Recensione

Champions of Anteria

Avatar

a cura di Daniele Spelta

Redattore

Per molti Ubisoft è sinonimo dei vari Assassin’s Creed, Watch Dogs, Splinter Cell ed altri tripla A, ma per tanti giocatori, specie quelli PC, Ubisoft è anche il publisher di molteplici strategici, gestionali, GDR ed altri giochi di nicchia, affidati a team di sviluppo interni, uno su tutti i ragazzi di Blue Byte, già autori della nota serie Anno e delle più recenti incarnazioni di The Settlers, con risultati non sempre entusiasmanti. Questa volta il team di sviluppo tedesco ha però voltato le spalle alle sue saghe iconiche e ha dato vita ad una inedita IP, Champions of Anteria, un titolo che, nato dalle ceneri del defunto progetto denominato The Settlers: Kingdom of Anteria, unisce in sé le meccaniche degli strategici a turni con fasi di combattimento in tempo reale che rimandano agli action-GDR isometrici, con evidenti contaminazioni provenienti dai più moderni DOTA 2 o Magicka, il tutto ambientato in un mondo fantastico – ovviamente quello di Anteria – interamente da riconquistare e ricostruire.
Anteria, una volta luogo di pace e calma
C’era una volta il regno di Anteria, un luogo prosperoso e ricco di commerci, ma ora decaduto, in rovina e frammentato, dove gli abitanti vivono timorosi rinchiusi nei loro villaggi per la paura delle incursioni dei briganti e delle razzie dei Chiomafredda, delle Tribù delle dune e degli aggressivi guerrieri della Corona Scheggiata. Su questo sfondo prendono piede le vicende dei cinque eroi che si incontrano nel corso dell’avventura, tutti personaggi dal passato turbolento ed in cerca di avventure nel regno di Anteria: il guerriero mercenario Vargus, il monaco reietto Brother Anselm, l’arciere del deserto Nursula, la spietata Oona ed infine il temibile pistolero Baltsar. Dimenticatevi però toni cupi, scene di sangue o villaggi in fiamme: fin dalle sue prime fasi, Champions of Anteria non fa nulla per prendersi sul serio, dalla bocca di Bryan – il narratore nonché figura chiave di tutte le vicende – escono con frequenza battute, il tono è sempre umoristico, gli stessi personaggi sono presentati come degli avventurieri strampalati amanti delle pose vittoriose e così Anselm è stato cacciato dai suoi fratelli monaci per la sua dieta vegana o, ancora, Baltasar è finito con il fare l’eroe solo perché ha fallito in tutti gli altri mestieri e perché i vestiti che indossa sono adatti solo per un eroe. A conti fatti, anche grazie ad una direzione artistica che ben si sposa con questo humor, la narrazione risulta piacevole e mai banale, è divertente e non manca infine nemmeno qualche colpo di scena, che lascia presagire come su Anteria si stagli una minaccia ben più grave, quella portata dall’oscuro mago Kale Daark. fatti che per ragioni di spoiler ovviamente non troveranno spazio in queste righe. Le avventure dei cinque eroi non sono però purtroppo solo la portata principale del gioco, bensì sono l’unica modalità di gioco presente in Champions of Anteria. Insomma, una volta sconfitto Kale Daark, nonostante la libertà d’azione presente nella campagna singleplayer, resterà ben poco da fare, vista la completa assenza di una qualsivoglia modalità online o anche delle classiche partite rapide, le quali potevano regalare delle ore aggiuntive in termini di gioco. Detto ciò, ci teniamo a precisare che abbiamo portato a termine la campagna principale in circa 20 ore che, per un titolo venduto a prezzo budget, risultano un ottimo quantitativo d’azione. 
Mattone su mattone
La prima anima di Champions of Anteria è quella strategica-gestionale: partendo infatti dalla mappa del mondo, suddivisa in varie zone ognuna delle quali con una conformazione morfologica differente, si devono gestire gli attacchi e le incursioni dirette ai danni dei regni confinanti, i quali però non attendono passivi le iniziative del giocatore, ma turno dopo turno cercano di riconquistare i territori persi e di strappare un pezzetto di terra alla volta dal vostro reame. Uno degli aspetti certamente più positivi di questa impostazione è la totale libertà lasciata all’utente, il quale non verrà preso per mano e condotto un passo alla volta verso lo scontro finale, ma all’opposto dovrà gestire in modo accurato contro chi