Conflict: Desert Storm II
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a cura di Stefo
Ad un anno di distanza dal titolo originale, SCI torna alla carica con Conflict: Desert Storm II, seguito del buon Action Game sviluppato da Pivot Games.Il “prequel” di Desert Storm II vendette davvero una valanga di copie (diciamo oltre 2 milioni), e questo grazie ad un gameplay ben bilanciato, un’azione divertente ed una realizzazione tecnica di tutto rispetto.Come ogni seguito che si rispetti, anche DSII promette diverse novità e miglioramenti, frutto di uno sviluppo attento. La Guerra del Golfo rivivrà sui nostri monitor, regalandoci nuove missioni ed emozioni: siete pronti ad arruolarvi nelle squadre speciali USA?BENE…è ora di partire!
Che storia!Ricordate i 4 pluridecorati soldati Bradley, Foley, Connors e Jones, vero? Durante la guerra del golfo furono 4 dei migliori soldati statunitensi: pluridecorati e protagonisti di tutte le missioni più pericolose. Furono loro, con il loro contributo, a contribuire in maniera netta alla vittoria di quella tremenda guerra del 1991! Tutto fu perfetto, ma i nostri 4 paladini non poterono fronteggiare davvero da soli tutte le insidie che un ambiente così ostile aveva loro riservato. Ci sono ancora alcuni soldati prigionieri, ci sono ancora avamposti del nemico pronti a scatenare fuoco a volontà…insomma: ci sono un paio di cosette in sospesocce è meglio sistemare. Chi meglio di loro quattro avrebbe potuto concludere il lavoro lasciato a metà? Ovviamente nessuno…altrimenti niente gioco! Ma ormai lo sapete: nel mondo dei videogames anche gli eroi più forti non sono niente se lasciati da soli…e come al solito tocca a noi entrare in campo e prendere in mano le redini della situazione.
A che gioco giochiamo?Bella domanda, complimenti…oggi vi vedo attenti! Avete per caso già giocato al titolo di Pivot Games senza dirmi niente?In effetti categorizzare questo Desert Storm II non è per nulla semplice: sembra che ormai si sia diffusa la moda di creare giochi ibridi, non più appartenenti ad una categoria precisa.Il gioco che abbiamo fra le mani non fa eccezione: si tratta di un action game in terza persona, nel quale saremo chiamati a comandare non uno solo dei soldati ma tutti e quattro insieme, che non disdegna una strizzata d’occhio ad un approccio più tattico e ragionato. Non si tratta, quindi, di uno sparatutto frenetico e senza spessore, ma di un titolo abbastanza complesso, pur nella sua genuina ed immediata giocabilità. Le situazioni belliche vengono spesso usate con questa accezione: violenza, azione, ma anche un pizzico di tattica.In un gioco simile lo sfruttamento di una mentalità meno estrema e meno votata all’azione più pura è quasi forzata: controllare 4 soldati contemporaneamente non è cosa da semplici “smanettoni”.I quattro uomini ai nostri comandi sono contraddistinti da caratteristiche precise, che ne determinano una fisionomia molto completa: c’è chi è più esperto di armi pesanti, chi se ne intende di medicina, chi sa guidare i vari mezzi messi a disposizione dello scenario e chi è più portato per le azioni ad “impatto frontale”.Capirete anche voi che la gestione precisa di questi quattro fenomeni bellici è qualcosa che richiede un certo impegno!Durante l’azione di gioco prenderemo il comando, alternativamente, di ogni membro del nostro team: il cambio di uomo avverrà su nostro comando, in qualsiasi momento, tramite la pressione di un tasto. E’ importante valutare bene chi fare intervenire e dove farlo intervenire, per evitare brutte sorprese. Mentre controlleremo un uomo, gli altri componenti della squadra non se ne staranno con le mani in mano…e ci credo: siamo in guerra, mica ad un banchetto! Sarà sempre la nostra mano a poter impartire ordini generici ai vari soldati. Mentre siamo impegnati ad avanzare con un uomo, potremo quindi dire agli altri tre (o ad uno dei tre, o a due dei tre…) di avanzare in fianco a noi e coprirci le spalle; oppure di difendere una postazione strategica importante. Questo ci permetterà di essere sempre padroni assoluti di ciò che accade sullo schermo. Certo: gli ordini impartibili non sono dettagliati al massimo, e la cosa mi sembra comprensibile. Se chiediamo, per esempio, ad un compagno di raggiungere un bivio e difendere la zona, tutta la gestione della difesa sarà in mano sua…o meglio: in mano dell’Intelligenza Artificiale! Tutto ciò che avviene dopo il nostro ordine viene gestito automaticamente, e fa in modo che il soldato si comporti nella maniera più logica e realistica possibile. Il soldato di cui sopra, quindi, sceglierà autonomamente come difendere la zona indicata.Un’interfaccia molto chiara e poco ingombrante, ci permetterà di tenere sotto controllo (e per tutti gli uomini insieme) lo stato di salute e ciò che stanno facendo, in modo da poter correre ai ripari, prendendo il controllo di un uomo che si trova nei guai e spostandolo in una zona più sicura.Vi parlavo di stato di salute: ogni personaggio del gioco ha 2 livelli di “energia”: una prima balla di colore giallo indica lo stato di salute generale del personaggio: essa cala quando un uomo viene colpito, e con il tempo si può ripristinare. Basta lasciare il nostro uomo al riparo dai problemi del campo di battaglia, e lo stato di salute migliorerà sensibilmente e progressivamente.La barra rossa, di solito…indica i guai! Quando apparirà su schermo, il nostro uomo sarà solitamente per terra…agonizzante: sarà provvidenziale l’intervento di un medico, che potrà ripristinare (anche se parzialmente) lo stato di salute del soldato in questione. Questo rende il gioco sicuramente più facile da domare: l’intervento del medico potrà riparare situazioni delicate, riportando all’azione uomini importanti. Tra l’altro la morte di un componente della squadra farà risultare la missione un fallimento.
