Code Lyoko: Quest for infinity
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a cura di OrsoR@ro
Code Lyoko è la trasposizione videoludica di una serie animata trasmessa sulla rete francese “Canal J”. In tutta sincerità, tale cartone animato non è affatto popolare, proprio perché da noi è ancora conosciuto in modo marginale. Così, immaginando di non essere il solo a non essere informato sulla serie, ne illustrerò brevemente la trama. Un gruppo di cinque studenti del “Kadic Junior College” viaggia nel fantastico mondo di Lyoko. Esso non è reale, ma situato all’interno di un “supercomputer” che si trova nella fabbrica sotterranea vicino al college. Il loro mondo virtuale non è però pacifico, ma è stato preso d’assalto da una potente entità, un enorme virus si potrrebbe definire, di nome Xana e guidato dal cattivo di turno, tale Williams, che sta intasando la rete attraverso il controllo delle torri site in ogni pianeta di Lyoko. Aelita, Jeremie, Odd, Ulrich, e Yumi – questi i bizzarri nomi dei protagonisti – avranno il duro compito di liberare il proprio mondo, impossessandosi nuovemente delle torri.
Enter The MatrixOgni singolo livello prende parte dalla fabbrica segreta, dove Jeremie ha il controllo del supercomputer. Egli non andrà in missione, ma avvierà il processo di virtualizzazione che ogni volta trasporterà i nostri eroi nel pianeta desiderato. Questo, a prima vista ricorda molto il noto film Matrix, dove il confine tra vita reale e realtà virtuale era davvero labile. Tutto ciò accade in modo assai simile in Code Lyoko. A parte Jeremie, gli altri quattro personaggi saranno inviati tendenzialmente insieme, cosicché avremo la possibilità di cambiare eroe ogni qual volta lo desidereremo. Sarà il D Pad ad offrirci tale possibilità, grazie alla pressione di una quattro direzioni della croce direzionale del Wii Remote, grazie alle quali potremo decidere di controllare uno dei personaggi e cambiarlo in qualsiasi istante di gioco. Ognuno di essi ha dei poteri propri e diversi rispetto ai compagni, e sarà grazie alla loro cooperazione che si riuscirà a proseguire nel gioco. Nonostante le loro mosse e capacità siano diversificate, i comandi di base sono i medesimi per tutta la compagnia. Lo stick analogico del Nunchuk servirà per il movimento, il pulsante B per azionare le armi, Z per parare i colpi o schivarli e infine A per il salto. Ogni membro del gruppo, come ribadito, avrà in dotazione particolari capacità, dettate dalla diversa tute che indossano. Aelita,Odd e Yumi, avranno in dotazione raggi laser in grado di colpire nemici a lunga distanza, mentre Ulrich si diversifica dagli altri perché è in possesso di una spada da samurai. Accanto a queste capacità base ve ne sono altre che si renderanno disponibili poco alla volta. Il primo attacco di Xana ha infatti danneggiato il computer di bordo della fabbrica, e recuperare tali poteri non sarà immediato. Sparsi nei vari pianeti, troveremo i “package” appositi, contenenti i dati per riabilitare tali capacità speciali. Queste ultime cercheranno di sfruttare i peculiari comandi del Wii Remote, seppur con non esaltanti risultati. Solo per fare qualche esempio e non spoilerare più di tanto, Odd avrà la possibilità di saltare da un muro all’altro attraverso la pressione del tasto A e il contestuale movimento del Wii Remote nella direzione della piattaforma da raggiungere e Aelita potrà congelare i propri nemici.
