Recensione

CoH 2: The Western Front Armies

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a cura di Pregianza

Nel competitivo e decadente mondo degli rts, i Company of Heroes sono tra i pochi dominatori rimasti. Il secondo capitolo della serie, uscito l’anno scorso, ha dato una bella lucidata alla corona duramente conquistata dai Relic, ma non è riuscito da solo a ravvivare un genere ormai abbandonato dalla maggior parte dei suoi vecchi fan, in favore dei sempre più diffusi MOBA. Questo però non significa che gli strategici non abbiano più presa sui videogiocatori: c’è sempre un pubblico di fedeli veterani pronti a combattere, e buona parte delle software house dedite alla ricostruzione di questa tipologia di giochi non manca di coccolare questi instancabili guerrieri del mouse con qualche novità di tanto in tanto. 
Per chi, appunto, ancora bazzica tra i server di Company of Heroes 2, oggi arriva un bel dlc chiamato The Western Front Armies. L’espansione aggiunge a tutti gli effetti due armate, le forze americane e gli Oberkommando tedeschi, ricollegandosi al predecessore e offrendo due stili di gioco estremamente diversificati rispetto alle forze preesistenti. Saranno novità gradevoli, o insufficienti a riaccendere la scintilla degli appassionati?
Leggero o pesante? Scelta dura
Partiamo subito precisando che, se vi aspettate una campagna o un tutorial dedicato alle due nuove armate, cascate purtroppo malissimo. The Western Front Armies non offre praticamente nulla dal punto di vista del singleplayer, al di fuori di un ribilanciamento dell’IA nella modalità Skirmish. Se prima, infatti, anche a facile l’intelligenza artificiale aveva tutte le carte in regola per fare a pezzi i giocatori meno esperti, ora i settaggi sono più sensati e la cpu meno aggressiva, dunque se vorrete testare le nuove unità con tutta calma non ci saranno problemi.
Gli extra sono tutti concentrati sull’online. C’è una chiara opzione per cercare le partite pubbliche, varie nuove mappe, e la possibilità di giocare in rete anche per chi non possiede il gioco originale. Le star dello spettacolo, ad ogni modo, sono le due nuove fazioni, che vanno come al solito analizzate a fondo e sfruttate in modo intelligente per dominare i campi di battaglia di Company of Heroes.
Usare gli americani è da subito un’esperienza abbastanza unica. Quest’armata parte subito con una comoda base già formata e rinforzata a dovere, ma può costruire le unità avanzate solo una volta messe in campo delle unità dotate di specifici comandanti. Le forze statunitensi sono simili ai russi per l’enfasi sulla fanteria, ma devono essere usate in modo molto più offensivo, poiché sono estremamente mobili, dotate di granate fumogene per coprire la ritirata, hanno accesso in poco tempo ad armi anticarro e brillano davvero solo quando vengono divise per conquistare rapidamente più punti di controllo e risorse possibili. Questo esercito sfrutta anche i reparti di paracadutisti, che permettono di cogliere di sorpresa gli avversari con un attacco dal fianco e non fanno che sottolineare ulteriormente l’aggressività e adattabilità dell’armata. In parole povere, una manna per chi ama mettere subito sotto pressione il nemico.
Gli Oberkommando invece sono l’esatto contrario. Qui la potenza deriva dei mezzi corazzati, pesanti tank che dominano la battaglia dopo molti minuti di strenua resistenza. Sono un esercito difensivo, caratterizzato dalla necessità di prendere subito il controllo di vari punti strategici e dalla presenza di strutture mobili, che possono venir “montate” in prossimità delle risorse per difenderle con più facilità. Contro gli Oberkommando le partite si trasformano in una guerra d’attrito. Più si avanza, più facile diventa per loro mettere le mani su tank poderosi, e peggiore diventa la situazione per il nemico. È un’armata costruita attorno all’attenta analisi del campo di battaglia e al controllo tattico degli scontri, vista la mobilità dei suoi edifici e la presenza di unità pesanti estremamente variegate. 
In parole povere, due stili di gioco freschi freschi per i fan di Company of Heroes 2, che riempiranno di gioia gli appassionati. Persino le nuove mappe ci sono parse bilanciate a dovere, e accompagnate da qualche ritocco all’ottimizzazione del motore di gioco, che sembra rendere il tutto più stabile. Meno bene i bug, che portano ancora qualche truppa a pietrificarsi senza motivo alcuno e il pathing ad andare a casaccio, ma perlomeno si tratta di eventualità rare.
Il vero difetto del dlc è, pertanto, la scarsità dei contenuti. Il costo non è bassissimo e per chi già possiede il gioco base la spesa potrebbe sembrare eccessiva per due armate extra. Per i neofiti invece l’accesso al comparto online a quel prezzo è un affare… tolto un problema: senza campagne né tutorial dedicati, il processo di apprendimento risulterà a dir poco traumatico. 

– Le due nuove armate sono uniche e interessanti

– Nuove mappe ben bilanciate

– IA ritoccata alle difficoltà minori

– Completamente priva di contenuti single player

– Niente tutorial extra per aiutare i neofiti con le nuove armate

– Permangono dei fastidiosi bug

7.0

The Western Front Armies è un dlc di qualità, ma praticamente solo per chi è già un veterano della serie e desidera più opzioni online. Le nuove armate sono uniche e divertenti da usare, e le mappe extra sembrano ben bilanciate, ma se cercate contenuti singleplayer o un’espansione capace di introdurvi con grazia al mondo dei Company of Heroes, non è qui che la troverete. La consigliamo solo ai giocatori esperti.

Voto Recensione di CoH 2: The Western Front Armies - Recensione


7

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