Recensione

Corgi Warlock

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a cura di Forla

Cani famosi tra serie TV, fumetti, videogiochi e film ce ne sono a bizzeffe. I Welsh Corgi non sono certo animali particolarmente minacciosi o di indole aggressiva, al contrario ispirano tenerezza al primo sguardo. Chi bazzicava su MTV negli anni novanta non può non ricordarsi di Ein, il corgi che faceva compagnia alla banda di scapestrati cacciatori di taglie spaziali nella fortunata serie Cowboy Beebop. I ragazzi di Xander’s Corgi Arcade hanno deciso di usare come protagonista del loro gioco proprio questa razza, la quale supplisce alla bassa prestanza fisica con un fornito arsenale di incantesimi. Vediamo insieme come se la cava il cucciolo della regina contro orde di agguerriti nemici non morti.
Il mio regno per dei croccantini
Anni e anni or sono il regno era dominato dal buono e gentile re coniglietto. Egli combatté valorosamente contro un demone invasore, ma alla fine venne sconfitto e ucciso. A seguito della sua dipartita il sovrano caduto strinse un patto con il demone stesso, il quale gli permise di tornare nel reame sotto forma di non morto e a capo di una grande armata. Il profeta Pig-J predisse che solo un grande eroe sarebbe stato capace di mettere la parola fine a questo incubo e, guarda caso, questo valoroso condottiero è proprio il tenero corgi di cui vestiremo i panni. 
Corgi Warlock è un platform di stampo classico in cui siamo chiamati a contrastare le orde di nemici che ci vengono scagliati contro facendo buon uso delle magie che la nostra controparte canina è in grado di lanciare. Si perché Maia, questo il nome del nostro alter ego, non ringhia, non sbava e men che meno si avventa contro i nemici a fauci spalancate; in compenso casta più di mago Merlino! Come prima spell abbiamo il classico dei classici: una palla di fuoco con un cooldown infinitesimale che potremo spammare a profusione. Poi viene il fulmine, una magia dall’ampio raggio ma dai danni contenuti. Si prosegue con una magia di cura, un potente raggio laser e si termina con un uragano canino dagli effetti devastanti. Questi sono i cinque incantesimi di cui disponiamo ma è anche possibile fruire di un attacco speciale che ci permette di scagliare un enorme corgi infuocato, quest’ultimo però consuma “corgi power” una barretta che si carica man mano che le suoneremo ai nostri avversari. Una volta sconfitti i nemici più potenti inoltre, essi lasciano cadere delle monete che possiamo raccogliere ed utilizzare per acquistare vari potenziamenti nei negozi tra un livello e l’altro. Il nostro shopping ci permette di rimpinguare delle speciali barrette, quella del corgi power in primis, ed altre due che consentono di attivare una coppia di auree distinte: la prima rigenera vita, mentre la seconda conferisce uno scudo in grado di deviare i proiettili in arrivo. La nostra marcia verso il re scheletro coniglietto ci vedrà attraversare dieci livelli, tutti suddivisi in varie sotto aree dense di mostri pronti a scagliarsi contro di noi senza pensarci due volte. Oltre ai boss di fine livello sono presenti anche parecchi mini boss che si differenziano tra loro più per estetica che per pattern di attacco, risultando tutti un po’ simili tra loro e affrontabili senza modificare in modo sensibile le nostre strategie.
Un pedigree di poco conto
Corgi Warlock è realizzato con uno stile grafico veramente simpatico, è la prima cosa che balza all’occhio e di certo non lo si può negare. Le espressioni del protagonista, così come il design variegato di nemici e NPC non possono non strappare un sorriso anche a chi non ama lo stile cartoonesco. Dove il gioco pecca però è nella sua eccessiva linearità, sia a livello di game design che per quanto riguarda i pattern di attacco dei nemici. I livelli sono quasi tutti percorribili spostandosi solo verso destra, con alcune variazioni sul tema tipo qualche fosso da saltare o delle sporadiche piattaforme mobili, ma fondamentalmente basta andare nella direzione in cui si è rivolti  ad inizio schema. Solo alcuni stage prevedono uno sviluppo verticale che si traduce nel saltare su due o tre piattaforme per raggiungere il piano superiore, niente diramazioni e niente stanze segrete; insomma la ripetitività si fa sentire e il titolo fatica a proporre situazioni diversificate le une dalle altre. Per quanto concerne i nemici invece possiamo contare sicuramente un buon numero di modelli, come dicevo prima ben realizzati, ma troppo spesso uguali tra loro a livello di pattern di attacco. Personalmente ritengo inutile trovare pecore indemoniate, scheletri, pesci umanoidi, o slime di varie forme e colori se poi tutto quello che fanno e correrci contro tutti allo stesso modo. Similmente un gran numero di boss e mini boss è cosa gradita, ma non se possiamo sconfiggerli seguendo sempre la stessa semplice strategia. Molti di questi inoltre presentano sequenze di attacco fallaci, che ci  mettono nella condizione di avere la meglio semplicemente posizionandoci nel loro angolo cieco e attaccando senza mai spostarci. Con l’incedere della nostra avventura inoltre ci vengono messe a disposizione versioni potenziate degli incantesimi base, che ci porteranno ad avanzare spammando brutalmente senza curarci troppo  di quello che stiamo asfaltando sul nostro cammino senza alcuna difficoltà. Il basso livello di sfida, unito ad un gameplay poco articolato, non incentiva il giocatore ad adattarsi a nuove situazioni, lasciandolo procedere senza proporgli mai nulla di particolarmente fresco. A sopperire alla bassa longevità del titolo, terminabile in circa tre o quattro ore, ci sono le modalità cooperativa e battaglia. La prima fa una cosa gradita, anche se dobbiamo segnalare che non è possibile giocare con tastiera e joypad, ma è necessario possedere due stick. La seconda invece propone varie schermate con piattaforme sparse e oggetti sparpagliati, lasciando che i giocatori se le suonino di santa ragione in un PVP un po’ forzato.

– Stile grafico simpaticissimo

– Co-op e modalità battaglia sono aggiunte gradevoli che aumentano la longevità

– Tanti boss e mini boss…

– Gameplay piatto

– Design dei livelli ripetitivo

– Livello di sfida basso

– … ma che si differenziano poco tra loro

5.5

Corgi Warlock ha del buono in sé, come un comparto grafico decisamente gradevole e un’infinita serie di teneri nemici da abbattere a suon di incantesimi. La possibilità di affrontare il titolo in compagnia è una piacevole aggiunta così come il PVP in locale. Il gameplay piatto e l’estrema ripetitività delle situazioni però non gli permettono di elevarsi ad una piena sufficienza. Il titolo risulta infatti poco vario e il gran numero di modelli dei nemici non è in grado di sopperire alla scarsa varietà di approcci necessari ad abbatterli. Il gioco rimane consigliato agli amati dei platform leggeri, che non disdegnano una serata poco impegnativa magari in compagnia di amici. Per coloro che cercano una vera sfida o un gameplay variegato e impegnativo il consiglio è di valutare altro.

Voto Recensione di Corgi Warlock - Recensione


5.5

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