Recensione

Condemned: Criminal Origins

Avatar

a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

Facente parte della line up al lancio di Xbox 360, Condemned, sparatutto in prima persona che mescola sapientemente elementi tratti dai migliori survival horror, approda finalmente sui monitor dei nostri PC.

Dura la vita del poliziottoNel gioco vestiremo i panni di Ethan Thomas, un agente speciale della S.C.U. (Serial Crimes Unit), in pratica la polizia scientifica dell’F.B.I. che si occupa dei crimini commessi dai serial killer. In seguito ad una segnalazione, ci troveremo nel bel mezzo di una scena del crimine, in compagnia di un nostro collega e di un agente del posto. In seguito all’esame dei vari indizi arriviamo alla conclusione che il delitto è stato commesso dal killer conosciuto con il nome di “Agente Matrimoniale”, per il suo modus operandi che consiste nell’uccidere giovani donne e posizionarle insieme a dei manichini. Presto però ci accorgiamo che qualcuno si trova ancora all’interno dell’edificio, presumubilmente il malefico carnefice, quindi non ci resta altro che inseguirlo e arrestarlo. Come spesso succede, le cose non vanno per il verso giusto, infatti l’assassino riesce ad impadronirsi della nostra pistola di ordinanza e ad uccidere i nostri colleghi. A questo punto ci troviamo in un bel guaio, con l’F.B.I. alle nostre calcagna che ci considera un “ammazza sbirri” e un killer da ritrovare per dimostrare la nostra innocenza.

Quando C.S.I. incontra Silent HillAppena ci troveremo nel bel mezzo dell’azione noteremo che la nostra avventura si svolge completamente in prima persona, tutto è filtrato attraverso gli occhi di Thomas. Questa impostazione non ci deve trarre in inganno, in quanto il titolo non è il classico FPS, ma un vero survival horror con una telecamera inusuale per un gioco di questo tipo (questa scelta è stata operata anche da Call Of Cthulhu: Dark Corners of The Earth, allo scopo di farci immedesimare maggiormente). Il gameplay. di conseguenza, non è più incentrato sugli scontri a fuoco, ma su quelli corpo a corpo. Non mancheranno certo pistole, fucili e altre armi, ma si tratterà più che altro di eccezioni, ed inoltre il numero di proiettili delle stesse sarà determinato da quelli già inseriti al loro interno al momento del loro ritrovamento, niente ricarica quindi. Come dicevamo prima, l’accento è stato spostato nei combattimenti corpo a corpo, effettuabili con una gamma di armi contundenti davvero vasta: si spazia dagli sportelli degli armadietti all’ascia da pompiere, dalla mazza da baseball al piede di porco. Tutti questi oggetti saranno recuperabili direttamente dagli ambienti che ci ritroveremo ad attraversare durante la nostra avventura, ed ognuno di essi è caratterizzato da una serie di parametri quali, ad esempio, la velocità e il danno inferto. Ogni volta che potremo raccoglierne uno nuovo, un apposito indicatore su schermo ci mostrerà i vantaggi e svantaggi rispetto all’arma che stiamo correntemente impugnando.Parliamo ora dei nemici. Il titolo pullula di pazzi scatenati che infestano i vari ambienti di gioco, i quali inoltre sono dotati di una buona Intelligenza Artificiale. Infatti, così come noi, anche loro hanno la possibilità di reperire armi direttamente sul posto, e quindi non saranno così stupidi da fiondarsi contro di noi a mani nude. Inoltre cercheranno di fare il possibile per sorprenderci, magari nascondendosi dietro ad una colonna per poi attaccarci all’improvviso non appena ci avvicineremo, oppure facendo il giro cercando di sorpenderci alle spalle. Dovrete stare quindi particolarmente attenti, specialmente durante gli scontri di gruppo che si riveleranno ancora più letali. Peccato che il livello di sfida sia un po’ mitigato dalla eccessiva presenza di medikit sparsi per i livelli, che ci consentiranno di recuperare l’energia perduta, purtroppo però non sarà possibile portarli con noi ma solo usarli sul posto. Altra particolarità è quella di effettuare delle specie di “fatality”, dei colpi finali, ai malviventi ormai in fin di vita. In questo caso basta avvicinarsi al malcapitato in ginocchio a terra e scegliere una delle quattro opzioni presenti. Fondalmentalmente è una cosa abbastanza inutile in quanto basta un colpo o un calcio per finirli, ma si tratta di una aggiunta che aumenta decisamente le scene crude all’interno del gioco. Negli scontri sarà possibile utilizzare anche il “taser”, utile per immobilizzare temporaneamente in nemci con una scarica elettrica. Ovviamente questo dispositivo ha bisogno di un tempo di ricarica tra un colpo e il successivo, in modo da evitare il suo abuso, che renderebbe troppo facile la vita all’utente.Come specificato anche dal titolo del paragrafo, il titolo presenta delle fasi investigative che ricordano molto da vicino la celebre serie televisiva C.S.I.. Infatti a nostra disposizione avremo una serie di attrezzi utili per la rilevazione ed analisi degli indizi presenti nello scenario, quali una luce ultravioletta per la ricerca di tracce di sangue, uno spettrometro a gas per trovare corpi in decomposizione, un laser per le impronte digitali ed altro ancora. Tutti i dati potranno essere inviati al tenente Rosa, che si occuperà della loro analisi e ci informerà su quello che abbiamo trovato. Un po’ seccante il fatto che questi eventi siano tutti predefiniti e lineari, dando ben poca libertà al lato “investigativo” del giocatore: non appena entreremo in un’area dove potremo raccogliere le prove infatti ci verrà segnalato da un filtro video e da un apposito invito su schermo di premere il tasto adibito al compito.Parlando più specificatamente delle influenze da survival horror all’interno del titolo, non possiamo non menzionare gli ambienti, particolarmente curati e dove tutto è allo sbando e distrutto. Il fatto che ci ritroveremo sempre di notte a girovagare con la torcia accesa (infinita) per illuminare le varie aree, crea un atmosfera particolarmente carica di tensione. L’ottimo engine, inoltre, aiuta in questo senso, riuscendo a gestire finti di luce complesse e ombre dinamiche ben fatte. Assisteremo inoltre a varie “manifestazioni diaboliche” come nubi nere che passano attraverso lo scenario o allucinazioni visive di vario genere.

