Codename: Panzers - Cold War
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a cura di Folken
E’ decisamente un buon periodo per gli appassionati di giochi di strategia, questo grazie all’uscita di titoli di grosso calibro come Dawn of War 2 e Empire: Total War, per non parlare dell’attesissimo secondo capitolo di Starcraft che speriamo possa essere presto disponibile. Tra questi pezzi da novanta, cerca di farsi spazio il nuovo nato della serie di Stormregion Codename: Panzers – Cold War, avvalendosi di uno scenario original, un gameplay piuttosto classico ma snello e veloce ed un ottimo comparto grafico. Sarà sufficiente per fare breccia nei cuori dei giocatori?
L’eterno scontro tra occidente e oriente L’anno è il 1949. Il mondo intero sta lentamente riprendendosi dalla Seconda Guerra Mondiale, mentre il Vecchio Continente si sta letteralmente dividendo in blocco sovietico a est e blocco delle nazioni unite a ovest. La tensione è tale che basterebbe anche solo un piccola scintilla per far scoppiare un nuovo conflitto su scala mondiale. Il mattino dell’8 aprile un incidente nei cieli di Berlino farà crollare i delicati equilibri raggiunti dando così il via a una nuova stagione bellica. Il giocatore dovrà gestire le forze occidentali con lo scopo di portare a termine le diciotto missioni che compongono la campagna single player, guidando piccoli gruppi sia di fanteria che di carri armati, in diverse location attraverso l’est Europa. Brevi sequenze filmate, che purtroppo non spiccano per qualità, unite ai briefing prima di ogni missione, vi permetteranno di seguire dell’interessante plot che farà da collante tra i diversi livelli. Similmente a quanto visto nei precedenti episodi della serie Codename Panzers, questo Cold War propone una buona varietà di compiti da svolgere, che possono andare dall’attaccare al difendere un obiettivo, talvolta lo stesso costringendovi così a cambiare repentinamente strategia, alla protezione di convogli in movimento, uniti a brevi compiti che vi verranno assegnati direttamente sul campo e che contribuiranno a mantenere molto dinamica l’azione di gioco. Purtroppo il tasso di varietà, seppur buono, non è elevatissimi e, alla lunga, gli obiettivi si assomiglieranno un po’ tutti.
A la guerra! Il gioco propone un’impostazione tipica da Rts caratterizzato da un’interfaccia utente piuttosto semplice ed agile. L’elemento principale su cui vengono costruite le diverse missioni, sono i cosiddetti punti di controllo, rappresentati con delle bandiere e presenti sul campo di battaglia in numero differente da missione a missione. Conquistato uno di questi, vedrete salire il contatore del vostro prestigio, unica risorsa presente nel titolo e moneta di scambio utile per poter acquistare nuove unità, compiere mosse particolari e così via. Va da sé che più punti di controllo conquisterete, più prestigio acquisirete. Sebbene questa scelta possa sembrare semplicistica, gli sviluppatori sono stati abbastanza abili nel mascherarla inserendo compiti sufficientemente vari e divertenti che spesso vi verranno assegnati anche direttamente sul campo. Il quantitativo di unità differenti è piuttosto limitato rispetto alla media tipica degli RTS, ma è stata una scelta esplicita di Stormregion che ha preferito dare al giocatore un’ampia possibilità di personalizzazione. Ad esempio i carri armati possono essere equipaggiati con il lanciafiamme, utile a sterminare la fanteria nemica, o trasformare le unità di trasporto in mezzi anfibi per guadare un corso d’acqua; o, ancora, far lanciare ad un’unità di fanteria una granata contro il nemico e così via. Presente anche il supporto aereo, nonché la possibilità di richiamare rinforzi (unico modo per rimpinguare le proprie fila) o elicotteri scout per visualizzare sulla mappa per pochi secondi la posizione delle unità nemiche. I soldati ingegneri potranno, inoltre, costruire delle strutture di supporto per ripristinare i danni subiti dai mezzi corazzati, mentre i medici potranno erigere una baracca/infermeria per curare le ferite dei vostri uomini. Questi ultimi, in sinergia con i carri armati di trasporto uomini, potranno essere sfruttati come curatori da affiancare alle unità di attacco per mantenerne alto il quantitativo di energia. Purtroppo Codename: Panzers – Cold War è afflitto da alcuni difetti minori che ne minano la qualità globale. Un esempio è l’IA nemica che pecca in capacità di adattamento e che vedrete in molti frangenti agire in modo piuttosto insensato e slegato da quella che è stata la vostra strategia di attacco. Questo elemento abbassa il livello di difficoltà generale, già non altissimo. Consigliamo quindi ai veterani di giocare in modalità difficile. Presenti anche alcuni problemi di path-finding che vi costringeranno a rincorrere alcune delle vostre unità disperse per il campo di gioco. Per il resto il giudizio complessivo sull’impianto di gioco è sicuramente positivo grazie a un buon bilanciamento tra profondità ed immediatezza.
