Recensione

Codename Panzers: Phase 2

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a cura di Darkzibo

Dopo aver dato la possibilità di impersonare le opposte compagini della Seconda guerra Mondiale con il primo episodio, Stormregion torna sui nostri schermi con il secondo episodio della serie strategica Codename Panzers. Non si tratta di un nuovo gioco, ma di una specie di add on, che aggiunge alcuni elementi e innovazione al primo episodio. Molti si ricorderanno che, in questa serie, la possibilità di guidare le truppe naziste per conquistare il mondo, generò, all’epoca del primo episodio, non poche contestazioni anche se l’innovazione fu particolarmente apprezzata proprio nella terra germanica.

Il mondo in guerraIl canovaccio che ci troviamo di fronte, una volta installato il gioco, analizza minuziosamente alcuni avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale, anche quelli che difficilmente hanno raggiunto i clamori della storia, spostando lo scenario agli scontri avvenuti nel Sud dell’Europa e all’Est. Inizialmente vi sarà data la possibilità di scegliere tre diversi tipi di campagne che vedono contrapposti l’Asse anglo-americano, quello italo-tedesco e la resistenza jugoslava. Non sarà dimenticata nemmeno l’Africa, in qualche scenario, perché anche il continente nero ebbe il suo ruolo di rilievo nel secondo conflitto. Ogni campagna avrà un serie di missioni, ben concatenate tra loro che approfondiranno al meglio la storia affrontata in Codename Panzers: Phase 2. Per esempio, potrete svolgere la missione delle truppe inglesi a El Alamein e cambiarne l’esito imposto dalla storia. Ancora: potrete intraprendere la conquista delle colonia africane con l’esercito tedesco o l’attacco alla Libia con le truppe italiane La struttura del gioco è la medesima vista nel precedente episodio e ricalca il classico stile degli strategici in tempo reale: si potranno creare unità, disporle sul terreno di battaglia, entrare nelle città e impadronirsi degli avamposti o degli edifici più importanti. Tutte le azioni saranno governabili con il mouse dalla comoda e intuitiva interfaccia, posta nella parte bassa dello schermo. I soldati con qualche semplice comando, potranno strisciare, accovacciarsi, usare case diroccate o elementi naturali per sfruttarli come barriere dal fuoco nemico e usare l’utensileria presente all’epoca come i cannocchiali o i telefoni da campo. Che dire delle armi per la fanteria? Come nell’episodio originale le nostre milizie avranno a disposizione tutto l’arsenale presente nelle seconda guerra mondiale, ognuna con effetti diversi. E’ interessante vedere come i programmatori di Stromregion abbiano dato al loro titolo una modalità di bonus, in stile gioco di ruolo/gestionale: alla fine di ogni missione, vi verranno assegnati punti esperienza impiegabili per l’acquisto di nuove unità o per potenziamenti di varia natura. Un’innovazione che potrà far piacere agli appassionati, è senza dubbio l’alternarsi del giorno con la notte, che permetterà di impostare uno strategismo ancora più recondito: alcune cose, come lo spionaggio o le azioni in cui si richiede un minimo di stealth, potranno essere eseguite solo con il favore del buio. Le altre novità di questo upgrade, consistono anche nell’inserimento di alcune unità come il semovente DA 75/18 per l’Asse o il carro armato leggero per gli Alleati.Peccato che in alcuni casi l’ia sia evidentemente compromessa dimostrando lacune evidenti con scelte non proprio azzeccate durante l’azione. A correre in aiuto di coloro che cercano la vera sfida, arriva il multiplayer che risulta interessante perchè concede la sempre apprezzata modalità collaborativa, in cui ci si può accordare, in lan oppure tramite internet, con altri giocatori in modo da pianificare gli attacchi nei confronti dei nemici manovrati da altri utenti oppure dalla cpu. Altre modalità sono: la Supremazia, in cui, come si può facilmente comprendere, dovrete conquistare tutto il conquistabile e distruggere tutto il distruggibile, il Deathmatch dove, da soli o in compagnia, come nel più classico dei casi, sarà necessario eliminare le squadre avversarie.