dirigere i propri attacchi, se concentrare tutti i suoi sforzi ai danni un singolo nemico, con il rischio però che nel frattempo gli altri regni si espandano alle sue spalle, oppure se tentare di tenere a bada contemporaneamente più avversari. Non senza qualche fatica a causa di caricamenti stranamente lunghi, dalla mappa del mondo si accede alla gestione del proprio villaggio, momento in cui Champions of Anteria si trasforma in una sorta di city builder: l’espansione del regno porta con sé nuovi territori da colonizzare e nuovi territori da colonizzare significa nuovi edifici da costruire, con la conseguente necessità di avere sempre più cittadini da far lavorare nelle fattorie, negli acquedotti o negli altri edifici. Questi ultimi si dividono poi in due categorie: alcuni hanno il semplice compito di generare nuove risorse ed introiti turno dopo turno, mentre altri – come il fabbro, la sala dei mercanti o lo speziale – permettono la creazione di nuovi oggetti, armi più efficaci, armature più resistenti e pozioni da usare durante i combattimenti. Naturalmente, tutti le novità devono prima essere sbloccate tramite l’accumulo di punti fama, un sistema di progressione ed un albero delle tecnologie tutti piuttosto classici, i quali permettono di ampliare le scelte e gli oggetti disponibili negli hub degli edifici sopracitati. Naturalmente, non poteva poi mancare lo spazio per gestire il proprio party di eroi, punto fermo di ogni GDR. L’aspetto ruolistico di Champions of Anteria appare però purtroppo piuttosto sottotono, le scelte messe a disposizione si rivelano il più delle volte stringenti e non vi è molto spazio per personalizzare fino in fondo i personaggi. Questi ultimi hanno ad esempio sin da principio una classe predeterminata, la quale non può essere in alcun modo modificata nel corso dell’avventura, le armi da equipaggiare sono solo di una tipologia ed anche le magie che di volta in volta vengono apprese non sono poi certo numerose. Nonostante questa risicatezza ruolistica, ogni personaggio è stato ben caratterizzato, possiede i suoi punti di forza e di debolezza e va utilizzato con un approccio differente, aumentando così il senso di tatticità e l’importanza di una strategia sempre accorta. Tuffarsi ad esempio nella mischia con Nursa equivale ad un suicidio, mentre il possente Vargus si rivela sempre una buona scelta come ariete di sfondamento.
Eroi tattici 
Prima di passare dalla fase gestionale agli scontri veri e propri, occorre scegliere i tre eroi fra i cinque a disposizione con i quali affrontare la missione. Questo momento si rivela cruciale, in quanto viene introdotta la ruota degli elementi: ogni personaggio – sia i propri che i nemici – è infatti legato ad uno degli elementi della natura – acqua, fulmine, fuoco, erba e metallo – e nei duelli occorre sempre tenere a mente i vari bonus o malus legati alle interazioni fra di essi, in modo simile al sistema presente anche nei due Magicka. Per mischiare le carte del mazzo e rendere più dinamiche le battaglie, esistono inoltre delle apposite magie in grado di modificare le affinità dei vari eroi: insomma, conoscere il proprio party e sfruttare al meglio le interazioni tra di essi si rivela la strada più comoda verso la vittoria, anzi, giocando ai livelli di difficoltà più elevati, essa è proprio l’unica e vanno elaborate tattiche e strategie sempre più raffinate per mettere in difficoltà i nemici e soprattutto per sconfiggere i quattro boss presenti in Champions of Anteria, compito spesso per nulla facile dato il buon livello di sfida. Durante gli scontri in visuale isometrica, a farla da padrona è certamente la pausa tattica, alleato indispensabile per mettere in coda gli attacchi e le magie del proprio party, tutte quante facilmente attivabili tramite shortcut da tastiera. Gli oggetti craftati nel villaggio sono anche essi indispensabili per avere la meglio: sono presenti le classiche pozioni rigenerative, le baliste da piazzare nei punti strategici o, ancora, dei totem in grado di ripristinare la salute di chi si trova nei paraggi. Inoltre, anche l’ambiente ha un ruolo centrale, con alberi, cancelli o massi che possono essere sfruttati per rallentare o tagliere fuori interi gruppi di nemici, magari da far saltare per aria