Il Verdetto di SpazioGames
Di questi tempi non si può certo dire che gli amanti del medioevo e delle sue battaglie combattute a colpi di spada e scudo non abbiano trovato pane per i loro denti. Mount & Blade continua ad essere il gioco per eccellenza quando si tratta di grandi conflitti, assedi a castelli o roccaforti e quant’altro, mentre il recentemente rilasciato War of the Roses sposta l’attenzione dei giocatori su scontri più contenuti, svolti esclusivamente online con altri giocatori e con un sistema di combattimento tanto profondo quanto simulativo. A questi si aggiunge ora Chivalry: Medieval Warfare, ultima creazione di Torn Banner Studios disponibile già da qualche tempo su Steam. Differentemente dai due “concorrenti”, quest’ultimo preferisce un approccio più semplice e limitato alle battaglie, ma non per questo realizzato con meno cura. Dopo averlo provato a fondo siamo ora pronti a trarre le nostre considerazioni.
Spade, scudi e calci rotanti
Cavalieri, in marciaaaaaOvviamente un sistema di combattimento così profondo sarebbe completamente sprecato se non fosse accompagnato da una buona varietà di classi e armi da utilizzare, così come differenti modalità in cui cimentarsi. All’inizio della partita, così come in ogni momento durante la stessa, sarà possibile accedere a un menu di facile consultazione mediante il quale scegliere la classe che si vorrà impersonare. Quattro quelle disponibili: cavaliere, arciere, soldato d’avanguardia e uomo d’arme, ciascuna delle quali dotata di caratteristiche peculiari e armi specifiche che ne accentuano ulteriormente le differenze. Gli arcieri, per esempio, risultano essere estremamente letali sulle lunghe distanze, mentre i cavalieri, equipaggiati con armature pesanti e possenti spadoni o asce a due mani, sono delle vere e proprie macchine da guerra nei combattimenti ravvicinati. Ogni classe vanta peraltro un buon campionamento di armi differenti, le quali verranno sbloccate una volta eseguito un determinato numero di uccisioni con una della medesima categoria. Ciò aumenta notevolmente il coinvolgimento del giocatore, spingendolo a provare tutti gli strumenti a disposizione anche solo per poter dire di aver padroneggiato al massimo una determinata classe. Cinque le differenti modalità in cui sarà possibile cimentarsi, tra cui l’immancabile deathmatch qui presente con tutta una serie di varianti tra cui il tutti contro tutti, il combattimento a squadre classico o con una sola vita per giocatore al meglio di un determinato numero di round. Il punto di forza risulta tuttavia essere una sorta di modalità conquista in cui i giocatori dovranno impegnarsi duramente per distruggere obiettivi differenti facendo ricorso a una fantastica varietà di strumenti bellici. Talvolta sarà infatti necessario condurre assieme ai propri alleati un ariete per sfondare il portone di ingresso di un castello, altre volte bisognerà difendere lo stesso dagli assalitori piazzandosi alle balliste e ostacolando l’avanzata nemica. Di tanto in tanto potrebbe essere inoltre necessario appiccare fuoco a particolari strutture, e tale ingrato compito dovrà essere svolto accendendo personalmente le fiaccole nel bel mezzo dell’azione rischiando di venire annientati dai giocatori avversari. Il gioco di squadra risulta pertanto fondamentale al fine di conseguire gli obiettivi proposti di volta in volta, benchè le situazioni rischino di risultare eccessivamente prevedibili e sistematiche dopo qualche partita. Vista la natura indie e a budget limitato del titolo, tuttavia, è alquanto scontato che non si sarebbe potuto esigere una varietà sconfinata che talvolta nemmeno produzioni più blasonate riescono, di fatto, a garantire.
Tra castelli, cadaveri e arti mutilatiI ragazzi di Torn Banner Studios si sono impegnati notevolmente anche nella realizzazione grafica del titolo. Mosso grazie all’Unreal Engine 3, Chivalry: Medieval Warfare è in grado di regalare bellissimi e suggestivi scorci di campi di battaglia disseminati di macchine da guerra e cadaveri, così come esotiche località arabeggianti. Anche dal punto di vista prettamente tecnico il gioco si difende benissimo, con mappe molto dettagliate, colori vividi e effetti visivi spettacolari come navi che solcano i mari, colonne di fumo che si ergono minacciose verso il cielo ed edifici in fiamme. Ovviamente non tutto è perfetto come può sembrare, e capita spesso di trovarsi di fronte a delle texture particolarmente sottotono se paragonate a quelle circostanti o ad una realizzazione non proprio impeccabile di fiamme ed esplosioni. Qualche problema è riscontrabile anche per quanto riguarda le animazioni dei personaggi, talvolta afflitte da pesanti ed esilaranti bug che, seppur riescano a strappare inizialmente qualche sorriso, alla lunga potrebbero risultare alquanto fastidiosi. Tali problematiche vengono accentuate in particolar modo qualora si decida di utilizzare la telecamera in terza persona, scelta da noi ritenuta poco consigliabile in quanto piuttosto confusionaria durante i combattimenti. Combattimenti che si rivelano essere spesso e volentieri un tripudio di sangue e arti mozzati, grazie ad un’ottima realizzazione dei modelli poligonali dei singoli giocatori che spingeranno i più sadici e curiosi a sperimentare ogni modo possibile e immaginare per mutilare l’avversario. Impossibile non citare inoltre il pregevole comparto audio del titolo. Al clamore delle armi che cozzano tra di loro, si aggiunge un doppiaggio in lingua inglese di buona fattura, impreziosito in particolar modo da delle urla di battaglia a dir poco spettacolari in grado di caricare moralmente anche il più svogliato dei soldati. Nota di demerito invece per la localizzazione italiana, imprecisa e poco curata con intere porzioni di testo non tradotte. Problemi anche nella consultazione dei menu, con parti di testo sovrapposte che impediscono di essere lette con chiarezza. In ogni caso si tratta di problemi piuttosto marginali, che inficiano solo in minima parte sulla valutazione del titolo e che, di fatto, non impediscono al giocatore di godere l’esperienza ludica proposta.
– Gameplay profondo ed appagante
– Grafica molto curata
– Buona varietà di modalità
– Crudo e sanguinario come pochi
– Prezzo budget
– Qualche bug di troppo
– Realizzazione grafica non sempre all’altezza
– Si poteva osare di più
8.0
La creazione di Torn Banner Studios si rivela essere un prodotto complessivamente piuttosto solido e ben realizzato, adatto a tutti i giocatori alla ricerca di un buon gioco con un sistema di combattimento profondo ma non eccessivamente punitivo, anche in vista di parziale abbandono del realismo esasperato in favore di una maggiore fruibilità. Il gameplay curato, la varietà delle modalità di gioco e la qualità delle mappe, così come il prezzo budget fissato a 17,99€ fanno un ottimo biglietto da visita per il titolo e, dal canto nostro, non possiamo che consigliarlo a tutti, purchè non siate alla ricerca del nuovo erede della serie Mount & Blade o vogliate godere di un’esperienza prettamente singleplayer, qui interamente assente.