Recensione

Contra IV

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a cura di OrsoR@ro

La storia dei videogiochi presenta spesso perle rare e leggendarie che purtroppo oggi sono scomparse o hanno dovuto cedere il passo alla nuova tecnologia che, sempre più, ci bombarda di texture e poligoni per accaparrarsi il gradino più alto del podio in tema di realismo. Tutto ciò non serve a Konami per pennellare l’ennesimo capolavoro. Questo, ha il nome di Contra IV, serie che ha goduto in passato di un altissimo successo e che noi europei conosciamo meglio come “Super Probotector”. Il modo migliore per celebrare il ventesimo anno di storia era quello di ritornare al passato, riesumando il classico e vecchio stile caratteristico degli anni d’oro dell’8 bit.

Uno “Contra” tutti Una nuova macchina aliena chiamata Black Viper minaccia la terra, a noi il compito di respingere l’attacco: questa in sintesi la trama del gioco.Contra IV è un’esclusiva per Nintendo DS, un titolo che aggiunge sicuramente valore alla piccola console portatile. Avviato il gioco, sin dal primo menù iniziale, si nota lo stile retrò, connotato da grande semplicità. Poche le scelte da effettuare, tra le quali quella del personaggio ed il livello di difficoltà. È proprio questa la caratteristica peculiare del titolo di cui occorre subito parlare, per evitare equivoci sul target di utenti che Contra 4 vuole raggiungere. Un gioco difficilissimo che darà filo da torcere agli hardcore gamer più incalliti. Anche il livello easy non rispecchia gli standard di difficoltà degli ultimi giochi presenti sul mercato che troppo spesso e volentieri permettono di raggiungere il traguardo e superare il livello al primo tentativo. Qui, ogni area di gioco è completamente ricoperta di proiettili provenienti da ogni angolo dei due schermi, l’occhio dovrà stare sempre vigile e attento, seguendo le traiettorie degli infiniti raggi laser che ci verranno sparati contro. Non esistono vie di fuga o possibili rifugi, non esiste una barra vitalità ricaricabile, non esiste tregua: Contra 4 lo si gioca tutto d’un fiato senza potersi permettere distrazioni. Non esistono nemmeno punti di salvataggio e venendo toccati da un nemico o da una qualsiasi “pallottola” si muore dovendo ricominciare il livello da capo. L’unica possibilita concessaci è quella di interrompere la partita prima di iniziare un determinato livello e riprendere da qui alla successiva accensione del gioco, utilizzando le vite e i credits rimasti. Niente mezzi termini per questo titolo: o lo si accetta e lo si ama per quello che è, oppure lo si odia; non è possibile fare scelte intermedie, prendere o lasciare insomma. I comandi di gioco sono semplicissimi. Il tasto Y serve a far fuoco, il tasto B a saltare. Abbiamo la possibilità di potenziare le nostre armi attraverso i power up che, in numero elevato, sono presenti in ogni area. Ci sarà concessa la possibilità di portare con noi due tipologie di armi per volta, e ci verrà data la possibilità di disfarcene per sostituirle con eventuali potenziamenti. Più che l’arma in sé, a cambiare è la tipologia di proiettili. Ci saranno missili, raggi laser, e armi “automiranti” che automaticamente raggiungeranno il nemico ovunque esso si trovi. I colpi a nostra disposizione sono sempre infiniti, una volta raccolta l’arma non dovremo preoccuparci di ricaricarla o di ponderare i nostri spari: al contrario occorre quasi sempre tenere ferma la mano sul grilletto senza mai lasciarlo. Konami ha voluto mantenere completamente la vecchia impostazione 2d, connotata da un movimento orizzontale da sinistra verso destra, e dall’alto verso il basso con la possibilità di utilizzare un rampino per raggiungere zone più alte; applausi per questa coraggiosa scelta. Come già ribadito non esiste una barra di energia e nemmeno la possibilità di utilizzare medi-kit: una volta colpiti da un proiettile o sfiorati da un nemico si muore. Quattro le vite concesseci e quattro i credits da utilizzare. Terminati questi, chiederete voi? Semplice rispondo io: si inizia tutto dal primo livello. La rigiocabilità è altissima, non preoccupatevi di dover iniziare sempre dal principio, perché il bello di Contra 4 consiste proprio in questo. Occorre cioè studiare la struttura del livello e guardare attentamente la posizione dei nemici per poterli anticipare al tentativo successivo. Basta un movimento di troppo o un salto mal calibrato per essere uccisi. Alla difficoltà “easy” ci saranno sottratti due livelli, presenti invece nelle modalità “normal” e “hard”, quasi impossibili da giocare. Il livello facile, per modo di dire, è invece abbastanza godibile in quanto i nemici appariranno sempre in numero infinito da ogni dove, però ci saranno concesse più vite, più credits, e le armi più distruttive ci appariranno sin da subito facili da recuperare. Superato il gioco ci sarà aperta la possibilità di 40 diverse sfide, anch’esse connotate da un livello di difficoltà estremo. Non c’è molto altro da dire: uno shoot’em up a scorrimento orizzontale in 2d risorge dalle ceneri e si offre in tutto il suo splendore sui due schermi di Nintendo DS. Positiva e intelligente la scelta effettuata da Konami nel non voler infarcire tale gioco utilizzando il touch screen o il pennino perchè, come già ribadito, Contra 4 va giocato con i tasti, con una frequente pressione sul grilletto. Agli schemi a scorrimento orizzontale, saranno affiancati in numero minore dei tunnel in 3d basati comunque sugli sprite, proprio come avveniva in passato. Presenti anche veicoli corazzati che, nei livelli più avanzati, ci aiuteranno nel difficile e contorto cammino.

