Code of Honor 2: L'isola dei complotti
Advertisement
a cura di Star Platinum
Il genere degli sparatutto in prima persona rientra a pieno titolo tra quelli maggiormente presenti nella ludoteca PC e, nonostante il forte rischio di saturare una categoria fin troppo inflazionata, puntualmente ecco spuntare un nuovo prodotto pronto a presentarsi al grande pubblico con l’ambizione di stupire o quantomeno divertire, possibilmente proponendo qualche piacevole variante ad una meccanica ormai fin troppo collaudata. Questo nuovo prodotto diCity Interactive, seguito di quel primo Code of Honor che in realtà non era stato accolto con troppi consensi, non parte avvalendosi di elementi rivoluzionari, ma si affida ancora una vota ad una formula classica, puntando più sulla solidità che su elementi originali. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Lotta contro il tempoLa trama che fa da contorno alle vicende di questo Code of Honor 2: L’isola dei complotti, come era logico aspettarsi, non è che l’ennesimo banale pretesto per dare il via alla solite azioni di guerriglia organizzata. Non troverete nessun essere inquietante ad attendervi, nessun mostro proveniente dallo spazio, ambientazione particolare o poteri al limite delle facoltà umane, in quanto rispetto ad alcune recenti produzioni la strada scelta è dichiaratamente di stampo classico e poco incline a qualsiasi elemento fuori dagli schemi. Il tutto ha luogo a Ile Royale, una ex-colonia penale situata su una sconosciuta isola della Guyana Francese, sede di esperimenti Top Secret da parte di alcuni scienziati ed oggetto delle attenzioni particolari di alcuni terroristi del cosiddetto Fronte Rivoluzionario Globale. Al comando del folle Generale Hernando Mendoza, il gruppo di spietati mercenari irrompe nella struttura sbarazzandosi di chiunque gli capiti a tiro ed impadronendosi di un pericoloso reattore nucleare ad alto potenziale con l’intenzione di ricattare il governo francese. Se le richieste non saranno accolte infatti, la conseguenza sarà la distruzione del pericoloso congegno e conseguente sterminio di tutto ciò che le letali radiazioni incontreranno propagandosi nell’ambiente. Solo un gruppo di uomini dai nervi d’acciaio e perfettamente addestrati alle missioni più estreme può risolvere l’emergenza, ed è qui che entrerete in gioco voi, nei panni del Sergente Cluade Boulet della famosa Legione Straniera. Non si tratta esattamente di una passeggiata come potrete intuire, ma le vere difficoltà probabilmente arriveranno da tutt’altra parte. Una volta completata l’installazione ed avviato il gioco vi ritroverete di fronte alla solita schermata dove è possibile impostare i diversi parametri relativi alle prestazioni tecniche del gioco. In automatico saranno rilevate quelle migliori per l’hardaware in vostro possesso, tuttavia in qualsiasi momento è possibile settare tutto ciò che riguarda grafica e sonoro, in base alle proprie preferenze. Se deciderete di utilizzare la stessa versione per più giocatori, potrete inoltre creare un vostro Profilo personalizzato, utile a conservare i vostri progressi e le vostre impostazioni.
Uno sparatutto senza segretiLa prima modalità che analizzeremo è Giocatore singolo e consiste nella consueta campagna in cui, missione dopo missione, è possibile affrontare i nemici cercando di salvare il mondo, possibilmente portando a casa la pelle. La meccanica contiene tutti gli elementi che da anni contraddistinguoni i fps. Troverete infatti ambientazioni abbastanza varie che alternano zone all’aperto in cui sfruttare la vegetazione e ripari naturali ad altre ambientate all’interno dell’imponente struttura ormai divenuta base operativa dei terroristi e sarà compito vostro quello di riuscire a fruttare nel miglior modo possibile ogni elemento organizzando al meglio agguati e riparandovi dal fuoco nemico. La presenza di numerosi elementi ambientali con cui interagire risulta inoltre discretamente utile soprattutto negli spazi chiusi, dove può essere sfruttata con intelligenza organizzando vere e proprie trappole contro gli incauti nemici, avvalendosi di esplosioni, fughe di vapore e fuoco, risparmiando preziose munizioni per i momenti di massima pressione. Interessante sono anche le diversità che accompagnano le molte armi a vostra disposizione, in grado di offrire ottime prestazioni sia da distanza ravvicinata che per attacchi più tattici. Non tutti gli strumenti di distruzione sono efficaci in qualsiasi condizione: ad esempio un fucile d’assalto si rivela un importante aiuto per farsi largo senza avvicinarsi troppo ma risulta assai scomodo in spazi ristretti, dove è consigliabile affidarsi ad una pistola automatica come la MP-5, senza dimenticare vere e proprie armi cult quali il fucile a pompa, coltelli, granate, fucili da cecchino dotati di proiettili perforanti e molto altro ancora. Ben sviluppata inoltre è la possibilità di sfruttare le armi lasciate dai nemici caduti in battaglia, fattore che incrementa ulteriormente il buon numero di oggetti cui scegliere, tra l’altro tutti realmente esistenti nel mondo militare. Arrivati a questo punto qualcuno potrebbe erroneamente pensare che il gioco, pur risultando molto classico, non soffra comunque di evidenti difetti, ma purtroppo è proprio dal punto di vista del gameplay che emergono i problemi più gravi. L’intelligenza artificale dei nemici è infatti decisamente bassa a qualsiasi livello di difficoltà decidiate di giocare e l’azione risulta troppo spesso prevedibile e fortemente menomata in quanto a coinvolgimento e “tecniche” da adottare per aver ragione di avversari fin troppo ingenui e poco reattivi. Se a tutto questo aggiungete un engine poligonale che non appare mai esente da difetti, potrete ben capire come in realtà i buoni propositi siano presto spazzati via senza scampo.
