Recensione

Cities: Skylines

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di Cities: Skylines
Cities: Skylines
  • Sviluppatore: Colossal Order
  • Produttore: Paradox Interactive
  • Piattaforme: PC , XONE , APPLE
  • Generi: Gestionale
  • Data di uscita: 10 marzo 2015 - 28 aprile 2017 (Xbox One) - 15 agosto 2017 (PS4) - 14 settembre 2018 (Switch)

Su PC, nel corso del mese di marzo di due anni fa, ha visto la luce un titolo gestionale realmente sorprendente, capace di riabilitare un genere negli ultimi anni dimenticato dai più, ma a quanto pare in grado ancora di regalare non poche soddisfazioni sotto il profilo ludico. Stiamo parlando di Cities: Skylines, a conti fatti quello che molti giocatori definirono come il nuovo SimCity (pur con le dovute limitazioni). Ed effettivamente, il gioco si avvicinava molto alla magnificenza del titolo ideato da Will Wright, e lo faceva portando una mole di opzioni e di modalità che rendevano il city builder di Colossal Order e Tantalus il prodotto perfetto (a questo indirizzo trovate ad ogni modo la precedente recensione targata SpazioGames e relativa all’edizione PC). Ora, a ben due anni di distanza, gli sviluppatori hanno coraggiosamente deciso di convertire il gioco su console, più nello specifico su Xbox One, lasciando intatta tutta la complessità e la ricchezza di opzioni del titolo originale. Solo, con la possibilità di usare il joypad griffato Microsoft per realizzare da zero, mattone su mattone, la nostra metropoli personale. Questo ci farà forse rimpiangere mouse e tastiera? 
La città dei nostri sogni
L’adattamento di Cities Skylines a opera di Tantalus e Colossal Order si pone quindi come una conversione senza troppi fronzoli del gioco originale, adattato al controller Microsoft e senza alcuna modifica alla struttura di base o ai contenuti proposti. Partiamo però dalle basi: la versione Xbox One di Cities Skylines si propone ancora una volta come un city builder dalle mille sfaccettature: la mancanza di un tutorial fa da subito capire che abbiamo a che fare con un prodotto che non guarda in faccia il giocatore inesperto, e che anzi lo getta giocoforza all’interno di un contesto professionale e decisamente complesso. Come prima cosa andrà scelto il terreno su cui costruire poi la nostra metropoli, facendo molta attenzione relativamente alla posizione su cui decideremo di fondare la città. La presenza di corsi d’acqua, unita a quella di risorse più o meno fondamentali (incluse ovviamente quelle energetiche) ci daranno modo di gettare le basi per le prime strade utili a collegare l’autostrada al nostro centro abitativo. Ed è da questo punto che il giocatore avrà libero arbitrio su come, cosa e dove costruire. Dalle semplici strade, dicevamo, passando per interi agglomerati di edifici che andranno poi a comporre i quartieri, gestendo allo stesso tempo delicati elementi come l’economia del luogo, le tasse da imporre ai cittadini e, cosa più importante, le reti fognarie e idriche. Nulla insomma sarà lasciato al caso, visto e considerato che dovremo fare moltissima attenzione alle priorità organizzative. Il giocatore sarà chiamato continuamente a intervenire sulla propria città: non vi sarà momento in cui, anche solo per distrazione, potremo concederci un attimo di pausa, date le continue richieste dei cittadini e i problemi che emergeranno in fase di costruzione. E ve ne saranno un bel po’ potete starne certi, dato che non appena la città assumerà le forme di una vera e propria metropoli, stare dietro a ogni singolo dettaglio vorrà dire non poter permettersi il lusso di ignorare neppure la più piccola delle richieste da parte di un onesto cittadino.
Ottimo lavoro, signor sindacoOgni mappa sarà composta da venticinque caselle, di cui nove sbloccabili dall’utente, per oltre trenta chilometri quadrati di suolo edificabile, per un totale di circa un milione di abitanti. E se a questo punto la paura di non riuscire a gestire una popolazione così grande in un ambiente così vasto vi starà attanagliando, sappiate invece che il lavoro di cesellamento dei vari comparti per la gestione dell’organico ha dell’incredibile: ogni settore, sia quello residenziale, industriale o commerciale, è legato a doppio filo con il precedente grazie a un chiaro sistema di domanda e offerta. Equilibrare i vari comparti è infatti l’obiettivo primario in Cities: Skyline: dare luce verde alla costruzione