Crash
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a cura di Disco Uno
Di solito i giochi sulle auto puntano tutto sulla corsa. C’è un traguardo da superare e vince chi lo supera per primo. Può capitare che durante la corsa ci siano sbandamenti tra auto in fuga o contro il gard rail. Ma queste sono emozioni in più, divertenti incidenti di percorso che arricchiscono ciò che comunque rimane la base e lo scopo principale del gioco: arrivare primi.Crash (edito dalla Rage) è tra i pochissimi giochi di auto che basa il proprio concept non sulla gara, ma sulla pura distruzione. Vince chi distrugge di più. Sopravvive chi arriva a fine corsa magari con l’auto ridotta alla consistenza di una lattina spiaccicata, ma senza che il cofano vada in fiamme e sia necessario il pronto intervento dei vigili del fuoco (annunciato dalla sirena). Perché un gioco come Crash abbia successo è necessario che risponda positivamente a particolari aspetti di tipo tecnico ed estetico.Il primo aspetto è la grafica. Le auto devono essere ben disegnate. Dato che parte del divertimento offerto da questo titolo consiste nel seguire l’inesorabile decomposizione delle singole auto scontro dopo scontro, ciò deve essere realizzato con una grafica accurata. Insomma, gli schianti non devono limitarsi a scoppi di scintille e generici voli di schegge. Ma a veri e propri sbullonamenti, curati al dettaglio (o al bullone)Secondo aspetto da verificare: la variazione del tema. Il gioco, per non stancare ed essere longevo deve offrire una buona variazione di gara (leggi di distruzione) e un’ampia scelta di ambientazioni perché dopo una sfilza di scontri oltre che le ossa uno potrebbe incominciare a rompersi anche qualcos’altro.Terzo, fondamentale: la modalità di guida.
AUTO PERFETTE, PECCATO DISTRUGGERLEOttima. Sì, senza esagerazioni. Le auto sono semplicemente perfette. Basti pensare che ciascuna è composta da 10.000 poligoni! Ogni competizione vi dispone di un certo numero di mezzi. Scegliendone uno, potete anche scegliere come decorarlo, se con fiamme lungo la fiancata o strisce e stellette che s’incrociano sul tettuccio e quale colore imprimere al telaio. Le auto sono ben rese, graficamente, anche nei minimi particolari come la forcella del radiatore e il paraurti. A inizio gara vi troverete alla guida di un bolide che sembra appena scartato da una confezione di Micromachine. Poi, scontro dopo scontro, osserverete la cera del telaio perdere brillantezza, il cofano ammaccarsi, il paraurti volare, la portiera scardinarsi… Ovviamente anche voi partecipate all’opera di distruzione schiantandovi contro le altre auto. Una voce fuoricampo sottolinea i progressi della distruzione con frasi come “Hai distrutto Gbelin!”; “Addio al paraurti!” eccetera. Un motivo rockeggiante tutto chitarre e batterie fa da sfondo alla gara. La grafica è ancor più riuscita se si tiene conto del difficile compito del motore grafico: descrivere dettagliatamente una distruzione tecnologica nella quale sono coinvolte decine di auto che virano, sterzano, sgommano e sbandano contemporaneamente. Ebbene, la Xbox riesce nell’impresa. Chi ha provato questo gioco non ha riscontrato una sola grinza, non uno scatto d’immagine. Tutto fila alla perfezione, fluido e tranquillo fino all’ultima portiera scardinata.