Un’araba fenice risorge dalle ceneriCome nei lontani anni novanta, grafica e sonoro vengono ridotti ai minimi termini. Personaggi e ambienti sono riprodotti in stile pixelloso, senza troppa cura dei particolari. Gli sfondi sono disegnati con tratti e colori semplici, privi di particolari sfumature o effetti. I livelli sono ben disegnati e si snodano principalmente in orizzontale ma, come già detto, vi è la possibilità di scalare le varie piattaforme, attraverso l’ausilio di un rampino. Tale arnese servirà anche per permetterci di colpire i nemici situati nella parte alta dello schermo superiore, impresa altrimenti impossibile. Chi ha giocato ai precedenti episodi, e ci riferiamo soprattutto al primo, noterà alcune aree perfettamente corrispondenti al passato, così come alla fine del primo livello il boss finale è lo stesso di 20 anni fa, ossia una macchina dalle gigantesche proporzioni. La lacrimuccia nostalgica potrà allora apparire sul nostro viso. Questo senso di “percorrenza” storica viene amplificata dall’ampio museo virtuale che ci è concesso visionare nella sua completezza solo dopo aver terminato tutte le “challange” indicateci. Si avrà così accesso ai vecchi Contra per NES e SNES, si potranno visionare artworks, immagini e quant’altro concerne questo splendido gioco. In game non c’è una grande cura per i personaggi, che vengono ad essere riprodotti quasi tutti nello stesso modo, cambia solo il colore delle loro armature e nulla più. Le ambientazioni sono varie, ben costruite, con un numero infinito di piattaforme da percorrere da sinistra verso destra, senza la possibilità di tornare indietro. Questa formula vecchio stile funziona, e del resto “squadra che vince non si cambia”, ecco perché Konami fa centro con il titolo Contra IV, celebrativo del ventesimo anno della serie.Le musiche di sottofondo sono riprese dai precedenti capitoli e remixate per l’occasione. Nulla di particolarmente complicato, non immaginatevi colonne sonore da cinema, ma anche l’audio è ridotto ai minimi termini con musiche dinamiche ed incalzanti, giuste per rendere la tensione che ci circonda durante tutta l’azione. Queste semplici note si pongono in linea con l’intento del gioco, ossia quello di riportarci alla memoria tempi lontani, ormai dimenticati dalle nuove console e, più in generale, dalla nuova generazione.

– Azione immediata

– Rispecchia fedelmente il primo Contra

– Ritorna un bel 2d

– Grafica e Sonoro old-style

– Difficile…

– …a tratti snervante

8.0

Contra non è un titolo per tutti e lo si capisce bene sin dal primo minuto di gioco. L’immediatezza con cui saremo lanciati nell’azione è lodevole e rispecchia in tutto e per tutto l’antica generazione di videogiochi. Prendere o lasciare, questo è il problema. Noi ci sentiamo di premiare la coraggiosa scelta fatta da Konami, che respinge, per una volta, tutti i canoni del gioco moderno, regalandoci un retro-game in piena regola. L’utilizzo dei due schermi non aggiunge nulla di nuovo: meglio così! Un acquisto obbligato per tutti gli amanti della serie, e un ottimo regalo sotto l’albero anche per quanti volessero pentirsi per non aver mai giocato i vecchi e gloriosi capitoli di “Contra”. Ricordate però che il livello di difficoltà renderà l’azione di gioco quasi snervante, a tal punto da poter ricordare una celeberrima frase dantesca: “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”. Credete ancora di essere degli hardcore gamer 2d? Beh provateci!

Voto Recensione di Contra IV - Recensione


8

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