Recensione

Cool Boarders

Avatar

a cura di Spetz

Cool Boarders è un titolo che non suonerà affatto nuovo a tutti coloro che hanno posseduto la prima Playstation. La saga di snowboard si è contraddistinta, nella seconda parte degli anni ’90, per ben quattro episodi (senza contare l’edizione del 2001). Nelle ultime settimane sullo Store è approdato il primissimo della serie, arrivato sugli scaffali nel lontano Gennaio 1997. Nel panorama Playstation, la saga sviluppata da UEP Systems non è stata affatto un fenomeno isolato, essendosi trovata a “combattere” con svariati rivali di categoria, quali MTV Snowboarding, prodotto da THQ oppure X-Games Pro Boarders, maggiormente concentrati, però, sull’aspetto stilistico e spettacolare di questo sport, a dispetto della ricerca di un migliore e più verosimile realismo. E’ indubbio che Cool Boarders rappresenti un tentativo ormai datato, di rappresentare una realtà più aderente all’esperienza concreta che si può vivere sulla neve.

Pronti con le tavoleNel gioco abbiamo solamente tre tracciati di base, il primo a livello “Normale”, caratterizzato da una pendenza abbastanza governabile e da una lunghezza piuttosto limitata, il secondo di livello “Avanzato”, più rapido e pieno di lunghe curve repentine e il terzo di livello “Molto Difficile”, più complicato da padroneggiare. A questi si aggiungono due tracciati bonus, sbloccabili durante il gioco. Visti gli standard a cui ormai siamo abituati, il contenuto si dimostra alquanto esiguo.La personalizzazione e la varietà non esistono: le piste, pur con difficoltà crescente, si assomigliano tutte. I personaggi selezionabili per ogni circuito sono otto (quattro maschi e quattro femmine), ma completamente anonimi, senza un nickname e senza alcuna particolarità che li differenzi tra loro. Anche le tavole da snowboard sono identiche ed è possibile solamente deciderne la colorazione.L’unica modalità di gioco disponibile risente del peso degli anni, dal momento che presenta l’ormai quasi scomparsa struttura a tempo, con una serie di checkpoint distribuiti lungo il tracciato che, se oltrepassati, faranno aumentare sensibilmente i secondi a disposizione. Capita spesso di incagliarsi in parti dello scenario, perdendo tempo prezioso e anche di cadere misteriosamente mentre si affrontano un salto oppure qualche cunetta. A fine gara vi verrà mostrato il computo totale dei punti ottenuti, in base al tempo impiegato per giungere al traguardo e il punteggio acquisito con i trick.Per quanto riguarda il gameplay, i controlli sono poco immediati, ma non per la loro complessità, semplicemente per i tempi di risposta: spesso , infatti, non si riesce a far compiere al proprio atleta i movimenti desiderati nell’istante in cui dovrebbero essere eseguiti. I repentini cambi di direzione a cui si aggiunge la fatica a tenere in asse la tavola possono inoltre suscitare difficoltà e frustrazione. Non aiutano nemmeno le pareti che delimitano il percorso ed ogni volta che si va sbattere, ha inizio un fastidioso effetto ping-pong, da una parte all’altra della pista, che innervosisce non poco. Come per tutti i giochi risalenti a quella determinata fase generazionale, non è possibile ricorrere alla levetta analogica del controller. Questo non fa che appesantire l’esperienza di gioco, sia per l’imprecisione dei comandi, che per la poca abitudine ad utilizzare la croce direzionale, ormai demandata a semplice selezionatore di azioni specifiche o di opzioni di gioco. I trick che si possono eseguire sono abbastanza variegati, permettendo di effettuare rotazioni a 180° e a 360°, di compiere grab con la tavola sia in posizione anteriore che posterior ed infine quello che, seppur poco corretto dal punto di vista tecnico, potremmo denominare giro della morte. Peccato che non sia resa giustizia a questa tipologia di tricks, inevitabilmente rovinati dall’eccessiva lentezza nei movimenti dello snowboard. La colonna sonora è poco ispirata, con solamente otto tracce tra cui scegliere prima di buttarsi in pista; per non parlare della voce dello speaker che vi accompagna attraverso i menù, a dir poco esasperante. Al di là di queste considerazioni, la mancanza più evidente è riscontrabile nella penuria di modalità: se si potesse almeno gareggiare contro altri atleti controllati dalla CPU, ci sarebbe senz’altro una longevità più elevata.

– Si possono eseguire vari trick

– Struttura simulativa per l’epoca

– Zero varietà di gioco

– Risposta imprecisa dei controlli

– Audio a tratti fastidioso

– Poche piste

6.0

Cool Boarders si propone come l’antesignano di quello che è stata, negli ultimi anni, la serie SSX di EA Sports. Nella sua epoca di riferimento cercava di raccogliere la sfida contro il tempo, mantenendo però un approccio abbastanza simulativo nel controllo della tavola e nell’esecuzione dei trick. Sicuramente le edizioni successive hanno migliorato molti dei difetti che già al momento del lancio, ormai più di dieci anni fa, affliggevano questo titolo. Sono state inserite, ad esempio, nuove modalità di gioco, tra cui Slope Style, Big Air, Half Pipe, oltre al Free Ride, cioè l’occasione di seguire un percorso leggermente più libero dai classici vincoli ai quali si era abituati.

L’acquisto è consigliato più che altro a coloro che hanno apprezzato la serie; per gli altri potrebbe rivelarsi una mezza delusione, vista la scarsa durata e l’imprecisione dei controlli.

Voto Recensione di Cool Boarders - Recensione


6

Leggi altri articoli