Seconda missioneConsiderando la tecnica, non si può parlare di vere novità rispetto a Codename Panzers: Phase One, dato che ci troviamo di fronte a una sorta di add on, che ritocca marginalmente i vari aspetti. La grafica, una delle poche interamente tridimensionali per titoli del genere, rimane la medesima: non si tratta di un male se si considera che il primo lavoro dei programmatori di Stormregion raggiungeva vette altissime per il dettaglio delle textures, tant’è che tuttora serve un pc dotato di buone caratteristiche per farlo girare. In molti casi, effettuando lo zoom, non si poteva fare a meno di ammirare la profonda cura inserita nella risoluzione dei minimi particolari; per esempio, in qualche occasione, era possibile notare le parti più piccole che componevano le unità, dai semplici soldati ai mezzi cingolati, agli aerei. Parlando di unità, non si può non citare la ricerca minuziosamente storica e certosina alla quale ci aveva già abituato Stormregion. Non solo, il numero di mezzi militari e non e i soldati presenti nel gioco ammonta a circa 100 unità: non c’è molto da aggiungere se non fare un plauso ai programmatori per la precisone storica. I danni saranno realistici, per esempio, potrete riscontrare danni ai veicoli e le seguenti esplosioni saranno riprodotte in maniera molto realistica. Le ambientazioni, ben caratterizzate, sono molto dettagliate sia nelle zone urbane che in quelle più esotiche come l’Africa. Gli edifici difficilmente saranno ripetitivi (soprattutto quelli africani) e, come avviene per le unità, sono dettagliati minuziosamente. Spesso, soprattutto nel tentativo di conquistare le fortezze medio orientali, sarete chiamati a svolgere assedi: qui la telecamera vi riuscirà a immergere ancora di più nell’azione e nei momenti di attesa che precedono l’attacco. Il gioco mostra un motore grafico che, a volte, subisce sostanziali rallentamenti e questo neo, come accadeva nel precedente episodio, intacca non poco la struttura di gioco. Peccato. Il comparto sonoro, prodigo di effetti realistici, soprattutto nella riproduzione delle esplosioni, si attesta su buoni livelli, senza mai cadere nella banalità. La colonna sonora, come di solito accade per i titoli sulla seconda guerra mondiale, è epica e molto orchestrale: notevole è l’intento di riprodurre marce militari, impiegate per immergere sempre di più il giocatore nell’atmosfera della grande guerra.

HARDWARE

Requisiti di sistemaP3/Athlon 1,0 GHz (1,8 GHz raccomandati)256 MB RAM (512 MB raccomandati)Scheda video da 64 MB (128 MB raccomandati)100% DirectXDVD-RomWindows 2000 / XP3 GB di spazio libero sul discoDirectX 9.0c

– Molte unità

– Storia originale

– Engine grafico ben realizzato

– Sonoro ben reso

– Multiplayer collaudato

– Qualche elemento innovativo

– Nemici con IA limitata

– Rallentamenti grafici

7.8

Come spiegato precedentemente, Codename Panzers: Phase 2 si tratta fondamentalmente di un add on del precedente episodio e ripercorre gli avvenimenti non contemplati dal predecessore. Entra in campo l’Italia fascista, la resistenza slava e il continente africano, per un add on che sicuramente non potrà dispiacere a tutti coloro che si sono appassionati con il primo episodio. La storia, oltre che ad arricchire la cultura personale di ogni giocatore, riesce a catturarne l’attenzione, tenendolo protagonista del destino del mondo.

Le tre campagne, le varie modalità, compresa la cooperazione, garantiscono una buona longevità che raggiungerà vette esponenziali con il gioco online. Peccato che, soprattutto dal punto vista grafico, tutto sa di dejà vu e che il motore subisce numerosi rallentamenti: si tratta di un problema già riscontrato in Codename Panzers: Phase 1 e, con un minimo di attenzione, si sarebbe potuto evitare.

Coloro che ricercano uno strategico reale sulla Seconda guerra mondiale, attenderanno Codename Panzers: Phase 2 con impazienza soprattutto per la profondità ulteriore che dà rispetto ai classici strategici in tempo reale.

Voto Recensione di Codename Panzers: Phase 2 - Recensione


7.8

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