed abbinati ciascuno ad uno dei venticinque livelli standard. Altrettanto importanti appaiono le gemme, che è possibile ottenere cercando con attenzione all’interno delle casse e comprendenti sia quelle trasparenti e sia quelle colorate, presenti in cinque differenti tonalità. La particolare struttura narrativa introdotta in questo episodio ha portato inoltre alla presenza delle Reliquie del tempo, ottenibili superando alcune prove bonus presenti nei trenta livelli del gioco. Ultimi, ma non certo per importanza, sono gli oggetti ben noti agli appassionati quali ad esempio la frutta (collezionandola si possono ottenere vite aggiuntive) e gli oltre venti diversi tipi di casse, ognuna in grado di conferire particolari poteri, liberare il terreno da alcuni ostacoli ed in generale rendere la vita più facile a Crash.Il comparto tecnico di questo terzo episodio risulta apprezzabile nel complesso, proponendo una buona varietà per quel che riguarda la caratterizzazione di scenari e personaggi, colorati ed animati con cura. Piacevole il sonoro, anche se troppo ancorato agli standard della serie, che propone temi orecchiabili ed effetti sonori divenuti celebri.L’avventura si snoda senza particolari difficoltà, proponendo al giocatore una meccanica in buona parte già vista e priva di reali elementi d’innovazione. Sia ben chiaro, questo terzo episodio risulta comunque un titolo interessante e valido, ma manca il coivolgimento dei precedenti capitoli e a conti fatti dubitiamo che qualcuno possa ritenere indispensabile l’acquisto di un prodotto così lontano dali standard odierni, a meno che non vi siano di mezzo ragioni legate ad un puro senso nostalgico. Il prezzo, comunque molto contenuto, resta però un buon pretesto per prendere almeno in considerazione l’acquisto, in attesa di titoli più recenti.

– Crash possiede sempre fascino

– Gameplay immediato

– Divertimento garantito

– Non il migliore degli episodi

– Meccanica già vista

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Crash Bandicoot: Warped si dimostra un gioco piuttosto interessante nonostante il tempo trascorso dalla sua pubblicazione originaria su PSOne. La simpatica mascotte Sony risulta come sempre godibile e ben collocata all’interno di un gameplay immediato e contraddistinto da numerosi livelli da affrontare, contraddistinti da differenti caratteristiche e ambientazioni temporali.

Rispetto ai primi due episodi si nota un leggero calo di coinvolgimento all’interno della serie, tuttavia considerato il prezzo cui è possibile ottenere qusto gioco, il download si rivela consigliato e le piccole riserve sono esclusivamente collegate al fatto che un titolo del genere potrebbe risultare poco accattivante per chi su PS3 è abituato a cercare altre tipologie di giochi o magari più in linea con gli standard attuali. Per il resto, questo ennesimo tuffo nel passato si rivela apprezzabile e divertente.

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