ingiustificata di grattacieli starà a significare il tracollo finanziario in breve termine, mentre dosare la messa in atto di piccole strutture abitative, in quartieri nel quale il turismo è particolarmente florido, permetterà a sua volta di abbassare le tasse alle attività commerciali di quei determinati luoghi,  con un conseguente aumento dell’indice di gradimento generale. Ovviamente, ogni zona della città richiederà un diverso approccio alla situazione, inclusa la gestione del traffico, dell’inquinamento, o anche dello smaltimento dei rifiuti. Per non parlare del fatto che anche i defunti avranno bisogno di cimiteri nei quali riporre le salme dei nostri cari cittadini trapassati a miglior vita (stando attenti a spese per il trasporto della bara e per la sepoltura nel Campo Santo).
Senza dimenticare ovviamente il fattore tempo, che come in ogni city builder degno di tale nome anche in Cities: Skyline ha un ruolo rilevante, anche se purtroppo è una nota dolente: la costruzione di zone abitative o commerciali obbligherà a lunghe attese, e un’accelerazione “temporale” è cosa buona e giusta. Anzi, sarebbe cosa buona e giusta, visto che in questa edizione per console Xbox One potremo solamente mettere in pausa lo scorrere del tempo, per poi riprenderlo successivamente. Vale a dire che saremo costretti a sorbirci lunghissime e interminabili attese prima di vedere costruiti stabili o locazioni di vario tipo. Francamente vien da chiedersi il perché di questa scelta, visto che il poter accelerare il tempo avrebbe reso le attese sicuramente meno snervanti (con conseguente godimento da parte del giocatore/costruttore edile).
Mettere la prima pietra
Il passaggio da PC a Xbox One, seppur indolore, ha però segnato un cambiamento netto e impossibile da evitare. Stiamo parlando dell’abbandono di mouse e tastiera a favore di un utilizzo pressoché totale del più consueto – perlomeno per l’utenza console – joypad analogico. Il risultato è un feeling simile a quello del puntatore del mouse, con lo stick analogico sinistro che sposta un puntatore che cambierà funzione in base allo strumento selezionato, aiutando il giocatore con una specie di “saltello” non appena questi entrerà in corrispondenza di un dettaglio sensibile o utile ai nostri progressi, Va da se che la precisione e la velocità del cursore non sono in alcun modo paragonabili a quelli visti – e provati – su PC, sebbene dopo qualche ora l’abitudine prenderà il sopravvento. Va detto comunque che un sistema di controllo così atipico per un pad di Xbox One non poteva in alcun modo essere adattato diversamente. Le novità dell’edizione Xbox One non finiscono qui: la versione console comprende infatti il primo DLC del gioco chiamato “After Dark”, il quale introduce numerose opzioni extra relative alle attività notturne, anche per i trasporti pubblici e il turismo. Non v’è traccia purtroppo dei DLC “Snowfall” e “Natural Disasters”, così come è totalmente assente il supporto alle mod, Sotto il versante grafico non si notano invece modifiche sostanziali, essendo il gioco Paradox stato convertito sulla piattaforma Microsoft senza alcun tipo di ritocco o miglioramento (non che un prodotto del genere necessiti di chissà quale sfarzo grafico, del resto).

– Il primo, vero city builder su console di attuale generazione

– Mole impressionante di opzioni e variabili di gioco

– Longevità pressoché infinita

– Decisamente ostico per i neofiti

– Mancanza delle espansioni Snowfall e Natural Disasters

7.5

La versione console di Cities: Skylines mantiene assolutamente intatto tutto il potenziale dell’edizione PC apparsa nei negozi virtuali – e non – un paio di anni fa, conservando anche la varietà di opzioni e la possibilità di costruire letteralmente da zero la città dei nostri sogni. Certo, proprio come al tempo della sua uscita originale si tratta di un titolo assolutamente non adatto ai neofiti, né tantomeno a coloro che pensano che bastino un paio di click per diventare i Renzo Piano del videogioco. Superato l’impatto, anche dovuto all’assenza di tastiera e (soprattutto) mouse, vien da sé accorgersi di come Colossal Order e Tantalus abbiano compiuto un signor lavoro di conversione. E ora, afferrate il vostro martello pneumatico e tornate tutti al lavoro: la città aspetta voi.

Voto Recensione di Cities: Skylines - Recensione


7.5

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