LE GARELe gare si svolgono in diversi punti del globo. L’Italia non è contemplata, ma del resto il car crash non è uno sport in voga da noi, se non sulla moquette delle stanze dei bambini che lanciano i propri modellini di auto in improbabili corse.Ogni pista ha connotazioni geografiche e di percorso particolari. Ad esempio, nel Bronx a New York, la gara si disputa all’interno di uno stadio di Football, sul campo e le auto imprimono il solco delle proprie sgommate sul verde prato misurato in yard da linee bianche. In Alaska si corre sul ghiaccio. In Australia su un tracciato tortuoso, tra il fango e la polvere e improvvise collinette che facilitano il volo sia acrobatico, sia suicida. Per ogni circuito, il giocatore può scegliere il tipo di competizione a cui partecipare. “Aperto a tutti” è la competizione classica in cui vince chi totalizza più punti. Ma ci sono altre gare con diverse finalità: “cacciatore”, ad esempio, consiste nel rastrellare il percorso alla ricerca di auto da schiantare e incendiare. “Sopravvissuto” punta alla resistenza: vince chi arriva alla fine con meno danni. Gare dalle impostazioni prestabilite si alternano ad altre in cui le regole le detta il giocatore. Insomma, le modalità di gioco sono tante e salvano, parzialmente, il titolo da grande rischio in cui poteva incorrere: quello di non essere longevo.
NON SERVE LA PATENTELa guida è semplice, di immediato apprendimento, ma comunque completa. Forse l’unica cosa che manca è il salto, ma, del resto, non sarebbe realistico fare decollare auto su campi da football completamente pianeggianti. Per il resto c’è tutto: un pulsante vi abilita alle sterzate violente, stile inseguimenti della polizia; un altro permette di aumentare di colpo la velocità, accompagnando l’accelerazione con violente fiammate dai tubi di scappamento. Con un grilletto filate diritto, con l’altro fate retromarcia. Potete anche suonare il clacson, ma la cosa non vi servirà a molto. Mentre vi stavo descrivendo l’approccio ai comandi, mi è venuta in mente una cosa, un’illuminazione che forse è anche il segreto di questo gioco: Crash, più che la guida di auto vere e proprie, simula la guida di modellini di auto. Difatti il controller, in questo gioco, assume più o meno le connotazioni e le funzioni di un comando a distanza per auto da modellismo: ha due leve analogiche, è privo di marce e il mezzo fila velocemente sia in avanti che a marcia indietro e rende possibile brusche sterzate che sono il piacere di chi è appassionato di modellismo da gara. Le stesse auto, fiammanti, dalle tinte cromatiche e le decorazioni variopinte, sembrano appena scartate da una confezione regalo.Crash, quindi, è un gioco sul modellismo. Un modellismo da autoscontri dove il frutto della nostra fatica, incollato pezzo per pezzo, costruito con pazienza e precisione da certosini, si polverizza in scontri micidiali.E, vi dirò, non è affatto male.L’inevitabile pecca di questo titolo è la longevità. Per quanto l’opera di distruzione abbia svariate modalità di approccio, dopo un po’ uno si stanca di schiantarsi ed essere schiantato. Forse gl’ideatori avrebbero potuto aggiungere altre opzioni per rendere il prodotto più longevo, come la creazione di una propria auto. Altro difettuccio è il percorso. Alle volte è un po’ povero e certe ambientazioni scarsamente particolareggiate rovinano la resa reale nel virtuale.Insomma, Crash non è un titolo perfetto, ma colpisce nel segno. Questi giochi, semplici dallo spessore strategico pressoché nullo, puntano tutto sull’effetto ipnotico. E Crash ipnotizza, nel senso che vi tiene incollati alla poltrona ad osservare la vostra auto andare in pezzi con gli stessi occhi a palla con cui osservereste un pendolo oscillare a destra e a sinistra, a destra e a sinistra…
Bellissime le auto.
Appassionanti i tracciati da percorrere.
Gioco poco longevo.
Qualche variazione ancora e sarebbe stato (quasi) perfetto.
7
In sintesi, Crash è un buon gioco. I difetti ci sono, la longevità, ad esempio dovuta a una certa povertà del concept. Ma la grafica appaga e distruzione qui è davvero sinonimo di intrattenimento!
Voto Recensione di Crash - Recensione
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