simultaneamente colpendo un barile esplosivo presente nei paraggi. Insomma, le soluzioni strategiche abbondano in Champions of Anteria, gli approcci sono molteplici, non c’è mai un’unica via da percorre attraverso la mappa per completare l’obbiettivo ed affrontare gli scontri basandosi solo sul sistema carta-forbice- sasso si rivela il più delle volte un autogol, date le variabili presenti e la possibilità di modificare le caratterizzazioni elementali. A livello di missioni, ne esistono poi di varie tipologie: abbiamo dovuto ricostruire delle torri di osservazione mentre venivamo investiti da ondate di nemici, ci siamo intrufolati dietro le linee nemiche per liberare una nostra spia o, più semplicemente, abbiamo fatto a pezzi le guardie nemiche poste a sorveglianza di alcuni punti chiave della mappa. Nelle numerose missioni non manca dunque la varietà, anche se va detto che non tutte sono perfettamente riuscite – sì, sempre quelle dove si deve scortare un alleato – o bilanciate, a causa di uno spawn alle volte eccessivo di mostri o avversari. Se ogni duello va affrontato con grano salis e con un gestione oculata del party, fa però ancora più dispiacere segnalare alcune problematiche legate al pathfinding e all’AI, sia degli alleati che dei nemici. Non sono stati infatti rari i casi in cui, pur avendo creato una coda ben studiata di azioni, siamo rimasti con un palmo di naso a causa di un percorso del tutto errato, così come sono frequenti gli “incastramenti” fra gli eroi e gli elementi dell’ambiente. Altre volte, è stata l’intelligenza artificiale a presentare evidenti difetti, con personaggi che semplicemente non attaccavano e subivano inermi i fendenti, oppure con nemici che, per qualche inspiegabile motivo, volgevano le spalle allo scontro e fuggivano in qualche angolo della mappa. 
Con uno stile grafico così…
Non appena avviato Champions of Anteria, la prima cosa da cui si viene colpiti è certamente lo stile grafico, molto colorato e cartoonesco, ma forse troppo simile a quanto visto altrove, due titoli su tutti Torchlight ed il più ingombrante Wolrd of Warcraft. Se si soprassiede sui chiari rimandi e ci si focalizza solo su quello che è Champions of Anteria, non si può però non rimanere colpiti dalla direzione artistica, che ben si sposa con i toni scanzonati del titolo, e dalla caratterizzazione estetica degli eroi, per nulla anonimi o insipidi. Dal punto di vista tecnico, il prodotto di Blue Byte di certo non regala un colpo d’occhio indimenticabile ma non ci si trova davanti ad un titolo scarso di dettagli o povero in termini di texture, e se si fa un viaggio nel menù delle opzioni grafiche ci si accorge dei molteplici parametri sui quali lavorare, come i filtri antialiasing, l’occlusione ambientale e gli immancabili livelli dei dettagli per le texture, per le ombre e per gli ambienti. Segnaliamo solo qualche sporadico rallentamento nel caricamento delle texture e qualche glitch grafico sparso qua e là, ma sono tutti piccoli inconvenienti che la patch al day-one dovrebbe risolvere. In merito alla localizzazione, tutti i menù ed i testi sono tradotti in italiano, mentre le voci dei personaggi non sono state doppiate nella nostra lingua. 

– Ogni scontro va pianificato accuratamente

– 5 eroi per 5 stili di gioco differenti

– Percorso non lineare nella campagna

– Problemi di pathfinding e di AI

– Elementi ruolistici limitati

– Una sola modalità di gioco

7.0

Champions of Anteria, privato dell’altisonante presenza del brand di The Settlers, rimane certamente una piacevole esperienza per chiunque ami i titoli di strategia ambientati in un mondo fantasy, non fatto di oscuri orchi o toni cupi, bensì popolato da eroi strampalati e ricchi di humor. Accanto ad una storia più che piacevole, i ragazzi di Blue Byte hanno inserito da un lato un sistema di gestione del villaggio non molto originale ma comunque funzionale e soprattutto una fase RTS-GDR con molti risvolti tattici, grazie alla presenza di poteri elementali che caratterizzano ogni eroe. Purtroppo Champions of Anteria si ferma proprio sul più bello e spesso l’esperienza di gioco viene compromessa dalle problematiche di pathfinding e della IA.

Voto Recensione di Champions of Anteria - Recensione


7

Leggi altri articoli