Recensione

Conflict: Desert Storm II

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a cura di Matty

L’anno scorso apparve su PC, PlayStation2, GameCube e Xbox un interessante titolo d’azione, un certo Conflict Desert Storm, che ci riconduceva al 1991, a vivere nuovamente la Guerra del Golfo. Una Guerra del Golfo che, nel corso di quest’annata, ha potuto riconoscere la sua “discendente” nella “Desert Storm II”, la quale ha visto contrapposte le forze angloamericane a quelle irachene, con un George W. Bush che ha voluto anteporre la parola “fine” al regime dittatoriale di Saddam. Seguendo, peraltro, le orme del padre, il quale ebbe un ruolo determinante nella già citata “Desert Storm”.Ma tutto questo è storia, ed annoiare i lettori è l’ultima cosa che si vuole… dunque, passiamo ai fatti concreti: Conflict Desert Storm II, sebbene il titolo possa ingannare, non narra i fatti bellici di questo 2003, bensì ancora una volta quelli dei primi anni Novanta, proprio come il suo prequel, per riprendere una storia rimasta a metà: la guerra non è finita, l’opera va portata a termine.

Viva l’ItaliaCredo sia notevole lo stupore di un incallito videogamer che ha il piacere di vedere un titolo (complesso, tra l’altro) come può essere Conflict Desert Storm II interamente localizzato in italiano. Sì, avete letto correttamente: il gioco gode di una completa traduzione nel nostro (poco conosciuto, forse?) idioma. Parlato e sottotitoli sono difatti totalmente in lingua italiana, e mi sembrava doveroso sottolinearlo, dopo aver potuto provare una certa delusione – in tal senso – con Ghost Recon Island Thunder.

“Soldati, sull’attenti!”Nel gioco avremo modo di controllare quattro soldati contemporaneamente, ovvero i vari Jones (esperto in detonazioni), Connors (armamenti pesanti), Foley (cecchino) e Bradley (un “tuttofare”). Già le differenti caratteristiche ed abilità degli stessi fanno comprendere che Desert Storm II è un titolo prevalentemente tattico, poco incentrato sull’azione frenetica, ma più di quanto si possa comunque pensare.

GameplayIl sistema di controllo del prodotto Pivotal Games è certamente apprezzabile in quanto a semplicità e comodità: esso riesce infatti ad ottenere il meglio dal pad Xbox, sia che si tratti di un Controller S che della versione “maggiorata”. In verità i comandi riprendono, in qualche maniera, quelli che hanno ormai fatto scuola con Halo: il trigger destro serve per sparare, i pulsanti A, B, X, Y, a seconda della situazione, vengono usati per impartire ordini ai compagni e al fine di modificare il comportamento del soldato che si sta controllando, e via così. Particolarmente immediato è passare da un militare all’altro, nonché parecchio utile per governare al meglio le differenti circostanze che ci troveremo ad affrontare. Anche l’interfaccia utente è nel complesso semplice e di facile apprendimento, oltre che poco ingombrante: in basso a destra sullo schermo vengono visualizzati i nomi dei quattro soldati ed è sufficiente agire con le frecce direzionali ed i tasti appositi per far sì che i tre compagni si adeguino a ciò che gli diremo.A dispetto di quanto si è scritto poche righe più sopra, tuttavia, Conflict Desert Storm II non è una simulazione pura, o comunque non pretende di esserlo, al contrario, magari, della serie Ghost Recon. Si tratta piuttosto di un ibrido tra arcade e componente simulativa. Ecco spiegato subito il perché. Innanzitutto i soldati che vengono atterrati possono essere prontamente curati dagli altri membri del team e, per farlo, basta premere un tasto; sono poi presenti svariati medikit ed oggetti da raccogliere in giro per gli scenari e, inoltre, ci si può portare sulle spalle una ben maggiore quantità di armi rispetto a quanto visto in Ghost Recon. Sì, insomma: Desert Storm II vuole essere prima di tutto un videogioco, vuole divertire, non stupire e pretendere troppo, e – diciamolo – riesce perfettamente nel suo intento.Uh, a proposito di soldati (amici e non): l’IA è molto scarsa, purtroppo. Dispiace constatarlo, ma è così: capiterà non di rado di assistere a dei comportamenti veramente fuori luogo. Ad esempio, i nemici potranno correrci incontro, quasi per dire qualcosa come “adesso ti faccio secco”, per poi ignorarci completamente. Pazzesco, nevvero?Eccetto questo, il comparto giocabilità di Desert Storm II non è niente male: il titolo si fa giocare alla grande e riesce ad intrattenere, pur non eccellendo, merito anche della presenza di mezzi da guidare e del buon coinvolgimento che sa creare. Ottima è infatti la ricostruzione storica dei diversi avvenimenti, riprodotti accuratamente, fin nei minimi dettagli.

