Crash Bandicoot: TWOC
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a cura di Yoshi
Iniziare la recensione di un gioco parlando di un altro è quantomeno inusuale, ma è anche il destino che perseguita fin dagli anni ottanta qualunque platform pubblicato su una console Nintendo e che non abbia come protagonista un baffuto idraulico italiano.Questa inesorabile sorte tocca anche a Crash Bandicoot: The Wrath of Cortex, primo episodio delle avventure della ormai ex mascotte Sony a comparire su Gamecube: per chiarire subito le idee, si tratta di un platform divertente e anche realizzato con sufficiente cura, ma che ha l’imperdonabile “difetto” di comparire sulla console dove la fa da padrone un certo Super Mario Sunshine.
Alla ricerca dei cristalli del potereDopo la sua ultima avventura, Crash Bandicoot ha deciso di prendersi una meritata vacanza (cosa che a quanto pare va molto di moda tra gli eroi dei videogiochi!). Libero da impegni, decide di trascorrere le ferie con la sorella Coco e Aku Aku, amico e protettore di Crash, ignorando che le forze del male stanno di nuovo tramando contro di lui.Il malefico Uka Uka infatti ha deciso di creare un super-essere in grado di sconfiggere una volta per tutte il suo acerrimo nemico e per fare questo ha riunito i principali criminali delll’universo, tra cui il Dottor Cortex del titolo. Essendo però privo di sufficiente energia per completare la sua creazione, Uka Uka invia i suoi scagnozzi alla ricerca degli Elementali, delle creature mitiche in grado di controllare Aria, Terra, Fuoco ed Acqua.Gli effetti di questa mossa si fanno subito sentire sulla terra, che diventa luogo di alcuni disastri naturali apparentemente inspiegabili. Aku Aku avverte il pericolo e spiega a Crash che l’unico sistema per salvare il pianeta è quello di recuperare i cristalli che in origine controllavano gli Elementali, ora al servizio delle forze del male. Con l’aiuto della sorella Coco, Crash costruisce in pochi minuti (!) una vera e propria sala di teletrasporto che gli consente di spostarsi da un capo all’altro del globo, alla ricerca di preziosi cristalli.Dietro a questa contorta trama si celano oltre trenta livelli di pura azione arcade, che vi vedranno alla guida di Crash e Coco all’interno di stage ambientati nella giunga, nell’antartico, in un villaggio giapponese e così via. Alcune sezioni sono strutturate come classici schemi di piattaforme, mentre in altri Crash dovrà pilotare mezzi diversi come un aereo, un mech un sottomarino e una jeep, oltre a essere ingabbiato in una sfera per superare livelli che ricalcano lo stile di Super Monkey Ball .Le opzioni disponibili all’inizio del gioco non sono molte: è possibile iniziare una nuova partita, caricarne una precedentemente salvata su Memory Card, selezionare la lingua con cui il gioco è doppiato e attivare o meno le funzionalità di vibrazione del joypad. Interessante la modalità Crash Blast, che consiste in un mini sparatutto scaricabile su Gameboy Advance tramite opportuno collegamento.
Due o tre dimensioni?I livelli sono divisi in gruppi di cinque, al termine dei quali sarà necessario affrontare un boss finale all’interno di uno schema specifico. In ciascuno stage l’obbiettivo principale sarà il recupero del cristallo elementale, ma una volta terminato lo schema sarà possibile ripercorrerlo per ottenere bonus secondari in gare a tempo, di esplorazione o collezionando degli oggetti presenti nell’ambientazione.Nei livelli di stampo tradizionale, Crash Bandicoot: The Wrath of Cortex ricalca la struttura dei precedenti capitoli della saga: all’interno di un mondo tridimensionale, Crash si muove lungo un percorso prefissato e con la telecamera sempre posta in posizione fissa (a volte alle spalle, a volte di fronte e altre di lato, ma mai direzionabile dal giocatore). In questo modo l’azione si svolge praticamente in due dimensioni, senza la libertà di movimento tipica invece degli ultimi titoli di Mario. Il gioco risulta comunque divertente e impegnativo, ma vi assicuro che la prima reazione di un giocatore abituato a Super Mario Sunshine sarà quella di cercare, inutilmente, i comandi di controllo della telecamera, o di infilarsi in un vicolo accennato graficamente ma impercorribile.Più interessanti i livelli “speciali” che costituiscono un piacevole diversivo all’azione classica: si passa dallo schema sottomarino a una fuga dai rinoceronti imbizzarriti a bordo di una jeep, fino ai già citati livelli alla Monkey ball, tra i più divertenti soprattutto nella modalità a tempo.La longevità si attesta su livelli più che buoni: il gioco è divertente e impegnativo quanto basta, i trenta livelli garantiscono una sfida di parecchie ore e la struttura semplice unita alla presenza di obbiettivi secondari prolunga la durata del titolo, potendo il giocatore completare l’avventura per poi tornare sui propri passi alla ricerca di tutti i segreti.
Grafica e SonoroTecnicamente parlando, Crash Bandicoot: The Wrath of Cortex rappresenta un buon porting della versione PS2, senza particolari migliorie e quindi al di sotto degli standard già stabiliti in più occasioni dal Gamecube. Le ambientazioni sono costruite con attenzione e dettaglio e le texture impiegate sono dotate di buona definizione. Anche le animazioni dei personaggi, soprattutto quelle di Crash, sono curate e contribuiscono a creare un impianto grafico convincente. La fluidità al contrario non è sempre ineccepibile, con rallentamenti che si presentano nelle situazioni più caotiche disturbando non poco la giocabilità.Una nota di merito va invece alla sezione sonora, se non altro per la localizzazione effettuata per il mercato Italiano con il doppiaggio dei personaggi nelle scene di intermezzo. Nulla di particolare sul fronte degli effetti sonori, senza infamia né lode.
Divertente e longevo
Vario quanto basta
Concept datato
Graficamente solo discreto
6.9
Un platform di vecchio stampo che regala ore di sano divertimento, a patto di non considerarlo un’alternativa a Super Mario Sunshine. Quet’ultimo risulta indubbiamente un titolo di categoria superiore, sia come concept sia come realizzazione.
In ogni caso, se avete già acquistato e magari terminato l’ultima avventura di Mario (contrariamente non siete degni del Gamecube!), Crash risulta un gioco da prendere in considerazione, soprattutto da parte degli amanti del genere e dai fan del personaggio.
Voto Recensione di Crash Bandicoot: TWOC - Recensione
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