La noia virtualeIl gameplay di Code Lyoko si basa su un misto di platform e azione, ma risulta molto appesantito da una telecamera male impostata, sempre fissa dietro il nostro personaggio, che indica di volta in volta la direzione da seguire, forzando quasi il movimento in tal senso. Spesso la visuale non è la migliore possibile, ma dovremo accontentarci, causa l’impossibilità di manovrarla a nostro piacimento. I raggi laser, o più in generale, ogni nostro attacco, dovrà essere realizzato, puntando il Wii Remote verso il nemico e spostando il mirino verso il rivale di turno. I combattimenti non risultano molto vari, spesso si traducono nella semplice pressione continuata e non interrotta del pulsante B con grande delusone per chi si aspettava un approccio più ragionato e interessante. Più complicato invece, risulta l’utilizzo delle mosse speciali precedentemente illustrate. Queste, non potranno essere utilizzate “ad libitum”, ma dipenderanno da una barra d’energia presente nella parte superiore dello schermo, che andrà rigenerata passando attraversando grandi fasci luminosi. Scopo principale di ogni missione sarà unicamente la riconquista della torre appartenente a quel territorio e ciò si tradurrà in una notevole e negativa monotonia che andrà sempre più incidendo sulla vostra voglia di prosegure. Ad intervallare tali compiti ci sarà un tratto spaziale – chiamato Vuoto Numerico – che dovrà essere attraversato con navicelle spaziali costruite da Jeremie. Tali fasi di gioco sono alquanto limitate e non aggiungono nulla ad una struttura troppo povera di idee. La navetta sarà in movimento automatico e a voi sarà lasciato solo di muoverla destra e sinistra, in alto e in basso, tramite l’utilizzo del puntatore. I missili potranno essere sganciati solo quando avremo inquadrato il nemico, venendo disattivati per il resto del viaggio, che durerà, nella migliore delle ipotesi, pochi minuti. In definitiva è triste ammettere che ciò che caratterizza il gioco è una totale mancanza di profondità. Come spesso accade (di recente gli esempi potrebbero essere molteplici…) questo titolo è caratterizzato da una disarmante semplicità, scarsa intelligenza artificiale dei nemici, vite infinite che minano fortemente il livello di difficoltà, oltre che numerosi altri difetti. La varietà di nemici è sufficiente, con alcuni di essi che potranno essere eliminati solo attraverso le abilità speciali. Solo dopo aver sterminato tutti gli alieni presenti sul territorio apparirà una piattaforma o si aprirà un varco che permetterà di poter continuare il cammino verso la torre di turno e va segnalato che il percorso da seguire vi porterà spesso a ripetere più volte un livello. Difatti, una volta superato, dovrete tornarci quando avremo acquisito maggiori poteri, perché sicuramente sarete in grado di raggiungere zone prima inaccessibili. Tra una missione e l’altra vi sarà anche concesso di sviluppare i vostri poteri e per fare ciò userete i punti guadagnati in missione uccidendo nemici o distruggendo oggetti. E’ davvero tutto!
Grafica: siamo alle soliteBasterebbe un breve passo indietro verso la Old Generation per inquadrare la realizzazione tecnica di questo gioco. Graficamente scarno e spoglio al limite della mediocrità, forse è davvero un po’ troppo questa volta… Le ambientazioni appaiono vuote, le zone desertiche prive di particolari, il tutto si riduce a una lunga serie di piattaforme e niente altro sulla scena. Il character design dei personaggi è molto semplice, così come tutti i nemici e lo stile “cartonesco”, coadiuvato da colori accesissimi, non basta a dare un giudizio positivo e appagante sll’aspetto grafico. Le cut-scene d’intermezzo sono pochissime, si contano sulle dita di una mano… letteralmente. La sensazione che si ha è di assoluto anonimato e non pensiamo davvero che qualcuno possa offendersi se non sentiremo la mancanza di questo gioco, una volta che sarà presto finito nel dimenticatoio.
– Semplice…
– Belle alcune mosse speciali
– Alcune idee interessanti
– …a tratti decisamente troppo
– Graficamente insufficiente
– Nulla di nuovo sotto il sole
Telecamera virtuale non sempre godibile
5.5
The Game Factory sforna un titolo insufficiente e troppo povero di idee. Anche stavolta il pubblico cui si rivolge è quello dei più giovani, ma di certo la poca popolarità che ha la serie animata qui in Italia non spingerà quasi nessuno a comprarlo. Graficamente poco curato, con un sonoro anonimo e insipido, non si riesce ad essere positivi nemmeno volendo. Conquistando punti vi è la possibilità di sbloccare artworks, schede dei personaggi presenti nel gioco e poco più. Idea carina ma non più originale, dato che ormai è presente in molti videogiochi. Da segnalare che nella confezione del gioco è compreso un dvd con tre episodi di Code Lyoko.
Voto Recensione di Code Lyoko: Quest for infinity - Recensione
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