MultiplayerUn paragrafo a parte è da dedicare alla modalità multigiocatore, che consente di affrontare l’intera campagna con un massimo di tre amici contemporaneamente in splitscreen, dimostrandosi divertentissima e capace di far trascorrere ore di fila davanti alla TV. Da provare! Peccato solo non si possa giocare contro gli altri utenti. Poco male.Da scandalo invece la mancata implementazione dell’opzione online, che avrebbe fatto salire alle stelle la valutazione relativa alla longevità del prodotto. Imperdonabile!

Grafica e sonoroDal punto di vista prettamente grafico, Conflict Desert Storm II ha potuto beneficiare di diversi, e leciti, miglioramenti e, se confrontato con il prequel (visivamente non certo al passo coi tempi), appare quasi di una generazione successiva. I colori utilizzati nel rendering dei paesaggi (che spaziano da infinite distese di deserti ad agglomerati urbani zeppi di forze avverse) sono vivaci, a tinte più intense di quelle usate – per fare un paragone – in Ghost Recon.Poco convincenti, al contrario, le animazioni, legnose e rigide. Quanto alle texture, evidenziano un livello di dettaglio medio in grado comunque di renderle piacevoli da osservare.Si sarebbe forse potuto fare qualcosa in più con l’antialiasing che, seppur implementato, non riesce a nascondere completamente tutte le “scalette” del caso.Per quanto concerne il sonoro, siamo su standard molto buoni, esclusa la musica (che si può, ad ogni modo, personalizzare): il supporto al Dolby Digital permette di usufruire di un grado di immedesimazione tale da far rimanere pressoché a bocca aperta.

LongevitàDieci il numero complessivo delle missioni disponibili, alle quali andranno ad aggiungersi quelle che potremo scaricare connettendoci a Xbox Live, che già da sole bastano a tenerci impegnati per un po’. La possibilità di giocare il titolo in un’ottica multiplayer garantisce inoltre altre ore di svago, che possono trovare termine solamente dopo aver riscontrato un fattore ripetitività che, effettivamente, alla lunga può presentarsi.

– Completa localizzazione in italiano

– Multiplayer fino a quattro giocatori

– Buon comparto sonoro

– Niente multiplayer online

– AI ampiamente migliorabile

– Meno profondo di Ghost Recon

7.5

Conflict Desert Storm II nasce come videogioco e tale vuole rimanere: non pretende di divenire il “re” dei titoli action basati sulla guerra, ma si pone il solo obiettivo di farsi apprezzare come una via di mezzo tra arcade e simulazione quale è.

Pivotal Games è riuscita, in definitiva, a dare vita ad un prodotto valido, non privo di difetti (IA su tutti) ma sicuramente migliore del predecessore, consigliato a chiunque voglia passare un po’ di tempo – seppur virtualmente – in quel di Baghdad e dintorni, senza dover “perdere” ore ed ore a leggere il manuale, magari accompagnato da qualche amico.

Voto Recensione di Conflict: Desert Storm II - Recensione


7.5

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