Aspetto tecnicoIl titolo sfrutta l’eccellente engine grafico creato dai Monolith per F.E.A.R., in grado di gestire su schermo un’ottima quantità di poligoni ed effetti speciali, in particolar modo gli effetti di luce e la gestione delle ombre dinamiche è davvero notevole. Questo si riflette sui requisiti richiesti per poter godersi il gioco al massimo dettaglio, all’incirca gli stessi del precedente F.E.A.R., anche se ho avuto la netta impressione che Condemned sia leggermente più “pesante”.Anche la parte sonora è stata particolarmente curata. Gli effetti sonori sono numerosi ed incredibilmente realistici, mentre la soundtrack è composta da pochi brani, ma molto d’atmosfera, in quanto i programmatori hanno deciso di eliminare quasi totalmente le musiche in favore del vostro respiro affannoso, dei passi e degli altri rumori dell’ambiente circostante. A questo scopo è quasi necessario giocare al titolo dotati di un impianto multicanale, che riuscirà ad immergervi ancora di più all’interno dell’atmosfera malata del gioco, facendovi sobbalzare sulla sedia ad ogni rumore che sentirete dietro di voi, oppure procedere cautamente dopo aver sentito dei gemiti e delle urla.Purtroppo, come spesso accade, il punto debole risiede nella longevità. Un giocatore medio a livello Normale non ci impiegherà più di otto ore a completare il titolo e la mancanza di una qualsiasi modalità multiplayer non fa che aggravare questo aspetto. Per aumentare un po’ la durata, i programmatori hanno inserito degli obiettivi da raggiungere (analogamente alla versione Xbox 360), che ci consentiranno di sbloccare una serie di immagini e filmati relativi alla realizzazione del gioco. Altro piccolo difetto nel gioco è dato dalla ripetitività degli ambienti, che spesso e volentieri si diramano in una serie di corridoi molto simili tra loro. Fortunatamente sarà difficile perdersi in quanto i programmatori hanno inserito una serie di “checkpoint” dai quali è solo possibile procedere e non tornare indietro; ad esempio attraversando una certa porta, essa si chiuderà definitivamente non lasciandovi la possibilità di tornare sui vostri passi.

HARDWARE

Requisiti Minimi:Processore: P4 2.0 GHZ o equivalenteRAM: 512 MBSpazio sull’hard disk: 8000 MBScheda Video: DirectX 9 compliant graphics card (ATI 9500 o NVIDIA 6200) con 128 MB di RAM oboard

Requisiti Consigliati:Processore: P4 2.4 GHZ o equivalenteRAM: 768 MBHard Drive Space: 8000 MBScheda Video: DirectX 9 compliant card (ATI 9800 or NVIDIA 6800) con 256 MB di RAM onboard

MULTIPLAYER

Assente

– Ottima atmosfera

– Sonoro coinvolgente

– Ottimo comparto grafico

– Mix ben riuscito fra FPS e survival horror

– Level design ripetitivo

– Scarsa longevità

7.7

Condemned: Criminal Origins si è rivelato un riuscito mix tra sparatutto in prima persona e survival horror. L’originale approccio ai combattimenti corpo a corpo e l’atmosfera malata che si respira addentrandosi all’interno dei scenari di gioco, uniti ad una realizzazione audiovisiva di ottimo livello, rendono il titolo un’esperienza assolutamente imperdibile per ogni amante del genere. Peccato per la scarsa durata, quasi una presenza costante per questa tipologia di giochi.

Voto Recensione di Condemned: Criminal Origins - Recensione


7.7

Leggi altri articoli