Altri aspetti del GameplayDa queste prime caratteristiche risulta evidente l’ibrido fra arcade (principalmente rappresentato dal recupero dell’energia, dall’azione in terza persona e da una buonissima dose d’azione) e strategico (con, in ordine sparso, la presenza di soldati specializzati in diverse discipline, l’importanza del posizionamento sul terreno di gioco e la gestione degli uomini tipica degli shooter tattici a squadre); ci sono poi elementi diversi che completano in maniera importante il gioco: prima fra tutte la componente esplorativa; sarà, infatti, molto importante conoscere bene la mappa di gioco e scovare gli angoli migliori per posizionare i nostri uomini; se a questo aggiungiamo una buona dose di armi aggiuntive, munizioni e medikit sparsi per l’area a noi circostante non ci sarà difficile intuire che senza esplorare tutto con perizia difficilmente ci sarà possibile concludere vittoriosamente una missione. Per la cronaca, le missioni presenti sono 10 (più 4 tutorial), ambientate in basi nemiche, in zone del deserto impenetrabili o in centri urbani farciti di cecchini: una grande varietà di situazioni, tutte affrontabili con estrema libertà d’azione. Uno dei grandi punti di forza di questo titolo è proprio la grande libertà concessa al giocatore: ogni missione potrà essere completata in svariati modi, senza passaggi forzati. Tra l’altro se dovremo ripetere una missione, i nemici appariranno in posizioni diverse rispetto al tentativo fallito, rendendo il tutto molto più vario.Ad aggiungere varietà ci pensa anche la possibilità di utilizzare vari mezzi d trasporto: questi saranno utili sia per i trasferimenti che per qualche azione tipo “raid”, durante la quale potremo sfruttare le armi integrate nel mezzo stesso. Il gioco si presenta proprio in questo modo, facendoci manovrare una bella jeep con tanto di mitragliatore; anche sui mezzi bellici il principio del controllo di tutti i membri della squadra resterà valido: in questo modo sarà possibile scegliere se guidare il mezzo, o se lasciare il tutto in mano all’IA e dedicarci ad un po’ di sparatorie.E il realismo? Tranquilli! Ce n’è per tutti! Pur essendo un titolo incentrato sull’azione Desert Storm 2 gode di una gestione fisica/balistica di tutto rispetto, con tanto di traiettorie curve dei proiettili e rinculo delle armi più pesanti.
TecnicaNon c’è dubbio: rispetto al suo predecessore Desert Storm II si è migliorato parecchio, soprattutto sotto il punto di vista grafico. Il titolo di Pivotal può godere di texture ben realizzate e definite. Forse un po’ legnosi alcuni movimenti dei soldati, ma anche essi possono fregiarsi di una caratterizzazione molto buona. Ottima la resa dei vari effetti speciali, come esplosioni, fuoco e luci varie. Anche i paesaggi sono realizzati bene, con ricchezza di dettagli non indifferente. La vera perla, però è rappresentata dalla variazione dinamica delle condizioni di illuminazione: il tempo vari continuamente fra giorno e notte, proiettando luci, ombre e riflessi diversi. Questo crea una situazione di gioco sempre nuova e varia, regalando momenti di pura esaltazione tattica!Il sonoro si rivela del tutto all’altezza della situazione: le voci sono ottimamente doppiate in italiano e registrate con ottima qualità. La stessa cosa vale per gli effetti sonori, molto ben realizzati. Il gioco gode del supporto al Dolby Digital, cosa che rende il tutto molto profondo e godibile. Purtroppo la musica che accompagna l’azione è davvero snervante e vi costringerà ad abbassare il volume quasi subito.
HARDWARE
Requisiti Minimi: Processore 800 MHz Pentium III/Athlon o 1.2GHz Celeron/Duron, 128 MB di RAM, Lettore CD/DVD 8X, 915 MB liberi su HD, Scheda Video 32 MB, Scheda Audio DirectX compatibile, Windows 98/98SE/ME/2000Pro con SP3/ XP con SP1, DirectX 9.0MULTIPLAYER
Buona realizzazione tecnica
Azione di gioco varia
Migliora il suo predecessore
Musica ripetitiva
Sistema di controllo ostico all’inizio
Molto Difficile
Manca una qualsiasi modalità Multiplayer
7.5
Inutile girare intorno alle cose: ci troviamo di fronte ad un buon titolo! Desert Storm II migliora il suo predecessore in parecchi comparti, e lo rende qualcosa di più di un semplice seguito. il gameplay è profondo al punto giusto, con il suo mix ben calibrato di azione, tattica, stealth ed esplorazione. Di buona fattura la realizzazione tecnica, cosa che fa sempre piacere. Sul voto, non proprio altissimo, incidono in maniera negativa l’assoluta mancanza di una modalità multiplayer (SACRILEGIO), che sarebbe stata davvero un elemento di rilevanza e l’eccesiva difficoltà dei comandi: bisogna davvero darci sotto alla grande per impadroinirsi appieno di tutti i controlli necessari. Questo ha influito negativamente sui voti di longevità (con il multyplater sarebbe stato un 9) e giocabilità. per questa seconda voce ha influito in modo deciso anche la difficoltà di fondo rilevata in tutto il gioco, anche a livello medio. basti pensare che, pur avendo una squadra di 4 uomini, perderne definitvamente uno solo vuol dire fallimento.
Voto Recensione di Conflict: Desert Storm II - Recensione
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