Recensione

Cold Winter

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a cura di Sage

Gli agenti segreti… ah, erano la mia passione quando, da piccolo, vedevo i film di James Bond. Chissà come deve essere bello –pensavo- avere a che fare con tutti quegli aggeggi, smascherare quella miriade di complotti e scontrarsi inevitabilmente con i supercattivi che vogliono conquistare il mondo. D’altro canto non pensavo certo a come potesse essere pericolosa una vita simile. Con Cold Winter ce ne faremo un’idea…

007Come già preannunciato voi impersonate un agente dell’MI6 (il servizio segreto britannico) di nome Andrew Sterling. Le prime battute del gioco non vi pongono certo di fronte ad una situazione invidiabile: catturati dalla polizia cinese, non potete che sopportare tutte le orribili torture che i vostri aguzzini vi infliggono per estorcervi informazioni sulla vostra missione. Come da procedura l’MI6 ha già cancellato i vostri dati e siete in pratica in balia della sorte. Fin quando una vostra vecchia collega e amica, Kim, fa irruzione nella prigione in cui siete detenuti e vi libera. Fin da subito dovrete cavarvela da soli, armati solo di una 9 mm., per uscire dalla terribile prigione. Ovviamente questa fase iniziale avrà la funzione di tutorial, spiegandovi passo per passo (tramite dei “suggerimenti”) le principali meccaniche di gioco. Dopo un po’ di peripezie e ammazzamenti vari, con un divertente scontro finale con un elicottero, finalmente riuscirete a scappare dalla prigione. E dopo… e dopo lo vedrete da soli! Non intendo svelare null’altro della trama e lasciare a voi il piacere e il divertimento di scoprirla. Abbiamo infatti a che fare con una storia che se non brilla per originalità è certamente ben costruita e caratterizzata da un sottile e intelligente filo d’ironia. A cominciare dalla divertente figura del nostro eroe, un vero e proprio “anti-James Bond”, tutt’altro che smoking e buona educazione, bensì parolacciaro e con addosso, per la maggior parte del tempo, vestiti tutt’altro che eleganti.

Uno dei tanti?I giocatori più “scafati” del genere degli FPS si accorgeranno, dopo qualche sessione di gioco, che il titolo non introduce sostanziali novità ad un genere certamente molto inflazionato come quello degli sparatutto in prima persona. Cold Winter è un titolo che mira soprattutto all’azione, a mantenere sempre costante l’adrenalina (in fondo è un FPS). I puzzle game presenti (non molti) sono infatti di facile risoluzione, specie per i più smaliziati, in modo tale da non impantanare eccessivamente l’azione di gioco. Certo, le novità che spezzano un po’ l’azione non mancano. Per esempio è possibile costruirsi da soli alcuni oggetti (come bombe o grimaldelli) raccogliendo nei vari livelli gli utensili opportuni. Il problema è che spesso non fabbricheremo gli oggetti giusti al momento giusto, anche per via del fatto che ci vorrà un po’ troppo tempo per reperire i materiali. Inoltre è stata implementata la possibilità di interagire in molti modi con gli oggetti dell’ambiente circostante. Potremo tirare lo sciacquone del water o scagliare sedie sulle teste dei nemici, così come creare ripari dalle sparatorie con i tavoli. Oddio, va da sé che tali novità non costituiranno nulla di veramente importante ai fini del gameplay vero e proprio, ma dimostrano almeno un pizzico di attenzione in più da parte degli sviluppatori…Il livello di sfida del gioco rientra nella media. I più smaliziati non avranno molte difficoltà a portare a termine il titolo, le cui ore di gioco effettivo si attestano sulle otto circa. La longevità del titolo è accresciuta grazie ad altre modalità più difficili, e soprattutto al supporto multiplayer. A tal proposito sono previste sei modalità di gioco per dodici mappe complessive. L’arsenale di cui disporremo è composto da circa venti armi diverse, senza contare i numerosi tipi di bombe utilizzabili. Tuttavia è stata compiuta una scelta controcorrente rispetto alla stragrande maggioranza degli sparatutto: scordiamoci la possibilità di trasportare dieci armi alla volta, in quanto non potremo portare con noi più di due armi da fuoco. Se da un lato questa scelta (che mira ad un certo realismo) potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere, da un altro è anzi una mossa intelligente che accresce il livello di sfida e l’attenzione del giocatore.

Gente che spara, arti che volanoLa cosa che mi ha principalmente colpito della grafica di Cold Winter è la gestione della fisica. Raramente, infatti, mi è capitato di vedere una così attenta cura nei movimenti di corpi, oggetti e quant’altro. Anche gli stessi cadaveri, una volta colpiti, cambieranno posizione in modo realistico. Non convince però l’effetto che si otterrà colpendo i nostri nemici, considerato che troppo facilmente gli arti si distaccheranno dai loro corpi. Per il resto il motore grafico svolge un ottimo lavoro e raramente (se non nelle fasi più concitate) il frame rate calerà vistosamente. D’altro canto i filmati in FMV non sono nulla di speciale o almeno nulla che non sia stato già visto in 10000 altri titoli.Si poteva prestare un po’ più di attenzione al comparto audio, in particolare verso le musiche di sottofondo, molte delle quali alla lunga risulteranno ripetitive. Buoni invece gli effetti sonori.Il sistema di controllo fa (quasi) completo affidamento sulle levette analogiche per muoversi e correre. Il sistema necessita di un po’ di esercizio da parte dei neofiti del genere, ma alla fine si padroneggerà bene. Specie grazie alla “comprensione” dei nemici, che più volte esiteranno prima di spararci. Scelta consapevole o involontaria? Personalmente opterei (non per buonismo) per la prima, poiché è fin troppo evidente come giustamente si sia voluto dare una mano in questo senso al giocatore. Certo, il gioco non è esente da problemi di I.A. dei nemici, ma ormai sembra un problema piuttosto comune a gran parte degli FPS.

– Divertente

– Ritmo di gioco incalzante

– Trama ben elaborata

– Ottima gestione della fisica

– Poco originale

– Non introduce novità di rilievo al genere

– Comparto sonoro migliorabile

7.6

Cold Winter è un FPS leggermente superiore alla media, divertente e godibile. Questo è quanto. Le piccole novità introdotte nel gameplay sono infatti chiari tentativi di aggiungere quel qualcosa di nuovo che serve a distinguere il titolo dalla moltitudine degli sparatutto in prima persona. La forza di Cold Winter sta nel saper riproporre molto bene ciò che (in generale) sa di “già visto”. Non abbiamo dunque a che fare con un titolo che innoverà mostruosamente il settore, ma i punti di forza sono evidenti e notevoli. Consigliato dunque a tutti quelli che hanno già provato i “big” del settore (in realtà non molti su PS2) e anche a chi si avvicina per la prima volta al genere.

Voto Recensione di Cold Winter - Recensione


7.6

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