Un bel gioco dura pocoMai come in questo caso proverbio può dirsi più inadatto. La campagna pensata per il singolo giocatore è infatti disarmante per semplicità e mancanza di stimoli, pertanto anche senza compiere sforzi eccessivi riuscirete a completarla nell’arco di tre ore circa. Gli sviluppatori hanno pensato di ovviare a questo limite rendendo disponibile un gioco bonus (previa registrazione sul sito per ottenere il codice di sblocco) e affiancando all’avventura principale il multiplayer online. Le opzioni a disposizione nemmeno qui riescono a stupire: si va dal classico Deatmatch (in singolo o a squadre), fino ad una sorta di rubababdiera, in cui lo scopo principale non consiste nell’uccidere più nemici possibili ma soltanto nel riuscire a portare alla propria base la bandiera trafugata al nemico. Anche qui però segnaliamo due elementi che faranno storcere il naso a molti. Il primo consiste in una vera e propria desolazione online, che renderà insopportabile l’attesa per la ricerca di un avversario degno di tale nome. La seconda, ben più grave se considerata nell’ottica del periodo attuale, risiede nel comparto tecnico che presenta gravi cali di frame-rate, tali da rendere impossibile lo svolgimento del gioco in modo sufficientemente fluido.Per quanto riguarda la realizzazione tecnica vi sono poche luci e molte ombre. Pur impostando tutti i parametri al massimo COH2 non convince mai. né per dettagli. né per qualità in generale. I modelli poligonali e le ambientazioni risultano discreti, così come le texture e gli effetti di illuminazione, tuttavia ogni cosa sembra appartenere più ad un prodotto di un paio di anni fa che non ad un gioco del 2008, considerando i notevoli passi da gigante fatti in questo ambito. L’engine poligonale, come anticipato, risulta discreto offline ma presenta anche tutta una serie di bug ben noti agli appassionati di fps, con il personaggio che s’incastra negli angoli ed altre problematiche simili e di vecchia data che sicneramente speravamo di non dover più vedere in un gioco per PC.Sufficiente il sonoro, con musiche nella media, effetti sonori apprezzabili ed un doppiaggio in italiano convincente. Il sistema di controllo risulta comodo e preciso, ma a livello di puro divertimento i gravi difetti segnalati risultano fin troppo pesanti per consentire al gioco di ritagliarsi un proprio spazio e finiscono inevitabilmente per penalizzarlo in maniera evidente. Peccato, con qualche correzione il risultato non sarebbe stato sicuramente eccellente, ma almeno sufficiente e degno di essere preso in considerazione, seppur con le riserve del caso.
HARDWARE
Requisiti minimiSistema Operativo:Windows 2000/XP/VistaProcessore:MULTIPLAYER
Deathmactch, Deathmatch a squadre e Cattura la bandiera.
– Gameplay immediato…
– Numerose armi tra cui scegliere
– Prezzo interessante
– …ma decisamente obsoleto
– I.A. dei nemici ridicola
– Presenti numerosi bug nell’engine poligonale
– Longevità inesistente
4.5
Code of Honor 2: L’isola dei complotti non soltanto risulta un prodotto datato e privo di qualsiasi spunto originale, ma è anche afflitto da numerosi problemi che non permettono al gioco di risultare interessante nemmeno per gli appassionati di fps. L’aspetto tecnico è poco ispirato e deficitario nell’elemento principale, l’engine poligonale, che proprio non riesce a offrire una fluidità costante e apprezzabile. Il gameplay risulta inoltre seriamente compromesso da un’intelligenza artificiale dei nemici davvero ridicola che, abbinata a una longevità molto inferiore alla media, risulta essere il classico colpo di grazia verso un titolo sulla carta con buone potenzialità, ma che mostra evidenti lacune nella pratica. Il prezzo budget cui viene venduto (circa diciannove euro) potrebbe essere l’unico motivo per avvicinarsi a questo gioco, che altrimenti risulterebbe molto inferiore rispetto a una qualsiasi produzione per PC pubblicata nell’ultimo anno.
Voto Recensione di Code of Honor 2: L'isola dei complotti - Recensione
Advertisement