Non sarà l’Unreal Engine, però…Il comparto grafico di Codename: Panzers – Cold War è di ottimo livello. Il Gepard Engine, motore proprietario di Stormregion, è in grado di gestire un alto livello di dettaglio unito ad una fisica realistica. Impostando la qualità al massimo potrete godere di texture molto dettagliate, oltre che di spettacolari shader apprezzabili soprattutto nella resa dei riflessi e dell’acqua. Molto buoni anche gli effetti speciali, con esplosioni spettacolari e che deformeranno in parte il terreno ed una resa delle fiamme a dir poco spettacolare. Anche le unità sono ben realizzate, sebbene la fanteria, vista da vicino, non goda dello stesso livello di dettaglio del resto. A confermare un giudizio decisamente positivo sul comparto grafico del gioco, il sistema di gestione delle condizioni meteo, ottimamente implementato e che garantisce variazioni in tempo reale, oltre che il passaggio da giorno a notte e viceversa. Purtroppo tanta spettacolarità si deve pagare abbastanza cara, in quanto vedrete il gioco scendere di frame rate in modo molto evidente e fastidioso in più occasioni. Visto il genere a cui appartiene, questo difetto non inficerà più di tanto il gameplay, ma appare comunque come un problema di ottimizzazione che speriamo venga sistemato con degli aggiornamenti. Di buon livello anche il comparto sonoro, con effetti azzeccati ma musiche che non spiccano particolarmente. Segnaliamo, infine, il supporto per sistemi dual-monitor. La longevità è molto buona, grazie alle diciotto missioni presenti, a patto, ovviamente, che teniate alto il livello di difficoltà.
HARDWARE
Requisiti Minimi* Processore: Intel Core 2 Duo 1.8 GHz o AMD Athlon X2 +4400 o superiore * RAM: XP 1 GB, Vista 2 GB * Scheda video: Radeon X800 o GeForce 6800 o superiore * Sistema operativo: Windows XP SP 2 o Windows Vista * DirectX: 9.0c o superiori * Hard Disk: 5,0 GB * Scheda audio: compatibile con le DirectX 9.0c
MULTIPLAYER
Il multiplayer è presente, anche se solo competitivo. Sarebbe stato infatti auspicabile la possibilità di affrontare l’intera campagna in co-operativa, opzione purtroppo assente. La modalità multi giocatore è stata ben implementata e contribuisce ad aumentare la longevità, oltre che ad ovviare ai limiti dell’intelligenza artificiale nemica, garantendo un alto tasso di divertimento.
– Ambientazione interessante
– Buona pfondità strategica
– Ottimo comparto grafico…
– Intelligenza artificiale piuttosto scarsa
– …ma pesante
– livello di difficoltà piuttosto basso
7.3
Codename: Panzers – Cold War risulta essere un buon esponente della propria categoria. I difetti riscontrati consistono in una difficoltà non troppo elevata, elemento invitante per i novizi, ma non altrettanto per i veterani degli RTS, unita a un’intelligenza artificiale che non permette di sfruttare appieno le possibilità tattiche offerte dal titolo. Altro problema è rappresentato dalla concorrenza, davvero agguerrita in questi ultimi mesi, elemento che renderà non poco difficile la vita del titolo Stormregion. Consigliato agli appassionati se giocato a livello difficile e a chi vuole approcciare per la prima volta il mondo degli strategici.
Voto Recensione di Codename: Panzers - Cold War - Recensione
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