Castlevania: The Dracula X Chronicles
Advertisement
a cura di Dr. Frank N Furter
Il 1993 vide la nascita di uno degli episodi più belli della saga di Castlevania. Akumajò Dracula X: Chi No Rondo (in inglese Rondo Of Blood) fece il suo debutto sul PC Engine di casa Nec, console che non fu mai commercializzata al di fuori del Giappone. Per molti anni, i fan più accaniti della serie hanno pregato che questo episodio “inedito” venisse commercializzato anche qui da noi. Mamma Konami per fortuna ha ascoltato le loro preghiere, sfornando una collection di tutto rispetto, dal titolo Castlevania: The Dracula X Chronicles. All’interno di tale raccolta vi sono racchiusi tre giochi. Il primo è il remake di Rondo of Blood del PC Engine, il secondo è l’originale capitolo apparso quindici anni fa e, dulcis in fundo, abbiamo l’inossidabile Symphony Of The Night, da molti ritenuto come il migliore dell’intera saga. Questa collezione dedicata all’opera di Koji Igarashi è sicuramente una chicca imperdibile per tutti i sostenitori di Castlevania.
Il remake di Rondo Of BloodIl primo dei tre titoli disponibili è il rifacimento dell’episodio visto sulla console di casa NEC. Richter Belmont, discendente diretto di Simon Belmont, corre in aiuto della sua amata Annette. La giovane fanciulla è stata rapita dall’oscuro Dracula, con lo scopo di poter finalmente regolare i conti con il casato Belmont, noti ammazza vampiri. Per chi non avesse dimestichezza con la serie, deve sapere che il gioco è un mix di azione e platform a scorrimento laterale in 2D. Innanzi a voi si parranno orde di mostri come: non morti, armature fantasma, creature fantastiche e demoni. Iniziamo col dire che questo Rondo of Blood è veramente difficile. La meccanica di gioco è rimasta immutata rispetto a quindici anni fa: Richter non può correre, non ha tante abilità come i suoi successori, i nemici arrecano danni ingenti e il cibo per ripristinare la barra della salute è raro da trovare. Per i cosiddetti “hardcore gamers” la sfida è veramente interessante, anche se a volte può risultare frustrante non solo a causa della difficoltà ma per dei problemi tecnici che esamineremo più avanti. Come se non bastasse, in ogni livello (in totale sono nove), avremo a disposizione quattro possibilità per terminarlo altrimenti lo si dovrà ricominciare da capo. Visto che è abbastanza semplice morire, vi ritroverete più volte a ripetere lo stesso stage; solo i più insistenti andranno avanti, chi si avvicina a questa raccolta per provarla senza sapere bene cosa lo aspetta, rimarrà scottato dall’eccessiva difficoltà. Infine la disposizione dei check points è mal organizzata. Molte volte vi ritroverete ad un terzo del livello, invece che a metà, dovendo rifare un mucchio di strada, rischiando di morire nuovamente o perdere preziosa energia in vista dello scontro contro il boss di fine livello.Tecnicamente parlando, questo rifacimento per PSP è di pregevole fattura. Le ambientazioni e i personaggi sono realizzati in 3D, l’effetto assomiglia molto a quello visto in New SuperMario Bros. L’azione di gioco è sempre fluida senza mai un rallentamento. La colonna sonora è eccezionale, come in quasi tutti i capitoli di Castlevania.A cavallo tra un livello e l’altro ci saranno degli spezzoni di circa venti secondi, atti a tenerci informati su come si evolve la storia. La loro brevità sembra figlia di un’aggiunta mal riuscita, poichè ai fini del gioco sono del tutto inutili. Sempre a proposito di filmati c’è da notare un singolare difetto. Nelle opzioni ci è data la possibilità di scegliere la lingua del parlato (anche il Giapponese) e l’idioma dei sottotitoli; peccato che negli intermezzi tra gli stage e prima di affrontare un boss, gli sviluppatori si siano dimenticati di includere il testo a schermo così, nel caso aveste scelto il Giapponese come lingua audio, non ci capireste nulla vista l’assenza dei sottotitoli. La struttura di gioco è costruita su nove livelli, lungo i quali dovremo affrontare numerosi avversari. In ogni stage troveremo delle possibili deviazioni: queste ultime danno al giocatore la possibilità di sperimentare situazioni diverse tra loro, aumentando di molto il fattore longevità. Essendo un titolo abbastanza datato, Rondo of Blood presenta una meccanica di combattimento al giorno d’oggi molto semplice ma che all’epoca era lo standard dell’intera saga. La vostra arma principale è la frusta, a vostra disposizione avrete anche un arsenale secondario che comprende: coltelli da lancio, asce, croci e acqua consacrata. Un potenziale bellico che segue la tradizione ma al contempo potrebbe spiazzare chi è abituato a meccaniche di gioco ben più complesse come quelle di Symphony of The Night. Nel caso Richter vi sia antipatico,c’è un altro personaggio da poter utilizzare, ovvero Maria Renard. Questa giovane ragazza è nascosta all’inizio del gioco (difficile da notare la prima volta che si gioca), una volta liberata potrete utilizzarla al posto del discendente di casa Belmont. I suoi attacchi si basano sull’evocazione di diversi animali. Una protagonista femminile è un’aggiunta interessante che aiuta a variare l’esperienza di gioco.In precedenza abbiamo accennato a problemi tecnici che aumentano il livello (già alto) di difficoltà. Le sezioni platform vi procureranno un’ulcera allo stomaco. In molte occasioni dovrete compiere dei salti millimetrici e non mancherà di certo il nemico di turno che vi farà cadere costringendovi a ripetere il tutto. La cosa che non ci siamo spiegati, è la non possibilità di poter giocare da subito con Symphony of The Night e la versione originale di Rondo of Blood. Entrambi i titoli sono considerati come “extra”, nonostante il gioco sia una collection. Il metodo per sbloccare i suddetti capitoli è diverso dal solito “porta a termine l’avventura”: dovrete trovare uno speciale oggetto in un particolare livello di gioco. Ovviamente sarà ben nascosto ai vostri occhi.
Symphony of The Night e Rondo of BloodQuesti due giochi meritano ampiamente il loro status di capolavori. Tutti hanno apprezzato Symphony of The Night sulla prima Playstation, difatti la sua sola presenza giustifica l’acquisto di tutto il pacchetto. L’originale Rondo of Blood è un omaggio ai fan di vecchia data, ai puristi di Castlevania che non potranno non apprezzare questa chicca a loro dedicata.
– Tecnicamente ben realizzato
– Tre giochi in uno
– Symphony of The Night vale da solo l’acquisto
– Ottima Colonna Sonora
– Davvero difficile…
– … a volte anche troppo
– Il parlato in Giapponese non ha i sottotitoli nella nostra lingua
– Meccaniche platform da rivedere
8.0
Castlevania: The Dracula X Chronicles è una raccolta imperdibile per tutti i sostenitori della serie. La possibilità di recuperare in un remake davvero ben fatto uno dei capitoli più belli della saga è un ottimo pretesto per l’acquisto.La longevità è assicurata dalla presenza di tre titoli: il solo Symphony of The Night vi terrà impegnati per molto tempo. E’ anche vero che l’eccessiva difficoltà non attirerà molti proseliti, soprattutto i giocatori più giovani, abituati ormai ad altre meccaniche di gioco, che potrebbero storcere il naso d’innanzi a Richter e compagni.
Voto Recensione di Castlevania: The Dracula X Chronicles - Recensione
Advertisement