Recensione

Carmageddon: Reincarnation

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a cura di Specialized

A nominare Carmageddon vengono quasi i lacrimoni ripensando a quegli anni spensierati (1997) in cui ci si divertiva a falciare la gente per strada, a prendersi a sportellate con altre auto e a fare altre brutte cose contro il codice stradale, giusto per svagarsi un po’ e scaricare le tensioni di fine giornata. Rigiocato oggi, Carmageddon divertirebbe molto meno rispetto a quasi vent’anni fa, ma alla sua uscita fu accolto benissimo dalla critica e dal pubblico, che, invogliato anche dalla crociata moralista di certa stampa, premiò gli sforzi e il coraggio di Stainless Games con ottime vendite. Il fenomeno però ebbe vita breve se è vero che già il sequel Carmageddon II: Carpocalypse Now dell’anno successivo non ebbe lo stesso impatto del predecessore, senza poi contare che di Carmageddon TDR 2000 (sviluppato tra l’altro da Torus Games) non si ricorda ormai più nessuno. Negli ultimi anni tuttavia si è fatto largo un certo Kickstarter e il team originale, che nel frattempo ha continuato a realizzare giochi e ha trovato una piccola miniera d’oro con Magic: The Gathering – Duels of the Planeswalkers, ha deciso di cercare online i finanziamenti per un nuovo capitolo di Carmageddon. Detto fatto. La campagna su Kickstarter è andata più che bene e così, dopo una lunga parentesi in Early Access, Carmageddon: Reincarnation è pronto per essere scaricato da Steam a 24,99 euro. 
Accesso anticipato 
Abbiamo appena fatto cenno al lungo periodo trascorso dal gioco in accesso anticipato e, duole dirlo, Stainless Games avrebbe fatto meglio ad aspettare ancora un po’ prima di rilasciare il titolo in versione completa a fine maggio. Carmageddon: Reincarnation risulta infatti male ottimizzato e, pur non essendo un gioiello di grafica, le prestazioni con il nostro PC (Intel Core i7 970, 16 GB di RAM e GTX 970) non sono mai state soddisfacenti. Non che il tutto sia ingiocabile (ci mancherebbe), ma con un simile hardware ci saremmo aspettati i 60 fps fissi in Full HD con tutti i dettagli al massimo, cosa che invece non si è verificata. Problemi anche nel sistema di collisioni, che anche a causa dell’astruso design dei tracciati e di una gestione della fisica sì spettacolare ma fin troppo esagerata, provoca a volte comportamenti di guida al limite dell’ingestibile, che invece di rendere impegnativo il gioco non fanno altro che frustrare il giocatore. Aggiungiamo poi tempi di caricamento biblici, diverse disconnessioni mentre si gioca online e avrete un quadro piuttosto completo di quanto vi aspetta. Un vero peccato doversi accontentare di un titolo ancora troppo immaturo su questi versanti e, nonostante le due settimane oramai trascorse, gli sviluppatori non hanno ancora rilasciato una patch correttiva anche di fronte alle molte lamentele dei fan (fatevi un giro sul forum ufficiale di Steam e lo vedrete voi stessi). Sappiate quindi che spendendo i 24,99 euro richiesti non avrete tra le mani un titolo fatto e finito, ma un gioco che avrebbe ancora bisogno di qualche pesante ritocco per potersi definire tale.  
Power up… e power down
In fondo spiace, anche perché chi sperava di riassaporare quella magia distruttiva, sanguinaria, anarchica e strafottente del 1997 può in fondo contare su un gioco tutt’altro che malvagio e soprattutto fedele allo spirito originario della serie. Carmageddon: Reincarnation mette infatti in mostra una distruttibilità dei mezzi che ha poco da invidiare a un titolo tripla A e una quantità esorbitante di bonus e power-up (ma anche di “power-down”) che fanno capire quanto sia fuori di testa l’intero concept. Non andiamo oltre per non rovinarvi la sorpresa, ma sappiate che i mezzi che sceglierete potranno fare cose indicibili (preparatevi soprattutto a “volare” spesso), con naturalmente il solito codazzo di persone e animali da falciare come meglio credete e corse su tracciati decisamente vasti, che vanno da una città a una centrale elettrica, passando per campi e percorsi ghiacciati. In sé Carmageddon: Reincarnation riesce insomma a far riprovare le stesse sensazioni di Carmageddon e anche qualcosa di più vista la presenza di alcune modalità di gioco aggiuntive. Oltre infatti a quella classica in cui distruggere le auto avversarie, tirare sotto i passanti o puntare dritto al checkpoint successivo per arrivare primi, possiamo destreggiarci tra una modalità in stile Capture the Flag in cui, distruggendo le auto avversarie, se ne rubano i punti, o in una sorta di caccia alla volpe ripresa dal primo Carmageddon. Nel complesso, almeno per quanto riguarda le meccaniche base, il gioco si attesta sulla sufficienza, ma aggiungendo i limiti in fase di controllo prima accennati e un comparto grafico poco curato a parte tutto quello che riguarda fisica e distruzione, il voto non può che essere inferiore a un classico 6 scolastico. Magari ci arriverà dopo che il team britannico rilascerà una patch correttiva, ma al momento il tanto atteso ritorno di Carmageddon ci ha inevitabilmente delusi.   

– Recupero della forma originaria

– Molti power-up

– Fisica e distruttibilità di buon livello

– Numerosi bug e glitch grafici

– Gioco poco ottimizzato

– Controlli migliorabili

– Design dei percorsi discutibile

5.5

Carmageddon: Reincarnation è quasi fastidioso. Da un lato il ritorno sulle scene della serie “ammazza pedoni” di fine anni ’90 mantiene quasi inalterata la formula originaria, ampliandola anche con nuove modalità di gioco e non deludendo chi si aspetta tonnellate di distruzione e di power-up al limite dell’incredibile. Dall’altro tutto questo sforzo di recuperare la magia del passato deve scontrarsi con una realizzazione tecnica deficitaria e con un’ottimizzazione del motore grafico da rivedere assolutamente. Ne esce un titolo non proprio pessimo che però avrebbe necessitato ancora di qualche settimana in accesso anticipato, in modo da arrivare in forma definitiva in uno stato quantomeno accettabile.

Voto Recensione di Carmageddon: Reincarnation - Recensione


5.5

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